Intervista a Tullio Pizzorno

L'autore casertano è presente nel disco del "Trio Monmartre" che ha scalato le classifiche jazz giapponesi.

Intervista di Emilio Di Donato


Caserta, 29 Gennaio 2003. Entro poche settimane sarà disponibile anche in Italia l'album "Italian Ballads"  del Trio Montmartre di Niels Lan Doky, che ha nel 2002 scalato le classifiche giapponesi dei migliori album jazz. All'interno del CD viene interpretato, accanto a grandi classici della musica italiana, anche il brano inedito "Che vuò sapé" di Tullio Pizzorno, musicista e cantautore casertano da anni coinvolto in operazioni discografiche di notevole valore, tra cui la collaborazione come autore con Mina. L'edizione europea, su etichetta francese SAPHIR  e distribuita dalla compagnia belga CODA, ha titolo e copertina diversa dalla versione giapponese (che era intitolata "Casa dolce casa"). In occasione della pubblicazione del CD, abbiamo chiesto a Pizzorno di parlarci di se e dei suoi progetti.

 

Emilio: Parliamo innanzitutto dell'album "Italian Ballads", e di Niels Lan Doky...
Pizzorno: Niels Lan Doky è un grandissimo artista - la sua personalità musicale ha interpretato in modo mirabile un pianismo che rievoca atmosfere tra Oscar Peterson e Bill Evans.
Ho conosciuto Niels Lan Doky grazie a Gino Vannelli; dopo un prima collaborazione in un album di Niels nel '92, i due da allora hanno consolidato una forte intesa che ha portato Vannelli a produrre (e a comporre e cantare anche) nell' album pubblicato da Niels nel 2001 "Haitek Haiku" (vedi il sito www.doky.dk), ed insieme hanno suonato per il Papa nel Natale in Vaticano dell'anno scorso.
Gino ha fatto in modo che Niels avesse il mio materiale, ed egli si è incredibilmente interessato al mio piccolo mondo musicale, fino al punto di chiedermi di aiutarlo ad assemblare canzoni note italiane che avrebbero dovuto far parte di un album/tributo alla canzone italiana (ovviamente rivisitato in formula trio jazz) ed arrivando ad includere tra esse anche una mia canzone: "Che vuò sapé".
Questo lavoro fa parte di un progetto più ampio disegnato dal produttore giapponese Makoto Kimata: "Italian Ballads", infatti, arriva dopo "Café en plen air" dedicato alla chanson française.

 

Emilio: Quale è il metodo di lavoro di Niels Lan Doky?
Pizzorno: Quanto al metodo di lavoro di Niels, differentemente da "Haitek Haiku", che è un album moderno lavorato su più tracce, "Italian Ballads" è stato registrato allo Studio Ferbér di Parigi interamente in diretta, com'è giusto che sia un album/trio jazz con piano, basso acustico e batteria. Per ogni composizione sono state registrate però diversi "takes", e alla fine è chiaro che la scelta è caduta sulle registrazioni più suggestive, ma non c'è nulla di sovrainciso o ritoccato (se non i fades in fase di mastering). Grande il lavoro anche di Lars Danielsson (basso) e Jeff Boudreaux (batteria).

Emilio: Stai lavorando al prossimo album?
Pizzorno: Sì, sto lavorando al mio prossimo album, che pur essendo di canzoni italiane ha però ben poco d'italiano...

Emilio: Quali sono i progetti in cui sei attualmente coinvolto?
Pizzorno: Per quanto riguarda altri miei progetti, oltre a coinvolgimenti teatrali et similia, oltre ad altre cose con la "Signora Svizzera", in questo momento sto curando l'intera produzione e la composizione di un album di un noto vecchio gruppo italiano anni '70; il lavoro è pronto è presto ne sarà pubblicato un primo singolo, e sarà mia cura informarti debitamente!


Emilio: Quali musicisti casertani suonano con te?
Pizzorno: I musicisti (casertani) con i quali invece sto preparandomi per il mio live sono, finché vorranno esserlo, i miei grandi amici: l'incredibile talento disinvolto di Pietro Ventrone (sax soprano, contralto, flauto trav. e piano), il sempre mega Pietropaolo Veltre (basso) e l'elegante Aldo Fucile (batteria).
Altri casertani coinvolti nella mia baracca sono anche il mio grande amico Giancarlo Della Ragione (musicista che per l'occasione però riveste un ruolo che definirei "total agent"), e lo scrittore/giornalista Gianluca Di Fratta, che ha tradotto il testo italiano di "Che vuò sapé" in Giapponese, Francese e Spagnolo... ebbene sì: comprese le versioni italiana e inglese l'ho cantata in 5 lingue... un'esperienza difficile ma in fondo divertente. 

Emilio: Cosa ne pensi di www.casertamusica.com?
Pizzorno: E' un vero piacere/onore essere ospitato sul dal ricco e variegato portale Casertamusica; il vostro lavoro, le approfondite testimonianze non solo musicali, ma anche storico/culturali e perfino culinarie conferiscono un impagabile "plusvalore" alla città di Caserta, tanto più prezioso quanto vero, presente, e disinteressato. Complimenti sempre: speriamo che la città sia ben consapevole di cotanto regalo!

Tullio Pizzorno

 

La copertina europea di "Italian Ballads", di imminente pubblicazione.

 

 

 

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