Lifetime è un duo, una collaborazione
caratterizzata da due tratti fondamentali: l'amicizia e una
passione comune; questo per citare le parole di uno dei due
protagonisti di questo progetto musicale, Gianluca D'Alessio,
Violoncellista e Tastierista, il quale si affida alla musica
strumentale per raccontare le sue emozioni.
Ad affiancarlo in questa esperienza c'è un'altro
musicista, Roberto Corsale, Chitarrista di spiccata
sensibilità melodica.
Come nasce il progetto Lifetime?
Roberto: Il nostro progetto nasce diversi anni fa, quando
al di la del rapporto di profonda amicizia che ci lega ci
accorgemmo di avere in comune la passione per il jazz.
Ho scritto che la vostra è un alchimia perfetta, da
dove nasce questa intesa?
Gianluca: Dal rispetto reciproco che esiste dapprima a
livello umano e poi artistico, nonché dal fatto che suoniamo
insieme da molti anni.
Questo progetto è solo una parentesi oppure è l'inizio
di una solida carriera come duo?
G.: Sinceramente non si tratta di una parentesi anche
perché stiamo già preparando una serie di concerti estivi di
lancio promozionale del disco.
R.: Si, inoltre è già in cantiere un nuovo progetto
discografico e varie collaborazioni con artisti locali sia per
gli arrangiamenti che per l’ideazione di nuove melodie con e
senza testi.
Cosa fate nella vita oltre ad occuparvi di musica?
R.: Sono un consulente in materie tributarie e
assicurative. Ho una laurea in economia e commercio e mi
diletto a giocare al calcio.
G.: Oltre ad essere una grande passione, per me la musica
rappresenta anche la professione, infatti sono violoncellista.,
inoltre lavoro come arrangiatore e come turnista.
I vostri numerosi collaboratori sono parte integrante
del progetto o solo dei session man occasionali?
G.: Il successo di questo disco è da attribuire anche alla
partecipazione di questi validissimi musicisti, che hanno
messo a nostra disposizione la loro professionalità. Per
adesso si tratta di una collaborazione occasionale e limitata
a questo progetto, ciò non toglie che in futuro potremmo
nuovamente avvalerci del loro contributo artistico.
Quanto ha influito la musica jazz e ambiental nella
vostra musica?
R.: Moltissimo, è un genere musicale che permette di dire
a tutti quello che hai realmente dentro, risulta essere il
mezzo di comunicazione adatto per trasmettere le tue emozioni
e le tue conoscenze musicali, sia attraverso spunti melodici
che nelle improvvisazioni.
Perchè avete scelto questo tipo di musica e non un pop
scalaclassifiche?
G.: Per il fatto che in un brano dove non hai da rispettare
rigidi schemi fatti di strofe e ritornelli, hai la
possibilità di creare e dare all’ascoltatore un messaggio
non subordinato a vincoli strutturali.
C'è un brano particolare a cui siete legati?
G.: La traccia n°7, Take me back. Essa rappresenta per noi
il tripudio di Lifetime, una miscela esplosiva di suoni e
voci.
R.: Ricordo che l’ascoltavamo decine di volte al giorno
durante il missaggio, ma più per la gioia di riascoltarla
piuttosto che modificare parti o correggere eventuali errori.
Il brano Love You More, nella mia recensione lo
definisco Radio-friendly, perché in un disco di musica
strumentale o meglio colta, c'è un brano cantato, è un
ipotetico singolo traino per il disco?
G.: In realtà è stata questa una scelta difficile ma
obbligata. Avevamo scritto questo brano che scendeva proprio
bene all’ascolto ma non era coerente con il resto del
discorso musicale e ci sembrava davvero un peccato lasciarlo
in cantiere ad aspettare l’uscita di un nuovo lavoro
discografico.
R.: C’era anche l’idea di cederlo a qualche altro
artista, ma la voce e la grinta di Ida Matarese, (autrice del
testo), si sposava proprio alla grande con quella che era la
nostra intenzione iniziale.
Ho riscontrato grande sensibilità, anche musicale nei
vostri brani, uno su tutti Word I Never Told You, come è nato
questo bellissimo brano e quali sono i sentimenti che lo hanno
generato?
R.: Ho un rapporto con mio padre fatto di poche parole e
tanta praticità. Questo brano racchiude un mondo di emozioni
e sentimenti non comunicabili con le parole.
Come farete a portare un disco così complesso
musicalmente on-stage?
R.: Abbiamo già contattato alcuni musicisti per riuscire
proporre dal vivo il nostro disco. Sarà dura ma le sfide ci
entusiasmano e ci stimolano.
Avete intenzione di fare qualche concerto o la vostra
sarà solo una intensa attività in studio?
G.: Sicuramente punteremo ad una serie di concerti dal
vivo. Inoltre, un noto negozio di dischi di Caserta (Juke Box)
ci darà la possibilità nei prossimi giorni, di proporre la
nostra musica dal vivo all’interno dei suoi locali come
presentazione ufficiale del disco, ma penso che in quel
contesto andremo con una formazione ridotta.
Preferireste essere un gruppo di nicchia cioè per
intenditori o un gruppo famoso sulla bocca di tutti?
G.: Essere famosi e sulla bocca di tutti deve essere un’esperienza
eccitante ma i compromessi per raggiungere certi traguardi non
devono mai violentare le tue origini musicali e soprattutto la
tua visione del panorama musicale.
Se il vostro disco fosse recensito da Rolling Stone,
invece che da
Casertamusica ?
R.: Speriamo che la recensione sul vostro portale sia solo
il punto di partenza per traguardi ancora più importanti.
Avete pensato a fare dei Remix dei vostri brani?
R.: Certo. Abbiamo già contattato un Dj che ci ha
consigliato di accostare le nostre melodie a delle ritmiche
più “Acid”, il progetto è stimolante. Vedremo.
Il vostro è un gran bel disco....ma manca di?
G.: Il nostro unico rammarico è quello di non aver potuto
usufruire strumentazioni milionarie sia in studio che in fase
di missaggio e mastering. Questa situazione, vuoi o non vuoi
finisce per influire negativamente sulla qualità del suono
all’ascolto, tutto sommato siamo soddisfatti dei risultati
ottenuti.
Cosa vi penalizza in questo momento?
G.: Gli impegni extra-lifetime che non ci permettono di
pianificare nel breve periodo lo sviluppo fattivo del nostro
progetto (concerti, etc…)
Avete avuto già buon successo e se finisse?
R.: Fino a ieri non ci conosceva nessuno. Se domani
tornasse tutto come prima, non avremmo perso niente.
Come vedete l'attuale scena musicale casertana e quali
sono i gruppi casertani che apprezzate?
R.: Il panorama artistico-musicale Casertano è ricco di
stelle che purtroppo non brillano come meriterebbero. Esistono
numerosi artisti (non facciamo i nomi per paura di
dimenticarne qualcuno) che, seppur potenzialmente bravi, non
riescono a calcare palcoscenici importanti.
G.: Penso che l’istituzione di un’accademia musicale a
Caserta sia già un grande passo in avanti, anche se la
nascita di un conservatorio musicale nella nostra provincia
potrebbe far fare alla nostra città il salto di qualità che
ci auguriamo.