S. Leucio: un sogno

Festa al Borgo di San Leucio, dal 21 Giugno al 2 Luglio 2003

a cura di Pia Di Donato con la collaborazione di Donato Scialla


Anche quest'anno, il Comitato Organizzatore Festività e Corteo con la collaborazione del Leuciana Festival, organizza la Festa al Borgo di San Leucio

Inizia il giorno 21 giugno (sabato) con i ragazzi dell'Oratorio S. Ferdinando Re che presentano due atti unici molto divertenti e, nell'ambito della stessa serata, le compagnie de I Teatranti e La Zattera continueranno a divertire il pubblico con un'altro atto unico liberamente tratto da un lavoro di E. De Filippo.

Il giorno 23 (lunedì), I Melodiando presentano un CONCERTO DI CANZONI CLASSICHE NAPOLETANE per voci e pianoforte.

Il giorno 26 (giovedì), l’Associazione D.K.S.C. di Casagiove presenta il GRAN GALA’ DI DANZA. Lo spettacolo verrà eseguito dai giovani allievi della scuola insieme a danzatori professionisti provenienti dall’Accademia Nazionale di Roma e dal Teatro dell’Opera di Roma.

Il 27 e 28 (venerdì e sabato) ci sarà la consueta SAGRA DELLE PALLOTTOLE, le gustose crocchette di patate dalla originale forma a “palla” che vengono confezionate dalle massaie leuciane per l’occasione. Negli stessi giorni ci sarà, per le strade del paese un'ambientazione in costumi d'epoca con filmati, spettacoli, musiche, giochi e scene della San Leucio di duecento anni fa. A conclusione della serata del 28, ci sarà uno spettacolo a cura del Gruppo Popolare di San Leucio dal titolo: S. LEUCIO DINT' 'O TIEMPO SENZA TIEMPO.

Il giono 29 (domenica) si svolgerà l’annuale rappresentazione in costume d’epoca del CORTEO STORICO DELLA REAL COLONIA DI SAN LEUCIO costituita da Ferdinando IV sul finire del Settecento per la lavorazione di sete pregiate. La manifestazione che vede protagonisti gli stessi abitanti del Real Sito rievoca l’ordinamento statutario promulgato nel 1789 per regolare la vita civile e religiosa dei coloni. A fne Corteo, Tarantella della Seta e danze acura del Gruppo Popolare.

Il 1° e il 2 luglio saranno dedicati alla Madonna delle Grazie che si venera in tutta la Colonia. La PROCESSIONE per le strade del borgo, il giorno 1, e la MESSA SOLENNE IN MUSICA del giorno successivo, costituiranno il nucleo religioso della “FESTA DI LUGLIO” che si tramanda dal lontano 2 luglio 1805, data di inaugurazione della Chiesa della Madonna delle Grazie in Vaccheria, protettrice della Colonia di San Leucio.

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Ho pensato per un po' al titolo da dare a questo articolo ed alla fine ho lasciato che mi guidasse l'istinto. Da anni la mia famiglia ha un rapporto con questa comunità: all'inizio per ...vicinanza di parrocchia, per poi proseguire con comuni interessi culturali e musicali, tanto da creare alla fine una ragnatela che ci porta ogni tanto a passeggiare per il borgo sicuri di incontrare una faccia amica che ci saluta e si ferma a scambiare due parole. Oggi però voglio raccontarvi con le parole di un leuciano, Donato Scialla, di cui sono orgogliosa di essere amica, l'aria che si respira in questo periodo, mentre vi rimando alla pagina www.sanleucionline.it/tradizioni/festa2003/programma2003.htm per il programma di massima per le prossime festività. Nello stesso sito (www.sanleucionline.it) troverete immagini, storia e curiosità.

 

I preparativi

Tirano fuori dagli armadi i costumi già dal mattino per appenderli in bella mostra in qualche posto della casa in modo che chiunque entri lo possa ammirare; le scarpe in un angolo, le calze adagiate sul letto, la camicia sul tavolinetto pronta per essere stirata, la bigiotteria pazientemente scelta per l’occasione appoggiata sul comò. I leuciani passano il mattino svolgendo lentamente questo rituale che ogni anno immancabilmente si ripete fino ad arrivare al pranzo che si prepara a suon di pallottole (le famose crocchette di patate) quasi per propiziare positivamente la sfilata che di lì a poco ci si accinge a fare. Nel presto pomeriggio, velocemente le donne si recano dai parrucchieri messi a disposizione dagli organizzatori e al ritorno iniziano a vestirsi con cura in modo che tutto sia perfetto.

Così, intorno alle 18, per le strade di San Leucio si apre all’occhio del visitatore una scena inusuale: i figuranti si mescolano tra la folla creando un contesto irreale che non ha una dimensione temporale precisa, anzi confonde lo spettatore che rimane affascinato dalla bellezza dei costumi così naturalmente indossati.

Le ragazze leuciane che impersonano operaie, contadinelle e dame dell’epoca borbonica, si muovono regalando sorrisetti che fanno trasparire timidezza e, allo stesso tempo, risolutezza. L’architetto Collecini, con la sua simpatia e con in mano un grosso compasso, racconta aneddoti dei suoi avi quando, operai del setificio, tessevano a mano coperte di seta; mentre i maestri della scuola normale già sono alla ricerca dei bambini che dovranno accompagnare.

Infine, tra i consensi della gente, tutti i figuranti si avviano verso il Belvedere che in questa giornata apre i cancelli ai naturali discendenti di coloro che tanto hanno dato affinchè San Leucio fosse conosciuta nel mondo non soltanto per la sua bellezza ma soprattutto per la produzione di stoffe pregiate.

 

La sfilata

Mentre le musiche del settecento allietano gli spettatori che intanto si cercano posizioni strategiche per meglio gustare la sfilata, i figuranti raggiungono il Belvedere dove si disporranno secondo uno schieramento fedele alla tradizione popolare di questo borgo settecentesco.

La donzella che si fa stringere meglio il corpetto dalla Maestra Operaia, il Seniore che si aggiusta il cappello, il Razionale che tira un pò su la giacca; insomma gli ultimi ritocchi prima di iniziare sono gesti che nascondono chiaramente un nervoso desiderio di mostrare al pubblico la realtà di quella che fu denominata l’utopia di un Re Lazzarone.

Si fermano le musiche, subito dopo due trombe davanti al cancello d’ingresso del Belvedere annunciano l’inizio del Corteo Storico.

 

Il Percorso

I tamburi, poi i rullanti e subito dopo il gonfalone della Real Colonia muovono i primi passi tra gli applausi del pubblico. Iniziano le foto e le riprese con le videocamere mentre gli altri guardano affascinati da una scenografia che si viene a creare in modo così naturale che sembra un dipinto di originale bellezza. Tutti i figuranti mostrano un velato sorriso agli spettatori tra compiacenza e serietà consci del ruolo che in quel momento stanno ricoprendo.

Dal piazzale del Belvedere, il Corteo procede per via del Setificio, poi via Vaccheria fino ad arrivare alle due fontane proprio di fronte all’arco d’ingresso. Quì un Seniore porta una pergamena all’Amministratore della Colonia che invita simbolicamente tutti i forestieri ad entrare nel borgo dopo che l’Architetto Collecini ha provveduto ad aprire il cancello.

Poi il Corteo procede ed entra in piazza Trattoria dove si dispone in cerchio per assistere alla Serenata a Palummella che due contendenti cantano con l’inveitabile duello finale.

Riprende ancora per via Planelli e, salendo per gli Scaloni Reali (Atrio Inferiore Parrocchia), arriva nella piazzetta antistante il Belvedere (Atrio Superiore Parrocchia). Qui, con un effetto particolare di luci e musiche di sottofondo, si affacciano dalle finestre centrali del palazzo i Reali con la corte. Mentre i figuranti si dispongono lungo le scale di accesso alla Cappella S. Ferdinando Re, il Gruppo Popolare di San Leucio si esibirà nella classica Tarantella della Seta.

Terminata la serata i figuranti commentando la propria performance si avviano verso le loro abitazioni soddisfatti di aver regalato a loro stessi e a coloro che hanno assistito un meraviglioso spettacolo.

Palummella

 

gli operai

 

i    musici 

 

gran finale

 

 

 

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