Diario
della paura (Editrice Zona, 11 euro - Collana "900
storie", diretta da Carlo D'Amicis) è la prima prova narrativa
di Silvia Tessitore, la giornalista casertana che fin qui ha
pubblicato tre raccolte di poesia: Aspirina (1988, Edizioni
del Delfino), Gli ornitorinchi (1994, Ripostes) e Numeri
(1998, Zona).
Dieci anni dopo le “stragi dei monumenti” del
1993, Silvia Tessitore - che oggi vive e lavora in Toscana - decide
di capire perché la mafia colpì, per la prima volta
"in continente", beni del patrimonio artistico e religioso
nazionale, con pesanti conseguenze in termini di vite umane: la
Torre dei Georgofili e il Museo degli Uffizi a Firenze, la Basilica
di San Giovanni in Laterano e la Chiesa di San Giorgio al Velabro a
Roma, il Padiglione d’Arte Contemporanea a Milano. L'autrice
ricostruisce così una lunga storia di bombe, di morti, di sangue,
di trattative segrete, una storia che inizia nel 1992, che passa da
Capaci, da via D'Amelio, dal mancato attentato a Maurizio Costanzo e
che intreccia Mani Pulite, la riforma maggioritaria del voto,
la nascita di nuovi movimenti e formazioni politiche.
In linea con i contenuti della collana "900
storie" - che coniuga cronaca e narrazione - "Diario della
paura" (ch'è dedicato alla memoria del giudice Antonino
Caponnetto, scomparso a Firenze il 6 dicembre 2002) alterna la ricca
e documentata ricostruzione delle stragi del biennio 1992-1993 a
momenti più strettamente autobiografici, che riguardano da vicino
la vita dell'autrice. I viaggi a Firenze da bambina, le esperienze
da cronista di fatti di sangue o malaffare legati alla criminalità
organizzata, la memoria dei più tragici momenti di quegli anni di
vita italiana, sono contrappunto al racconto della terribile
offensiva terroristico-mafiosa che segnò - solo dieci anni fa - il
delicato passaggio tra “prima” e “seconda” Repubblica.
"Attraverso i brani che riguardano la mia
vita privata e la mia professione di giornalista a Caserta e in
Campania - dice Silvia Tessitore - ho raccontato cose che mi
paiono essenziali a spiegare come e perché una persona come me, che
non è né fiorentina né siciliana, si sia avvicinata alle stragi
del biennio '92-'93: racconto com'è nato il mio speciale rapporto
con Firenze, in quali occasioni ho avuto modo di conoscere
un'organizzazione come la camorra (diversa ma per tanti aspetti
simile a "cosa nostra"), dov'ero io quando accadevano le
vicende di cui mi sono occupata..." .
Ecco dunque la Caserta degli anni Sessanta, l'Irpinia
nei giorni del terremoto del 1980, la sanguinosa guerra di camorra
che seguì, il sequestro Cirillo, il lavoro alla redazione
napoletana di Paese Sera, i colleghi giornalisti, l'incontro
con Raffaele Cutolo in un'aula del vecchio Tribunale di Napoli, il
tramonto della DC casertana del 71%, l'esperienza con il gruppo
editoriale Guida di Napoli, fino all'omicidio di don Peppino Diana,
il sacerdote che - proprio come sei mesi prima a Palermo padre Pino
Puglisi, prete scomodo - fu assassinato a Casal di Principe il 19
marzo del 1993.
"Diario della paura" ha un ritmo incalzante,
avvincente, a tratti commovente, e costringe il lettore a
interrogarsi su molte questioni, che riguardano sì la vita
democratica del nostro Paese ma soprattutto la sorte di tante
persone innocenti. A partire dal sentimento più elementare, quello
della paura, Silvia Tessitore sfoglia in questo lungo racconto un
vasto repertorio d'immagini che ciascuno porta stampate nella
memoria, "istantanee" di un "biennio di sangue"
che continua a impegnare il lavoro della magistratura e l'attenzione
degli esperti di criminalità e sicurezza. Ma l'autrice ricompone e
inquadra quelle immagini in una fitta trama di storie, nel clima di
quegli anni, facendocelo rivivere, spingendoci a chiederci - a
nostra volta - dov'eravamo quando succedeva tutto questo.
- Il libro sarà presentato a Caserta,
Biblioteca del Seminario Vescovile, via Redentore, GIOVEDì 26 GIUGNO 2003 ore 18.00,
da Silvestro Montanaro, Raffaele Sardo, Lucio Saviani e
l'autrice.
- POMERIGGIO IN LIBRERIA - L'autrice sarà
alla Libreria Guida di Via Caduti sul Lavoro a Caserta,
venerdì 27 giugno dalle ore 18 fino
all'orario di chiusura.
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