Si sono tenuti sabato 6 e domenica 7 nella Chiesa dell'Annunziata a Caserta Vecchia i due concerti del
quartetto Fonč nell'ambito dell'Autunno Musicale organizzato dall'Associazione Anna Jervolino.
In entrambe le serate sono stati eseguiti quartetti per archi (il quartetto č composto da una viola, due violini e un violoncello) La prima sera abbiamo ascoltato Haydn, Bartok, e Tchaikovsky mentre nella seconda sono stati messi, per cosģ dire a confronto, Haydn, Webern e Bartok. Modi diversi in interpretare il quartetto d'archi in cui il filo conduttore, Bartok, dava l'idea di come il compositore ungherese nell'inventare nuove sonoritą fosse perņ rimasto legato alla tradizione per quanto riguarda la tipologia di ensenble. Se per alcuni il concerto di sabato č stato definito, un po' esagerando,"mistico", quello di domenica č stato invece "lirico". Un misconosciuto Webern ha rapito il pubblico risvegliato successivamente dalle note dissonati del quartetto di Bartok. Quest'ultimo compositore č precursore del dodecafonismo (corrente di cui webern fa parte) e fa uso del cromatismo, ovvero di note estranee alla tonalitą d'impianto e intreccia le linee melodiche senza preoccuparsi di creare dissonanze non preparate: il risultato č qualcosa di inquietante considerando anche che gli archi sono usati anche come strumenti a percussione.
Un plauso notevole va al quartetto che ha saputo calarsi di volta in volta nei vari autori e di cui č stato apprezzata la pulizia nel suono e la ottima capacitą interpretativa
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