Joe Cocker Live At Leuciana Festival

Bringing A Little Bit of Woodstoock at Home

di Salvatore Esposito


San Leucio, 22 Luglio 2002. Qualcuno dei più vecchi o meglio dei più maturi ricorderà il mitico concerto di Woodstock, di sicuro ricorderà che tra i tanti nomi in quei giorni sul palco salì anche un giovane inglese di Sheffield, Joe Cocker che fece saltare in aria tutti i presenti e poi il mondo intero con la sua resa di With Little Help From My Friend celebre pezzo a firma Lennon e McCartney, per non parlare della splendida Delta Lady.A Caserta quasi quarant'anni dopo il 22 luglio sera il miracolo sembra essersi ripetuto, chi ha avuto la possibilità di assistere allo splendido concerto di Joe Cocker si è portato a casa un pezzetto di Woodstock, il Mad Dog ha stupito tutti per la forza della sua voce che ora rispetto a quell'evento epocale di Woodstock sembra aver acquisito tratti nascosti allora ancora inesplorati, Joe ha abbandonato gli eccessi ha eliminato l'alcool che lo stava portando ad un lento ed inesorabile decadimento e ha riscoperto la gioia di cantare per il pubblico senza lasciarsi andare mai. La prova del suo cambiamento l'ho avuta in una conversazione nel back stage con un ristoratore della zona che ha avuto il piacere e l'onore di servire Joe Cocker, infatti durante il pranzo il cantante non ha accettato nulla che contenesse alcool, nemmeno un babà, nota specialità della pasticceria campana. Joe nel suo primo album interpretò magistralmente I Shall Be Released (Io sarò liberarato ndr) di Bob Dylan, ora sembra aver raggiunto la sua liberazione, e lo ha dimostrato non appena salito sul palco, attraverso i fasci di luce il volto segnato dai suoi anni vissuti pericolosamente sembrava lo stesso di Woodstock, la sua voce toccava vertici che mai avrei immaginato. Nell'attesa che salisse sul palco, il Mad Dog fa sparare nelle casse a tutto volume il capolavoro dei Beatles Abbie Road, quasi a volerci ricordare che parte delle sue radici musicali sono chiuse in quel grande capolavoro di marca Lennon-McCarteny, sulle note di Something, che tra l'altro è stata interpretata anche da lui nel suo secondo album (Harrison che ne era l'autore in una sua ultima intervista dichiarò di averla scritta pensando che sarebbe stato Joe Cocker ad interpretarla, cosa che poi accadde) le luci si spengono per la prima volta, penso è fatta! Ci siamo! - Ladies and Gentleman Would You Please Welcome Mr. Joe Cocker- la band prende posto e partono le poderose note di You Can't Have My Heart prima traccia del riuscitissimo ultimo album Respect Yourself, Joe sfodera una voce blues da brividi, con il suo classico movimento delle mani sembra quasi rapire il fluido metallico che esce dai poderosi riff sputati dalla chitarra di Rusty Andersonn. La seconda canzone della serata è Never Tear Us Apart, il singolo estratto dall'ultimo album e già successo degli INXS, è una delle highlights della serata, anche se la parte di archi è campionata, emerge il lavoro splendido fatto da Andersonn alla chitarra e da Lenny Castro alla batteria. When The night comes, pezzo scritto da Brian Adams, sa troppo di routine e sembra essere un buon riempitivo, ma la successive N' oubliez Jamais è il secondo highlights della serata, l'intro è affidato all 'ottimo polistrumentista Patrick Warren che con la parte di fisarmonica ci porta per mano in una stradina della vecchia Parigi, a seguire parte un climax vocale di Joe, e tutto sembra essere diverso da qualche minuto prima, la forza lascia il posto alla dolcezza che sale in un crescendo fatto di ricordi e qualche piccola amarezza - Non dimenticare mai- come diceva quella vecchia canzone...Joe supera se stesso, fa meglio della versione su disco di questa canzone poco apprezzata dalla critica ma assolutamente da rivalutare. Joe fa poi un omaggio a tutti quelli che passano la loro estate in città con la reggaeggiante Summer In The City, splendido successo d'annata dei Loovin' Spoonful, mai canzone fu più adatta alla situazione di chi alla fine di un luglio torrido e pieno di lavoro aspetta solo le vacanze. Le prime note di piano della successiva canzone mi riportano alla mente le immagini del film Ufficiale Gentiluomo è infatti Up Where We Belong, bellissima canzone ma penalizzata da un arrangiamento troppo hard per un brano romantico e da Joe che urla troppo il cantato, comunque è stata anche questo un pezzo speciale nell'economia generale del concerto. Il Mad Dog fa una piccola pausa per bere dell'acqua e quando mi accorgo che Patrick Warren si siede al piano, penso che è arrivato il momento di You're so Beutiful, e infatti anche questa volta, ho ragione, l'esecuzione di quest'ultima prevede solo voce e piano, questa canzone è una bellissima ballata scritta da Billy Preston, eccellente già nella versione originale ma questa live version molto simile a quella di Joe Cocker Live! è di molto superiore, per intensità e intimismo, il cantato è quasi sussurrato, capiamo che la voce del Mad Dog non è solo veleno ma anche miele. Seguono altre tre canzoni This Is Your Life, in una splendida esecuzione, You Can't Leave Your Heart On, colonna sonora di Nove Settimane e Mezzo scritta da Randy Newman, che fa balzare in aria tutti i presenti e qualcuno prova anche a fare uno strip-tease ma vista la sua età abortisce l'idea e torna al suo posto, e la title track Respect Yourself, dove abbiamo la possibilità di apprezzare anche le capacità vocali delle coriste fin qui un po' surclassate dalla capacità magnetica di Joe. Segue poi My Father's Soon, anche qui la band da il meglio e Joe dopo la forza dei pezzi precedenti, torna a disegnare con la sua voce uno scenario di dolcezza e ci regala un altro pezzo splendido a cui fa seguito un altro pezzo irrinunciabile Unchain My Heart, anche questo sa molto di routine, ma la performance anche qui è sopra le righe la voce torna a ruggire, l' arrangiamento sembra leggermente diverso rispetto alla versione che conoscevo ma senza dubbio anche questa può essere considera a buon titolo il terzo pezzo top della serata. A cui fa seguito With Little Help From My Friend, suo storico cavallo di battaglia, l'arrangiamento sembra un po' raffazzonato ma ancora una volta la voce di Joe porta in alto il tutto e insieme alle coriste fa rivivere il sogno di Woodstock a tutti..e però siamo già ai saluti e alla presentazione della band. Chiamato a gran voce, torna sul palco dopo pochi istanti e ci regala altri quattro pezzi per un totale di diciotto pezzi e quasi due ore e mezza di concerto. I bis o gli Encores come li chiamano gli inglesi, partono con il classico dei Traffic di Winwood (Quest'ultimo presente nei primi dischi di Joe) Feelin' All Rigth, è trascinante, viene voglia di ballare la voce di Joe è blues al top, ricorda quella dei vecchi padri del Delta, l'esecuzione è fantastica è tutta una scarica di adrenalina, anche qui il Mad Dog ci regala un pezzo di Woodstock, quando cominciamo ad avanzare verso il palco, la canzone termina e segue la bella The Letter, qui rivista in chiave più soft. She Cames Through The Bath-room Window è il secondo pezzo tratto dal repertorio dei Beatles e per la precisione da Abbie Road che abbiamo ascoltato quasi tutto nell'attesa che Joe salisse sul palco. Every Times It Rains chiude il concerto, sulle ultime note salto verso il backstage per un altra intervista, ma dopo aver aspettato un bel po' e essermi goduto lo spettacolo di Joe Cocker senza camicia, il Mad Dog firma il libro d'oro delle Leuciane, fa due foto una con il sindaco e l'altra con Aurelio Fierro, guest star della serata che sedeva in prima fila, e scappa via rincorso da me e da alcuni fotografi..E' stato un concerto sensazionale, coinvolgente, l'unico punto negativo è che Joe Cocker non ha utilizzato i pezzi cantautorali del suo repertorio e parlo delle cover di Cohen, Dylan, The Band oppure si è sentita la mancanza della sua splendida rilettura di Wither Shade Of Pale dei Procol Harum, che eguaglia almeno su disco la forza dell'originale, invece è andato sul sicuro ha scelto pezzi commerciali conosciuti e forse più coinvolgenti, e questo credo abbia alzato il gradimento dei più, tuttavia non ci sarebbe dispiaciuto sentire I Shall Be Released, Just Like A Woman o Seven Days (Del repertorio di Dylan) o ancora First We Take Manhattan o Bird On Wire (Del repertorio di Cohen). Così Caserta di questa balzana estate 2002 si è portata a casa il suo pezzetto di Woodstoock e ha vissuto per due ore la sua piccola Summer Of Love, fuori di metafora Joe ci ha portati indietro nel tempo con i suoi classici, ci ha ricordato le immagini di film che sono nell 'immaginario collettivo e poi ci ha dato prova che lui è ancora li per stupirci e forse per farci sognare ancora.

Set List

YOU CAN'T HAVE MY HEART
JOHN SHAMKS / CJ VANSTON /
TONIO K.

NEVER TEAR US APART
A.FARRISS / M.HUTCHENCE


WHEN THE NIGHT COMES
B.ADAMS / D.WARREN

N'OUBLIEZ JAMAIS
JIM CREGAN / RUSS KUNKEL


SUMMER IN THE CITY
J.SEBASTIAN / S. BOONE /
M. SEBASTIAN

UP WHERE WE BELONG
NITZCHE / W. JENNINGS / B. ST. MARIE

YOU ARE SO BEAUTIFUL
BILLY PRESTON / BRUCE FISHER


THIS IS YOUR LIFE
J.SHANKS


LEAVE YOUR HAT ON
RANDY NEWMAN


RESPECT YOURSELF
INGRAM / RICE


MY FATHERS SON
C.REEVES / G. LYLE

UNCHAIN MY HEART
B.SHARP / T.POWEL

WITH A LITTLE HELP FROM MY FRIENDS
LENNON / McCARTNEYI

Encores

FEELING ALRIGHT
DAVE MASON


THE LETTER
W.C.THOMPSON


SHE CAME IN THROUGH THE BATHROOM WINDOW
LENNON / McCARTNEY


CRY ME A RIVER
AUTHUR HAMILTON


EVERYTIME IT RAINS
RANDY NEWMAN

 

 

 

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