Casagiove, 6 Settembre 2003. Il sangue
non è acqua, in questo caso è proprio un buon rosso aromatico e
corposo che invecchiando si è arricchito. Per Vittorio Marsiglia
gli anni sono passati ma la verve è rimasta immutata, la sua
presenza riempie da sola il palcoscenico. Due ore fra canzoni,
barzellette, chiacchierate come fra vecchi amici con il pubblico
coinvolto sin dal primo istante.
Anche le chiacchiere sono state interessanti: l'artista ha
ripercorso la storia della macchietta dalla nascita in Francia, dove
era prevalentemente muta, all'arrivo in Italia, dove si arricchisce di un
testo, fino alla sua evoluzione napoletana, canzone e monologo
cantato.
Senza nessun intendo pietistico l'omaggio al maestro Murolo - le
spassosissime "E allora?" e "I due gemelli"- e
il ricordo dell'insegnamento di Nino Taranto - l'immancabile
paglietta nella macchietta del "Guappo", e poi spaccati di
vita napoletana e del varietà nel dopoguerra, un ricordo
dell'avanspettacolo... insomma un caleidoscopio che gli è valso
tanti applausi a scena aperta e un lungo applauso finale.
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