Terrae Motus? No, grazie!

di Enzo Battarra


Caserta, 26 Feb 2003. Incredibile! Ma, purtroppo, vero. L’altra sera la maggioranza di centro-destra del Consiglio comunale di Caserta ha bocciato un ordine del giorno proposto dal sottoscritto, firmato e condiviso da tutta l’opposizione. Oggetto della proposta all’assise municipale era di “impegnare il Sindaco ad attuare ogni iniziativa che potesse consentire alla prestigiosa collezione Terrae Motus di restare nella città di Caserta”.
Tale proposta era motivata e nasceva alla luce di recenti polemiche sul trasferimento delle opere, nella piena intenzione di sollecitare attività e manifestazioni che potessero valorizzare ancor più la presenza di Terrae Motus alla Reggia di Caserta, una collezione unica al mondo, perché è la più importante raccolta di arte contemporanea avente un tema specifico, messa insieme da colui che è stato uno dei più grandi galleristi del mondo, il napoletano Lucio Amelio.
Ebbene, è con grande sgomento che abbiamo dovuto registrare il secco no della Casa delle Libertà, la cui motivazione va ricercata – a dire del centro-destra – nel fatto che il Sindaco abbia già fatto tutto il possibile perché la collezione resti a Caserta. Peccato, la città non se ne era accorta!
Siamo convinti, a questo punto, che la Soprintendenza di Caserta, da sempre impegnata su questo terreno, rimanga orfana dell’appoggio dell’Ente comunale. Al tempo stesso si chiede alle altre istituzioni cittadine e provinciali di esprimersi sulla necessità che un patrimonio straordinario non solo dal punto di vista artistico-culturale ma anche economico resti nella città di Caserta, intraprendendo iniziative concrete, utili a valorizzare il bene e a renderne partecipi i cittadini di tutta Terra di Lavoro.
D’altro canto si chiede alla Regione e al Ministero di prendere posizione su quello che dovrebbe essere un dato incontrovertibile, vale a dire la permanenza di Terrae Motus nella Reggia di Caserta, così come previsto dal legato, cioè la disposizione testamentaria di Lucio Amelio.
Infine, si chiede a tutte le persone di buona volontà, agli operatori culturali, al mondo dell’associazionismo di istituire un tavolo permanente di concertazione per la valorizzazione di Terrae Motus a Caserta, pronto a organizzare iniziative anche di carattere didattico e divulgativo.

ORDINE DEL GIORNO proposto al Consiglio Comunale di Caserta

Terrae motus a Caserta

Premesso che

  • la collezione “Terrae Motus” è unica al mondo, perché è la più importante raccolta di arte contemporanea avente un tema specifico, messa insieme da colui che è stato uno dei più grandi galleristi del mondo, il napoletano Lucio Amelio;
  • la collezione della Fondazione Amelio nacque come work in progress a partire dal 1980, all'indomani del sisma del 23 novembre di quell'anno, per creare una raccolta di opere dei più significativi artisti internazionali sul tema di Napoli e del terremoto, metafora di un perenne stato di inquietudine spirituale e creativa. Gli artisti che risposero all'appello della Fondazione Amelio crearono opere di grandi dimensioni, tutte legate all'immagine della catastrofe come terreno fertile per l'invenzione, ognuna con le sue proprie caratteristiche formali e tuttavia collegata alle altre in un solo contesto di continuità espressiva. Ogni opera fa eco all'altra. In questo senso Terrae Motus può considerarsi una collezione unica ed uno specchio di una realtà artistica degli anni Ottanta;
  • è stato ed è un patrimonio straordinario non solo dal punto di vista artistico-culturale ed economico, ma ha avuto e potrà avere un grosso ruolo per la città di Caserta, coinvolta in un'operazione che non ha ancora avuto uguali;
  • la presenza della collezione nel Palazzo Reale nasce dalla collaborazione della Fondazione Amelio con la Soprintendenza ai Baaas di Caserta e Benevento;
  • fu inaugurata il 21 novembre 1992 e fu fortemente voluta dal soprintendente Gian Marco Jacobitti, fermamente convinto che la collezione ben si ambientasse in un edifico del '700 quale la Reggia di Caserta;
  • mettere in discussione la collocazione alla Reggia significa aprire la strada napoletana e che il legato, cioè la disposizione testamentaria di Lucio Amelio, prevede che Terrae Motus sia ospitato per novantanove anni alla Reggia di Caserta;
  • l’intesa tra Amelio e Jacobitti nacque all’indomani delle difficoltà burocratiche e delle scaramucce personali che videro protagoniste le Istituzioni napoletane;
  • acuta fu l’intuizione dell’allora soprintendente casertano di far assegnare la collezione alla Reggia di Caserta;

Atteso che

  • è evidente che Terrae Motus non possa essere collocato altrove nel nostro territorio, perché verrebbero a cadere le motivazioni della presenza a Caserta della collezione;
  • l’ideale sarebbe esporre l’intera collezione, formata da circa ottanta opere, negli appartamenti reali, quelli individuati da Jacobitti e concordati con Amelio, e soluzioni alternative dovrebbero vedere sempre e comunque la Reggia protagonista, o comunque le sue pertinenze;
  • è anche praticabile l’ipotesi di utilizzo dell’Autoparco, la cosiddetta Cavallerizza, area prospiciente il centro della città di Caserta, essendo un’area dal sapore post-industriale, molto neutra, ben utilizzabile per opere di arte contemporanea sia per l’ampiezza dei locali che per la mancanza di ogni interferenza nella lettura delle opere;

Per tutto quanto sopra,

i sottoscritti consiglieri comunali impegnano il Sindaco ad attuare ogni iniziativa che possa consentire alla prestigiosa collezione Terrae Motus di restare nella città di Caserta.

 

 

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