Caserta, 20 Ottobre
2002. Avevo già notato il
gruppo dei Deigo in alcuni festival tenuti nell'ultimo anno a
Caserta, e mi avevano allora colpito la bellezza ed
espressività della voce di Andrea Chiariello, e la creatività del
chitarrista Peppe Imperiale. Tali buone impressioni mi sono state
riconfermate nella serata di Giovedì 17 Ottobre al teatro Don Bosco
di Caserta, dove i Deigo hanno presentato l'anteprima del loro primo
mini- CD, intitolato "La mia isola felice". L'idea di una
"serata aperta" per promuovere il proprio lavoro è
stata ottima: il teatro era pieno e lo spettacolo ben curato sia
sotto il profilo musicale che teatrale. I Deigo hanno presentato undici brani,
con brevi intermezzi di letture di testi teatrali dei due giovani
attori Rosario Lerro e Serena Chiaraviglio. Andiamo subito al sodo:
il gruppo in poco tempo è cresciuto molto, ha messo a fuoco uno
stile pop in italiano cui manca poco per essere competitivo a
livello nazionale. La voce di Andrea è davvero bella come
ricordavo, e penso che sia tra le poche voci maschili valide del
panorama casertano. Le linee vocali sono molto "cantabili"
e facilmente fruibili. I testi sono in italiano, spesso ben
costruiti "Ci si arrabbia dimenticando / e nascondendo che
siamo noi / a far rabbia / e allora perché parlare / costruire frasi
da non dire ... perché aver paura di osare / perché avere una vita
incolore / non c'era niente da aver paura". Il chitarrista Peppe mutua parte del suo fraseggio da Edge degli
U2 (vedi l'uso del delay in quasi tutte le parti ritmiche e del pitch shift in
alcune soliste, come ad esempio nel brano "La mia isola
felice") e riesce a controllare bene la dinamica del suo
strumento, sapendo essere all'occorrenza dolce, ritmico, lirico o
aggressivo. I brani sono belli, dal vivo sono resi molto bene, e tra
questi preferisco quelli più solari, come "Controcanto". I Deigo sono
asciutti ed essenziali nelle loro scelte di arrangiamento, mostrando
già molta chiarezza di idee. Occorre solo fare attenzione a non
valicare la sottile soglia che divide l'essenziale dal banale.
Carmine Renella al basso e Enzo Notaro alla batteria sono molto
precisi, ma mancano di soluzioni ritmiche che potrebbero arricchire
e differenziare di più i brani. Molto misurato l'intervento alle
tastiere di Pasquale Palmieri. Personalmente penso che una migliore scelta dei timbri delle
tastiere e una maggiore varietà nella ritmica di basso / batteria renderebbero la proposta dei
Deigo ancora più appetitosa.
Passiamo ora al mini CD dei Deigo: sei brani, registrati negli
studi di Ferdinando Ghidelli, che riescono a cogliere abbastanza
bene le attuali potenzialità del gruppo. I cinque brani cantati
sono piacevoli e ben strutturati, suonati con precisione e con una
voce ben leggibile e dalla ottima timbrica. Tra i brani migliori
l'iniziale "Esterno Notte" e "Controcanto". Il
breve strumentale "Vega" conclude il disco, con atmosfere
cupe e suggestive che ricordano i Radioheads più minimali. Ottimo
esordio.
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