Caserta, 19 Febbraio 2004. Come
avete potuto perdervi questo appuntamento? A rischio di sembrare di
parte, sono "costretta" alla meraviglia di fronte a questa
serie di seminari-concerti organizzati dall'associazione. Tutti gli
artisti che si sono avvicendati nella minuscola stanzetta sono stati
finora di primo piano, sia per la competenza che per l'amore per la
musica.
Lucilla Galeazzi non è stata da meno: accompagnata dall'amica
Sara, presentata con semplicità ma che avremmo voluto conoscere
più a fondo, ha intervallato il racconto della sua carriera (che si
è incrociata con cultori della musica da Ambrogio Sparagna a Roberto
De Simone per citare solo i primi due della lunga teoria) con canti
e discanti della tradizione delle mondine, dell'Emilia, dell' Umbria
(terra che ha rubato pezzi alle altre regioni ed è quindi un "medley"
dal punto di vista di canto popolare) con ballate quasi medioevali.
Una voce chiara, pulita, "colorata" che ora si
arricchiva del controcanto di Sara, ora risuonava squillante senza
alcun accompagnamento ed infine diventava tenera, in una ninna nanna
popolare accompagnata dalla sua chitarra.
La ricchezza dei canti spiegata minuziosamente, il racconto della
ricerca fatta nei paesi parlando con gli anziani ma anche su testi,
la conoscenza della storia e delle "storie" e molto altro
ancora spiegano perchè a metà serata ha esclamato "La musica
popolare è una cosa seria!": ascoltatela e le darete
ragione.
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