La New Fisorchestra diventa ORCHESTRA LIBERINA
di Pasquale De Marco

Dopo 21 anni di intensa attività culturale ed artistica, la prestigiosa orchestra campana cambia nome: da Fisorchestra a Orchestra. Ma rimane Liberina.

Non ce la facevo più a trattenere i miei ex allievi orchestrali che, dopo un decennio e più trascorso nella mia orchestra, scappavano via per formare orchestrine autonome e più vantaggiose.

Se lo avessi fatto anch’io, probabilmente ci avrei guadagnato e starei meglio in salute.

Ma il mio scopo era, e rimane, quello di portare avanti un discorso culturale e di sviluppo per uno strumento che, com’è successo negli anni passati, ha alti e bassi, momenti di gloria e periodi di crisi, dovuti soprattutto al mercato musicale, che non lascia spazio alla poesia e all’arte ma impone ciò che vuole, il prodotto più economico e più redditizio.

E’ questa, secondo me, la ragione per cui non ascoltiamo mai “Sentimento” fatto da artisti umili ma eccezionali.

L’avvento dell’elettronica, dei floppy disc, del computer e del telefonino allontanano le giovani generazioni dalla cultura vera. Se a questo aggiungete il grande boom della musica latino americana, certamente interessante e coinvolgente ma il più delle volte inventata in Italia in una sala di incisione e con l’ausilio di strumenti elettronici…

Probabilmente, dopo il grande successo delle orchestre di fisarmoniche degli anni 80/ 90, le nuove generazioni non conoscono lo strumento e preferiscono passare il tempo davanti al computer, o una tastiera con hard disk, convinti che sarà quello strumento a compensare tutta l’ignoranza congenita in ognuno di noi. Poi: che bisogno c’è di studiare, quando con le nuove tecniche è molto più facile fare il disegnatore, l’architetto, l’avvocato e chi più ne ha ne metta?

Tornando alla mia orchestra, la nuova formazione è composta da sole tre fisarmoniche. Enzo Pedone, da oltre 16 anni nella Fisorchestra (e attualmente studente universitario di scienze biologiche), che si alterna anche al basso elettrico, Giovanni Molinaro (vincitore di numerosi concorsi Nazionali e internazionali) e lo stesso De Marco.

Alle tastiere Marialuisa, la mia primogenita, nell’orchestra dall’età di 9 anni.

Alla batteria l’ultimo dei miei figli, Domenico, al settimo anno di percussioni al conservatorio S. Pietro a Maiella di Napoli. Vinicio, il cantante, soprannominato il grande vecchio, non poteva non esserci. Per le grandi occasioni è affiancato dal giovane tenore Giuseppe Talamo.

Al violino Virginia Cioffi, bellissima e figlia d’arte. Anna Perretta che, oltre a presentare, ha arricchito il suo programma canoro specializzandosi nei latino americani. Carmela Sorbo, giovanissima promettente voce. Natascia Isolda, ballerina e animatrice di Latino americani

Pasquale De Marco

 

 

 

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