Questo è il mio scherzoso commento "a caldo" sulla
partecipazione dei Corepolis (di cui faccio parte) ad un festival in Germania, e
sulle sue (auspicabili) belle evoluzioni future. Per il reportage serio
clicca qua.
(Favola con lieto fine ambientata a Potsdam )
Interpreti: I corepolini
Biagio "volpe" Rossetti
Pina "black"Valentino
Emilio "troppo instinctive"Di Donato
Franco "tammorra"Faraldo
Doralisa"the candid voice" Barletta
Giovedì 12 luglio, 2001
Ore 14.30. Emilio mi telefona
Emilio: Biagio tra due ore dobbiamo partire. Dobbiamo suonare in
Germania.
Biagio: Emì ma a chi vuò sfottere!!!
Emilio: Biagio guarda che non ti sto sfottendo. Ti dico
che veramente dobbiamo andare in Germania. L’assessore Quarantotto ci ha
proposto come rappresentanti della cultura e delle tradizioni casertane in
una manifestazione che si tiene in una città tedesca. Aspetta come caz..
si chiama?
Biagio: E tu amma ire a sunà a Germania e nunno o’
saie manca addo’ amma ire? Emi’ ma chi vuò sfottere? Nun fa o’
fesso?
Emilio: E tu mò che vuoi se io non me lo ricordo?
Comunque ti assicuro che non ti sto prendendo per il cu.. . C’è un
pulman che parte tra due ore e noi dobbiamo assicurare la nostra presenza.
Biagio: Emilio guarda che me ‘ncaz.. veramente si me
staie piglianne pu’ cu.. ?
Emilio: (ore 17.30) Biagio non andiamo più con il
pulmann. Andiamo con l’aereo
Biagio: (pensai: Emì e pecchè nun iammo direttamente
cu l’elicottero!!! Questo non gliel’ho detto perché conoscendolo si
sarebbe arrabbiato: speriamo che non lo saprà mai!!!)
La mattina successiva alle 9.00 stavamo all’aereoporto
di Fiumicino in un aereo della Lufthansa per Berlino, ma non sapevamo
ancora dove dovevamo suonare. Ormai avevamo iniziato a "volare"
in quel cielo azzurro e quel piccolo grande sogno stava diventando
realtà, dovevamo vivere quella situazione con convinzione.
Il brindisi sull’aereo è servito a
"gassarci" di più e a farci credere (soprattutto a me, Pina,
Emilio e Doralisa perché l’esperto Franco ogni tanto ci raccontava le
sue esperienze con Gianna Nannini e la NCCP) fermamente in quello che si
fa nella vita perché il tuo turno arriva quando meno te lo aspetti.
Comunque verso mezzogiorno eravamo all’aereoporto di
Berlino in attesa del nostro interlocutore: il mitico Elmar
"orso" Zorn, e finalmente potevamo sapere dove dovevamo suonare.
La città in cui battezzavamo la nostre anime tedesche
era Potsdam, città dei fiori di circa 130.000 persone, la più italiana
della Germania. Dopo aver assaporato la "vera birra tedesca"
(veramente maggia fatt’ nu ¾ d i vino puro di Baia ) abbiamo fatto il
sound - check e la sera 8.000 persone si son fatte trasportare e
coinvolgere da tarantelle e tammurriate come non avevamo mai visto.
Uagliù ci hanno chiesto 5 bis. La musica della
tradizione popolare casertana e napoletana all’estero và fortissimo.
Gente che ballava , cantava, che alla fine del concerto ci ha ringraziato
di aver offerto loro dei momenti indimenticabili.
L’assessore Quarantotto ci abbracciava calorosamente
e sprizzava gioia da tutti i pori. La curiosità sugli strumenti , sui
ritmi, sulle canzoni del nostro repertorio è stata talmente grande che
già il giorno successivo la mitica Radio Brandeburg (Buga) ci ha ospitato
in diretta esaltando la nostra musica, la nostra cultura e le nostre
tradizioni. E dopo l’intervista e le poche parole da noi comprese,
chiaramente dette in italiano maccheronico: bongiorno, Caserta,
napulitanen, mozzarellen, Campanien, Corepolis, "come è piaciuto la
festa a voi?, e un saluto musicale; abbiamo suonato divinamente
"Madonna delle Grazie" e l’abbiamo ringraziata in quel momento
per la grazia da noi ricevuta. Finalmente in Germania insieme a Ramazzotti
conoscono anche i Corepolis: concedeteci questa licenza poetica!!!! Quella
sede della radio immersa in quei giardini pieni fiori sembrava un angolo
di Paradiso: quindi per la proprietà transitiva noi stavamo in Paradiso.
Non vi dico poi cosa è successo quando mentre
pranzavamo il mitico "orso" Elmar ci ha proposto di suonare all’OktoberFest
di Monaco, a Parigi e a New York.
Non è molto difficile: ci guardavamo tutti quanti
increduli e a me è andato tutto di traverso. Lo stinco di maiale e la
birra ad un certo punto non scendevano più.
Tutto all’inizio sembrava non realizzabile, però se
permettete a questo punto è venuta l’ora di continuare a sognare: chisto
nun è nu suonno, è realtà. |