Gaspare Vanvitelli e le origini del vedutismo

Grande successo per l'importante mostra dell'Estate 2003

Comnicato Stampa


La Reggia di Caserta è al centro, probabilmente, dell'evento d'arte più importante dell'estate 2003. Negli Appartamenti Storici di Palazzo Reale, infatti, è possibile visitare la mostra "Gaspare Vanvitelli e le origini del vedutismo". Una mostra monografica dedicata al pittore olandese Gaspar Van Witell (1652-1736), padre di quel genio dell'architettura che fu Luigi, progettista ed edificatore - appunto - della Reggia di Caserta. 
E già questo, forse - vale a dire, la fusione artistica e ideale dell'opera di Gaspar con quella di suo figlio Luigi - potrebbe da solo consegnare all'evento un carattere di esclusiva originalità scientifica. Ve n'è, però, anche un altro, di non minore importanza spettacolare e scientifica. 
Quella che rimarrà esposta alla Reggia di Caserta fino al 14 settembre prossimo è anche, in assoluto, la prima mostra mai realizzata sull'artista, naturalizzato italiano col nome appunto di Gaspare Vanvitelli, completa di disegni e dipinti inediti, tra i quali alcuni custoditi proprio negli archivi storici di Palazzo Reale. "Considerata la particolare difficoltà di prestito delle opere, gelosamente conservate da illustri collezionisti privati, la mostra non si era mai potuta realizzare prima", afferma infatti la soprintendente Giovanna Petrenga. La quale ricorda pure che "l'artista sta raggiungendo le cronache giornalistiche anche perché alcune delle sue vedute vengono ormai esitate alle aste con prezzi record".
La mostra intende ricostruire, attraverso 70 dipinti e una ventina di disegni integrati dal fondo di 81 disegni appartenenti alla collezione della Reggia di Caserta, gli aspetti più importanti della produzione dell'artista, comunemente indicato come il precursore del vedutismo settecentesco, corrente artistica che ha nel Canaletto - come si sa - il suo più noto rappresentante. E si tratta di opere talvolta inedite o mai esposte in precedenza, che consentono di ripercorrere gli itinerari italiani dell'artista tra il Sei ed il Settecento, attraverso panorami urbani oggi scomparsi o profondamente mutati, che le sue vedute ci restituiscono così come apparivano ai primi viaggiatori del "Grand Tour". 
Un'ampia sezione della mostra è quindi dedicata a Roma nei suoi aspetti panoramici e monumentali e alla ricostruzione del paesaggio urbano, che si snodava lungo il corso del Tevere. Alcune vedute documentano invece gli itinerari dell'artista nei dintorni di Roma. Il percorso espositivo è infatti arricchito dalle splendide veduta della zona dei Castelli Romani, dal Convento di S. Paolo di Albano alle vedute di Marino, Palo e Tivoli, alcune provenienti da importanti istituzioni museali italiane come la Galleria Palatina e la Galleria degli Uffizi.
I viaggi che negli ultimi due decenni del Seicento condussero l'artista in Lombardia e a Venezia, passando per Firenze e Bologna, sono ricostruiti attraverso sei dipinti: di particolare interesse sono le vedute di Venezia, tra cui la superba veduta del molo, della piazzetta e del Palazzo Ducale proveniente dalla prestigiosa raccolta del Museo Nacional del Prado di Madrid, con le quali Vanvitelli inaugura il vedutismo di soggetto veneziano.
Il soggiorno a Napoli, dove l'artista lavorò tra il 1699 e il 1702 al servizio del viceré spagnolo, il Duca di Medinaceli è infine documentato da quattro splendide vedute (provenienti dalla raccolta del Duca di Medinaceli) attualmente appartenenti a collezioni inglesi e spagnole per la prima volta riunite in una mostra e da una veduta della darsena di proprietà della Galleria Sabauda, eccezionalmente concessa per la terza tappa. Conclude la rassegna un piccolo gruppo di vedute d'invenzione.
Invece, i metodi di lavoro dell'artista e i suoi itinerari italiani sono documentati dai disegni preparatori, mai esposti, e raramente riprodotti in maniera adeguata, conservati presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e presso il fondo della Reggia di Caserta.
Le vedute di Gaspare Vanvitelli sono presentate secondo nuclei di interesse tematico e, ove possibile, raggruppate a seconda dell'antica provenienza. Una particolare attenzione è dedicata alle vedute eseguite a tempera su pergamena (generosamente concesse in gran parte dalla Galleria Nazionale d'Arte Antica di Roma), tecnica peculiare dell'artista, che gli permetteva un'esecuzione minuziosissima dei dettagli e parimenti una splendente luminosità pittorica.
Il catalogo (unico) della mostra è edito da Viviani Arte Editore, Roma, e documenta la mostra nelle sue tre tappe italiane (prima di Caserta a Roma, presso il Chiostro del Bramante dal 26 ottobre 2002 al 2 febbraio 2003; e a Venezia, presso il Museo Correr dal 28 febbraio al 18 maggio 2003) raccogliendo testi, saggi e immagini che forniscono una panoramica pressoché completa dell'opera di Van Wittel.
L'iniziativa è organizzata dalla Soprintendenza e si inserisce nell'ambito delle attività di promozione e valorizzazione del Complesso Monumentale di Caserta - da ultimo arricchito dalle affascinanti suggestioni dei percorsi di luce del Parco by night - e più in generale del patrimonio artistico del territorio. Sottolinea infatti la soprintendente Giovanna Petrenga: "L'evento costituisce una tappa importante insieme alla visita notturna del Parco, della collaborazione fruttuosa che si è realizzata da tempo con la Regione Campania e lo stesso Comune di Caserta. La Reggia, denominata Grande Attrattore nel recente accordo-quadro stipulato tra lo Stato e la Regione Campania, è nata come tale già per volere dello stesso Carlo di Borbone. La collaborazione tra le varie amministrazioni consente, finalmente, di fruire correttamente del monumento, ma anche di valorizzarne a pieno le potenzialità, consentendo importanti ricadute economiche sul territorio, in un rinnovato rapporto museo-territorio". 
E' appena il caso di sottolineare, infine, che la mostra, ad appena pochi giorni dalla vernice, sta già registrando un notevole successo di pubblico. 

Giovanna Petrenga, Soprintendente di Caserta e Benevento

 

Veduta di Napoli dal mare

 

Roma, Trinità dei Monti

 

 

 

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