Caserta 9 Maggio 2003 - Nell'ambito delle
attività del Circolo di Caserta presieduto dall'Avvocato
Caterino, si è svolto Venerdì 9 maggio 2003 presso il Teatro
Comunale, uno spettacolo di Franco Califano, il cui incasso è
stato stato devoluto in parte al Progetto di Don Antonello
Giannotti "Caserta Città
di Pace", che presto con la prossima inaugurazione del
Centro Comunità diventerà un punto di riferimento per la
nostra città, sia religioso che culturale e sociale, in parte
all'associazione AFCA, guidata da Pietro Trovato, che si
occupa ormai da anni di bambini autistici. Questa bellissima
iniziativa si inserisce, come citato dallo stesso Avvocato
Caterino durante la presentazione, in un vasto raggio di
attività del Circolo di Caserta, associazione culturale e
sociale molto attiva in vari settori, ne sono esempio in
passato spettacoli teatrali come "L'Apologia di Socrate",
riunioni informativa per l'autotulela fiscale e dibattiti sul
settore giustizia. Presente alla serata anche l'Onorevole
Cosentino, che ha promosso in sinergia con il Circolo di
Caserta, questa iniziativa. Veniamo alla cronaca della serata,
il teatro non è pienissimo per il concomitante vernissage
della Mostra Modigliani a San Leucio, ma la platea è li tutta
per Franco Califano, celebre cantante, di recente tornato alla
ribalta con lo spettacolo "Stasera Pago Io" con Fiorello. Ad
aprire il concerto c'è la brava Laura Carolla, che esegue due
brani uno in stile pop louge sudamericano, l'altro in inglese,
la giovane cantante già in televisione come vocalist, si fa
apprezzare per la sua estensione vocale ma sembra sprigionare
troppa poca energia per convincere a pieno, intanto la platea
attende solo l'arrivo del "Maestro", così chiamato dai suoi
più accaniti fan, è solo questione di minuti. Così è dopo la
Carolla, sale sul palco Califano, la band è sua solita, con
l'innesto di un nuovo tastierista, che si è unito al cantante
romano all'ultimo momento data la defezione del precendente.
Il concerto comincia con la programmatica "Chi Sono Io" che ha
toni molto autobiografici come nello stile di Franco Califano,
non molto ben assestata sembra la band, ma piano piano nel
corso del concerto crescerà l'amalgama, molto suggestivo è il
solo di violino dell'ottimo Juan Carlos, che si farà
apprezzare più volte nella serata per i suoi virtuosismi.
Segue Tac, canzone banale, ma molto apprezzata dai fan, non la
performance non si contraddistingue per precisione, ne per
interpretazione, infatti per problemi tecnici, sbaglia un paio
di volte l'ingresso nelle strofe. Segue un piccolo break in
cui Califano, parla delle sue canzoni romane e ricorda con
ironia che lui è considerato il più grande interprete vivente
di questo tipo di canzoni, rivela poi che le canzoni classiche
romane sono velate da troppa tristezza, invece le sue sono più
positive. Parte poi un bel trittico in romano, Me Innamoro De
Te, Io Nun Piango Mai e L'Urtimo Amico Va Via, tutte e tre
contraddistinte da una buona interpretazione, fuori luogo
invece sono gli assoli di chitarra stile Guns N' Roses, che
stridono fortemente con il genere di canzone popolare,
bellissimi sono gli assoli di armonica blues dell'eccezionale
Juan Carlos. Bimba Mia chiude la prima parte dello show e
introduce al secondo break condito da due monologhi, Pasquale
L'Infermiere e la sciatta Avventura con il Travestito, che
poteva essere sostituita tranquillamente da una canzone,
invece dopo aver chiesto scusa ai preti presenti in sala, ben
due, di cui uno suo accanito fan, parte con questa torrenziale
esperienza che sa solo di allucinante Squallor-stile. Per
fortuna le sorti di questo concerto un po' raffazzonato fin
ora si risollevano, infatti Califano, propone ben tre perle
del suo repertorio, La Mia Libertà, Minuetto e Tutto Il Resto
è Noia, caratterizzata dal classico sing along con tutto il
popolo dei Franchiani a fare un suggestivo coro sul
ritornello. Peccato non aver potuto sentire canzoni bellissime
come E La Chiamano Estate, scritta con Bruno Martino, o pezzi
dell'album Ma Cambierà, tuttavia è stato un concerto gradevole
nel complesso, ma per nulla esaltante, ottimi i tre pezzi
finali. Alla fine del concerto Franco Califano si produce in
una poelemica accusa ai contemporanei cantantautori, accusati
di non saper scrivere canzoni, tutto cioè condito da una
gratuita e velata critica al povero autore di Settemila Caffè,
e preannuncia l'arrivo nei negozi del suo prossimo disco di
cui già mi aveva accennato nell'intervista prima del
concerto.
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La locandina autografata
del concerto
Da destra: Franco Califano,
Avv.Caterino, Don Antonello Giannotti,
On.Cosentino
Califano insieme
all'ottimo armonicista Juan Carlos
Foto di Lucio
Esposito
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