Chiamata alle Arti per “Caserta On Stage”

di Nunzio Areni
...È bello sentirsi sentiti (dedica di Fausto Mesolella)

Ne abbiamo parlato tanto, i giornali lo hanno riportato ed è rimbalzato un po’ dappertutto creando attesa, qualche malinteso ed errata interpretazione, il che fa parte del gioco.

Ma questa volta lo slogan della stagione artistica assume un senso pieno.

Abbiamo presentato, infatti, la Stagione di appuntamenti artistici dell’Amministrazione Comunale spiegando che, con “Chiamata alle Arti” intendevamo coinvolgere non esclusivamente artisti e loro produzioni ma, in generale, competenze.

Queste competenze ci servivano -e ci servono ancora- per realizzare e promuovere le iniziative progettate contattare e aggregare partecipanti, sostenitori e pubblico.

Chiamata alle arti come invito al saper fare di tutti: singoli, associazioni, gruppi ed enti interessati al progresso civile e sociale attraverso il consolidamento della identità culturale propria e del territorio in cui vivono.

Questa volta vogliamo proprio artisti!

Musicisti emergenti di rock, jazz, fusion, etnica, popolare e melodica che vogliano mettere in mostra quel che sanno fare davanti ad un gruppo di esperti. Per vincere.

Vincere…cosa? Innanzitutto spazio per potersi esprimere.

Attenzione dei media e di addetti ai lavori - giornalisti, critici, managers, organizzatori.

E poi un disco live, una serata sotto i riflettori di Leuciana Festival e tre spettacoli nel calendario di Estate a Caserta. Per i primi tre classificati.

Per tutti i partecipanti la possibilità di esibirsi nel programma di manifestazioni estive “Estate a Caserta”

Desidero ricordare che Caserta On Stage, in programma al Chiostro di Sant’Agostino tutte le sere dal 7 al 17 giugno 2001 è la naturale evoluzione di 100 concerti per 100 artisti emergenti, iniziativa con la quale, nel 1998, l’Amministrazione Comunale ed io in quanto ideatore, coinvolgemmo effettivamente un gran numero di giovani interpreti, autori e musicisti che dettero vita ad una kermesse di buon valore.

Molti di coloro che parteciparono allora hanno avviato con discreti consensi una carriera artistica promettente.

Desidero raccontare - è necessario per capire la voglia di movimento e di iniziative che anima artisti, operatori e giovani casertani -emozioni, reazioni e sensazioni della prima riunione organizzativa con tutti coloro che avevano risposto alla “Chiamata alle Arti” per la realizzazione di “Caserta On Stage”.

Tutti gli addetti ai lavori convocati e arrivati in un caldo sabato mattina negli uffici del Centro Servizi Culturali e Sociali del Complesso di Sant’Agostino mi testimoniano che l’iniziativa, annunciata rapidamente a telefono con la promessa di essere più chiari di persona, aveva raccolto consensi.

La sorpresa mia e dei partecipanti a quella riunione è arrivata dopo: enunciato il contenuto della manifestazione e dati pochi spunti su un breve regolamento delle attività di selezione.

Un organizzatore, un giornalista e musicista e un imprenditore della musica mi assediavano di domande.

Un’automatica diffidenza venuta da anni di inattività, silenzio istituzionale e concerti nei pubs come una delle poche possibilità espressiva, ottenute le risposte faceva dire loro che non avevano capito, che qualcosa non andava.

Possono partecipare tutti? Si tutti, senza distinzioni

Ma è una gara! Un concorso a premi in cui ai giovani emergenti che non vincono si dice di andare a casa, con una speranza in meno e una sconfitta in più? No, tutti vincono: spazio, promozione e spettacoli nella rassegna estiva prodotta dal Comune di Caserta. I primi tre avranno il disco e la serata a Leuciana Festival.

Non basta. Dura troppo! Spiego che dieci giorni saranno riempiti delle esibizioni dei partecipanti e dei concerti di artisti affermati sulla scena nazionale come Condorelli, Panico e i Blue Messengers, Pizzorno e altri.

E ancora altre discussioni sugli artisti affermati invitati a tenere a battesimo gli emergenti, sul fatto che nei giorni infrasettimanali previsti non ci sarebbe stato il pubblico dei venerdì e sabato sera, mortificando le esibizioni dei partecipanti in scaletta.

La mia meraviglia è grande: ma come! Una rassegna di emergenti, con una giuria qualificata, nessuno escluso e premi interessanti per i primi classificati.

L’ipotesi di diventare un appuntamento fisso, una vetrina per un territorio ricco di fermenti che ha sfornato gli Avion Travel, Gianni D’Argenzio, mezza Nuova Compagnia di Canto Popolare ….Cosa c’è che non va?

La verità vien fuori dopo: è troppo bello per essere vero!

E vengono fuori anche le proposte fattive, gli impegni di ciascuno di portare avanti un incarico.

Uno dei convenuti alla riunione legge a tutti l’SMS inviato sul proprio cellulare da Fausto Mesolella, con gli Avion in concerto in Polonia.

Fausto è entusiasta dell’iniziativa e ci suggerisce un sottotitolo - è bello sentirsi sentiti- che abbiamo adottato subito, aggiunge l’idea di uno spot pubblicitario e un grazie per aver pensato a dare spazio ai ragazzi.

Il coro è unanime: gli Avion Travel sanno cosa significa cercare senza tregua spazi, sostegni, persone che credono in quello che fai.

L’ho detto, in quella riunione e in tutte quelle che sono seguite e anche in altre pagine di questo giornale, che non smetto mai di ricordarmelo anch’io quant’è dura farsi ascoltare.

Partire da qui è già una buona parte del viaggio: significa avere la piena responsabilità delle risorse e dei giacimenti artistici che si stanno “maneggiando”.

Adesso c’è solo da ascoltare questi giovani musicisti.

Anzi. Prima c’è da passare la voce a tutti di venire ad ascoltarli.

Dal 7 al 17 giugno nel cortile del Chiostro di Sant’Agostino, dove generazioni di loro magari sono andati alle elementari, sognando di fare il pianista o la ballerina.

Nunzio Areni

 

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