San Lucio, 4 Luglio 2001. Ariosità, solarità e melodia sono le
caratteristiche "mediterranee" caratterizzanti il concerto dei
"Solis String Quartet" tenutosi nel raccolto e panoramico
"Giardino delle Delizie" antistanti l'opificio serico del
Belvedere. Il quartetto d'archi in oltre dieci anni di attività ha
affiancato in tourneè e in sala di registrazione una miriade di artisti
italiani ed internazionali, come Bennato, Celentano, Baglioni, Elisa e
tanti altri (impossibile citarli tutti); tutto questo bagaglio di stili ed
esperienze li ha portati, oltre ad essere tra i gruppi "di
spalla" più contesi, a realizzare un CD a loro nome, dal titolo
"Metrò", che hanno presentato durante il concerto cui ho
assistito. I Solis hanno eseguito per lo più brani originali, composti
dall'eclettico violoncellista Antonio Di Francia, oltre a alcune
rivisitazioni strumentali di Beatles e Rolling Stones (in linea col tema
della kermesse leuciana). I musicisti dell'ensemble suonano i propri
strumenti ad arco in modo molto moderno e facendo largo uso di
pedaliere multieffetto (wah wah, reverberi, echi, pitch shift e altre
astuzie tipicamente appannaggio del rock), ed utilizzano con bravura e
naturalezza tecniche quali il "pizzicato", i suoni armonici, il
percuotimento che aumentano notevolmente la paletta timbrica cui attingono
a piene mani nella realizzazione dei loro quadri musicali. Dispiegano poi
grande varietà di stili, dal jazz al classico, frequenti momenti
improvvistativi, e una energia tipica di una rock band. Molto coinvolgente
la resa in concerto dei brani del loro disco "Metrò", tra
cui "Alta marea", "Fotogrammi", la bellissima e
classicheggiante "tarantella del Vesuvio", la gioiosa "That's
Rock". Nel bis finale, un omaggio al violinista Jean Luc Ponty, con
una versione della sua "New country" che ricordo come tormentone
estivo nel lontano 1976. Ponty è stato uno dei rarissimi esempi di
violinista che abbia prodotto una "hit" commerciale senza
scendere ad eccessivi compromessi con la propria cultura musicale. Ed è
proprio a Ponty che la mia mente si è riallacciata fin dalle primissime
note del quartetto, formato da Vincenzo Di Nota (violino), Gerardo Morrone
(viola), Antonio Di Francia (violoncello e chitarra), Luigi De Maio
(violino), ed affiancati da due talenti davvero notevoli: il batterista
Sergio Di Natale (molto applaudito il suo lungo a solo), e il tastierista
Antonello Rapuano (dalla tecnica e feeling mostruosi). Tutti bravissimi e,
soprattutto, non seriosi (anche se potrebbero ampiamente permetterselo). |
I Solis in concerto a San Leucio
Violoncello: Antonio Di Francia
L'assolo di Sergio Di Natale
fotografie
di e. di donato /
archivio "Caserta Musica & Arte"
© 2001
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