La galleria
DIRARTE di Angelo Marino sta svolgendo un programma di mostre tendenti a rileggere i protagonisti della stupenda stagione artistica che caratterizzarono i fermenti culturali della Capitale all'inizio degli anni 80. Infatti la prima personale è stata dedicata a Bruno Ceccobelli a cui segue quella di Mafonso per riprendere a settembre con una personale dedicata a Domenico Bianchi.
Durerà fino al 30 giugno prossimo la mostra "Deserti" che l'artista Mafonso tiene alla Galleria L'Equipe Laboratorio di Potenza, col patrocinio della Provincia di Potenza e dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Potenza,
in collaborazione con la Galleria Dirarte di Caserta. Mafonso presenta "Deserti " come meditazione estetica sulla complessità dell'umanità all'alba del
terzo millennio attraverso un simbolico rimando all'archeologia umana: tra passato, presente e futuro archetipo rinnovato. La mostra ruota intorno ad un libro realizzato dall'artista e deposto al centro dello spazio espositivo. Libro d'artista ma anche reperto archeologico che Mafonso fa ritrovarenell'ipotetico tempo futuro: 5670. L'opera-libro-reperto è installata aperta: la pagina di sinistra reca, serigrafato in oro, un breve passo tratto da Oratio de hominis dignitate di Pico della Mirandola. L'uomo artefice del proprio destino attraverso l'esercizio del Libero Arbitrio. La pagina di destra, totalmente invasa da un Deserto ( fonema dell'allegoria conoscitiva dell'essere: tuttociò che è possibile è già implicito ) fa emergere, per trasparenza, la sagoma di un uomo che " pensa ". Essa si continua ad altre pagine, sigillate da ceralacca, dove l'impossibilità voluta alla profanazione visiva invita ad una misterica liturgia dell'essere con il tempo.
Alle pareti piccoli deserti su tela in cui frammenti fotografici ( simulacri del presente ) e reperti iconografici della memoria emergono e/o sprofondano nelle minimali e pur complessissime
architetture mentali realizzate dall'autore. |
Mafonso:
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Mafonso:
deserti |