I Chitarristi "elettrici" di Caserta

di Massimiliano Gaudio

Massimiliano Gaudio è uno dei chitarristi di punta di origine Casertana, funambolico virtuoso dalla solida preparazione sia classica che rock, didatta e concertista con tante band casertane (tra cui panacea e nafta). A lui, attento osservatore e animatore della scena musicale casertana, abbiamo chiesto di tracciare brevemente il profilo dei chitarristi "elettrici" casertani che ha conosciuto.


CE = Caserta = Chitarre Egregie…Chitarre Esigenti, Chitarre Eleganti, Chitarre Energiche, Chitarre Esulanti. Ce n'è veramente per tutti i gusti, e d'altronde Caserta ha continuamente partorito e vantato belle anime su uno degli strumenti musicali più affascinanti che è la chitarra elettrica. Ho avuto la fortuna di conoscere e di ascoltare da vicino alcune di queste, e mi limito a parlare di loro, non me ne vogliano i numerosi e onorevoli axe-men casertani che non citerò.
La mia memoria ricorda il meraviglioso Nunzio Iacelli, recentemente scomparso per un male incurabile: è stato veramente un bravo chitarrista elettrico attivo negli anni '60, sicuramente un riferimento per i chitarristi delle generazioni successive, come Luigi Arbolino, che conosco da quando ero piccolo. Lui cominciava a suonare negli anni '60, ha avuto un lungo trascorso di chitarrista elettrico, dalla manina magica, per poi approvare definitivamente (?) alla chitarra classica. Alcune melodie da lui composte hanno toccato il cuore di chitarristi e compositori di livello internazionale. 
Anche il prossimo personaggio si ricorderà della esperienza iacelliana: è l'ormai celebre Fausto (basterebbe solo il nome) Mesolella, per molti anni chitarrista elettrico, esperto "manipolatore" di Stratocaster, Les Paul e gingilli vari, poi approdato agli Avion (al posto dell'ottimo sperimentatore Agostino di Scipio), associando ormai quasi esclusivamente il suo sound alla Chet Atkins con le corde di nylon. Se ispirato è ancora capace di lanciare urla lancinanti con la sua stratocaster: basta ascoltarlo nel recente lavoro discografico di Alessio Bonomo, di cui è anche produttore.
Di successiva generazione un'altra mia vecchia conoscenza, Dario "Big Max" Gaudio, come recitano le note di copertina dell'ultimo lavoro discografico della sua Blues Band "Carpe Diem", Naked Moods. E' un marpione dal tocco che uccide. 
Della medesima generazione sono i validissimi Pietro Condorelli e Lello Panico. Il primo è un apprezzatissimo jazzista a livello nazionale, ha alle spalle numerose collaborazioni con personalità del Jazz (e non solo) italiano e mondiale, e con alcuni di loro condivide anche amicizia al di là della musica. Il suo è un fraseggio molto nervoso ed enigmatico, un grande nel suo genere. Più sanguigno e blueseggiante il secondo, che dopo aver trascorso un lungo periodo a pane e be bop -impadronendosi di un accattivante fraseggio che gli ha permesso di confrontarsi con importanti musicisti come John Patitucci, Roberto Gatto etc.- sembra aver trovato un buon equilibrio con la formazione dei Blue Messengers. 
Molto elegante lo stile "bluesy" di Ferdinando Ghidelli, che ha tra l'altro composto il brano "Dint''o viento" per Mina insieme a Pasquale Ziccardi. Quest'ultimo, pur essendo di fatto un bassista, ha delle geniali intuizioni anche sulla chitarra, che ha tra l'altro suonato per un periodo, e non disdegna tuttora per accompagnare le sue bellissime canzoni.
Tra i chitarristi di questa generazione non possiamo non citare il genuino Pasquale d'Aiello, che dal suo Guitar Shop (centro di ritrovo di molti chitarristi Terra di Lavoro), dispensa ottimi consigli sia stilistici che tecnici ai chitarristi e musicisti di tutte le generazioni. 
Chiude la schiera degli axe-men sulla quarantina Cesarino Zebro.La prima volta che lo ascoltai pensai che fosse americano, tale è il suo modo di porsi ed esprimersi con la sua Fender, grande è il suo tocco e la sua energia. E' da molti anni in giro con la blues band "Little Caesar and the Gladiators".
In continua evoluzione l'iter chitarristico di Emilio Di Donato, che dalle influenze progressive assimilate da gruppi come Genesis, King Crimson, Pink Floyd espresse in diverse formazioni musicali come chitarrista elettrico (una per tutte i Modirudi, apprezzatissima formazione casertana negli anni '80) sta ora componendo molto materiale per i Corepolis con strumenti acustici a corda (mandolini, buzouki, mandoloncello, chit. battente etc.) da sempre con occhi attenti agli spunti che la tecnologia può apportare alla musica. Il suo ultimo lavoro "SUD" sta girando per il mondo.


Non è un chitarrista per professione, non è un chitarrista elettrico ma potrebbe tranquillamente esserlo: sto parlando di Lino Canta. Molto rare le sue esibizioni nei Clubs. E' è più facile incontrarlo a Piazza Vanvitelli, in una calda serata estiva, in compagnia della sua inseparabile chitarra acustica Sally tra le braccia, pronto a regalare velocissimi passaggi in fingerpicking e struggenti blues ballad: il suo solido bagaglio tecnico ed emozionale fa di lui un incredibile one man band.


Più giovani sono i chitarristi che citerò da ora innanzi. 
Elvezio Fortunato, funambolico e sorprendente chitarrista casertano da qualche anno impegnato nella scena musicale milanese, ha recentemente suonato in tournee con il gruppo emergente "Madreblu". Camaleontico ed eclettico, Maurizio Stellato: la sua chitarra ha offerto bellissimi episodi nella cross-over band dei Koot, e continua ad offrirne sia nei clubs casertani con l'inseparabile Marta Argento, che in giro per l'Italia in tournee con Alessio Bonomo. Groove a 10.000, funky e grande gusto sono gli ingredienti che troviamo in Giampiero Cunto. Per un lungo periodo ha militato con i Queimada; attualmente è impegnato in alcune produzioni Dance. Ottima mano quella di Gigi de Vito, chitarrista della "Sezione d'Urto"; il suo fraseggio attinge dai vari mostri sacri della shred-mania ma è contaminato dalla grande quantità di musica che ha assimilato nel corso degli anni. Il chitarrista che segue è necessariamente Rosario Capuano, spesso insieme a Gigi a sperimentare a due chitarre per strada tra capricci paganiniani e sonorità ad accordature aperte. Rosario ha recentemente collaborato con Agostino Santoro (percussioni e voce recitante) ed Enzo Faraldo (basso). Interessanti sonorità Jazz d'avanguardia esprime Umberto Casella che, dopo un breve ma intenso periodo di rock duro, è rimasto folgorato dalla new age e dal playing di chitarristi come Scofield e Frisell. Ha pubblicato insieme a Sergio Bertoni due CD di musica New Age. Forse non molto attivo e conosciuto a Caserta, ma sicuramente da menzionare, è Guglielmo Grillo, attualmente alla corte di Daniele Sepe. Ha da poco terminato una tournee teatrale musicale con Martone. Il suo background è classico jazz, ma ha dovuto necessariamente reinventarsi assimilando tanta musica rock, etnica e suonando anche altri strumenti come il mandolino.
Non mi è possibile conoscere tutto quello che stanno macinando i giovanissimi chitarristi elettrici casertani, sicuramente di grande talento, come Marco Sfogli, figlio del più celebre Corrado, che ha suonato nell'ultimo lavoro "Even & Odd" degli Statico Dinamico. Sono tuttavia fiducioso nelle nuove leve che sicuramente rinnoveranno la buona tradizione chitarristica casertana. Faccio a loro il mio più grande augurio, così come auguro ai chitarristi che ho qui menzionato di continuare sempre alla grande, di emozionarsi e di emozionare, grazie alle sei corde, grazie alla musica.

Fausto Mesolella

Pietro Condorelli e Lello Panico

Cesare Zebro

Ferdinando Ghidelli

Emilio Di Donato

Pasquale d'Aiello

Maurizio Stellato

Giampiero Cunto

Gigi de Vito

Marco Sfogli

 

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