San Leucio,
Giovedě 19 Luglio. Illuminato da un piccolo spot, Paco De Lucia si presenta da solo, quasi in punta di piedi, al centro dell'enorme palco buio del Belvedere, si siede comodamente su un divano, e inizia a tessere la sua prima trama coi fili di seta e nylon della sua chitarra flamenco. Interamente giocati sulle possibilitŕ ritmico / percussive degli strumenti a corde, la performance del chitarrista catalano e dei suoi sette accompagnatori č dura, passionale, rigorosamente ancorata al flamenco e poco disposta a facili aperture contaminative o pseudo - etniche. Lo spettacolo č stato attentamente dosato in un crescendo che, partendo dai primi brani eseguiti da solo e poi semplicemente accompagnato dal battere delle mani, ha offerto man mano momenti solistici di gran prestigio da ognuno degli ottimi musicisti che lo hanno accompagnato. L'assolo del flautista ha riesplorato in suggestive ridefinizioni ritmiche il Bolero di Ravčl, il bassista si č esibito in armonie a tre parti con gran naturalezza, il danzatore di flamenco ha catalizzato l'attenzione degli ultimi brani, Paco rilanciava gli assoli verso i due chitarristi che lo accompagnavano. Insomma ognuno ha svolto con diligenza questo formidabile lavoro di incastro, restituendo appieno la figura di chitarrista passionale e innovativo che De Lucia si č guadagnato in oltre trenta anni di carriera.
Desidero ringraziare l'Ufficio Stampa del Comune di Caserta, e in particolare il signor Angelo Vitale, per l'ausilio offerto a "Caserta Musica & Arte" durante le serate delle Leuciane. |
Il
concerto a San Leucio
fotografie
di Emilio Di Donato /
Archivio "Caserta Musica &
Arte" |