Voleva diventare
musicista, predicatore o giocatore di baseball. Per nostra fortuna divenne la prima di questa aspirazioni ed
è passato alla storia come il bluesman di Chicago piu famoso, conferendo uno sviluppo decisivo del blues moderno
e, per estensione alla musica figlia del Blues: il Rock & Roll. Il suo selvaggio ritmo carico di
sensualità fu d' ispirazione per molti gruppi che registrarono moltissimi brani del suo repertorio. A partire dai Rolling Stones,
che scelsero il proprio nome, ispirati proprio da una sua canzone, e poi tanti altri: Yardbirds,
Cream, Hot Tuna, Dr. Feelgood, The Allman Brothers Band, Stevie Ray Vaughan,
e molti altri musicisti, che hanno rivisitato le sue canzoni.
McKinley Morganfield, nacque il 4 Aprile 1915 in una piantagione di cotone a Rolling Fork nel
Mississippi, tre anni più tardi andò a vivere con la nonna materna,
Della Jones, nella piantagione di Stovall, vicino a Clarksdale. Aveva sette anni quando
cominciò a lavorare e a cimentarsi con l' armonica. A dodici ottenne la sua prima chitarra
acustica, con la quale incominciò ad esercitarsi nello stile del "bottleneck",
cercando di assimilare lo stile di Son House. L' anno seguente, a 18 anni,
fondò la sua prima band, con Henry Simms e Scott Bohanner. Nel 1941 fu scoperto dall' inquieto e cacciatore di
talenti, nonchè esperto di folklore, Alan Lomax che per gli fece incidere le sue prime canzoni: "Country Blues" e "I
Bè s Troubled", per l' archivio della Biblioteca del Congresso di
Washington, per le quali ricevette un compenso di venti dollari e due copie del disco. La sua enorme ambizione lo spinse a
trasferirsi, nel 1943, a Chicago, dove alcuni amici lo aiutarono a trovare lavoro in una cartiera. In quell' epoca regnavano nella
città artisti come Tampa Red ( di cui possiedo un 78 giri originale donato a mio nonno da parte di un mio prozio durante uno dei suoi ritorni in
Italia, subito dopo la guerra), e Memphis Slim; quella era gente
elegante, vissuta in città e oramai lontana da quel rozzo stile di paese che invece si portava dietro il giovane Muddy,
ma con l' aiuto di Big Bill Broonzy, Waters riuscì ad entrare nel circuito dei club del South Side.
Acquistò la sua prima "elettrica" e formò un gruppo con Jimmy Rogers all'
armonica, Blue Smitty alla chitarra, e Sunnyland Smith al piano. Nel 1946 incise per l' impresario Lester Melrose,
ma le incisioni furono dimenticate fino al 1972, quando poi furono riprese,
per la stampa, in un cofanetto con 205 brani, che racchiudeva buona parte della sua vastissima produzione. Nel 1948 riusci ad incidere per la Aristocrat dei fratelli Chess,
il suo primo single: " I Can't Be Satisfied" ( in realtà era la vecchia "I
Bè s Trouble" incisa, nel 1941, per Alan Lomax), e "Feel Like Goin' Home". Negli anni seguenti la sua ascesa e la sua comparsa nelle "Hit Parade" divenne quasi un fatto
scontato, scisse moltissime canzoni mentre alcune gli furono preparate da Willie Dixon: "Rollin' Stone",
"Rollin' And Tumblin", "Louisiana Blues", Long Distance Call" (a suo
parere, il brano più bello della sua produzione), "She Moves
Me", "Hoochie Coochie Man", "I Just Want Make Love To You",
"Mannish Boy", "ì Be Got My Mojo Working",
"Close To You", furono alcune delle canzoni che gli conferirono una notevole fama. La sua crescente
popolarità la portò , nel 1958, in tournee in Gran
Bretagna, dove colpì moltissimo i due più significativi esponenti del blues
inglese, Cyril Davies e Alexis Korner. Un' anno dopo, nel 1959 alla morte di Big Billy Broozyn,
gli rese omaggo con un album con dieci dei brani più signigficativi. L'anno successivo al Festival di
Newport, Muddy Waters si fece conoscere anche dagli amanti del jazz, ed ottenne il giusto riconiscimento europeo anche grazie ad alcune sue canzoni rivisitate da gruppi come Rolling Stones e Yardbird. Tra gli anni sessanta e settante incise "The Super Super Blues Band" con la collaborazione di Bo Diddley e Howlin' Wolf,
e successovamente " Fathers And Sons" con la partecipazione dei bluesman bianchi Paul Butterfield e Mike Bloomfield. Nel 1968 lo si vede impegnato a Barcellona al Festival
Jazz, nel 1971 registra a Londra " The London Session" con Carey Bell, Stewie Winwood,
Rory Gallagher (morto nel 1995) e Ric Grech, e lo stesso anno partecipa al Festival di Montreaux insieme a T.Bone Walker e Koko Taylor. Nel 1973 a seguito di un brutto incidente
automobilistico, si ritirò dal mondo della musica. Riapparve al concerto di addio di "The Band" nell'omonimo film di Martin Scorzese "L'ultimo
walzer, nel 1976. Subito dopo, per la Blue Sky di Johnny Winter, incise " ì
m Ready" e"Muddy Mississippi Waters Live" che gli valsero il premio Grammy per tre anni
consecutivi, 1977, 1978, 1979. Perfino l' allora presidente degli Stati
Uniti, Jimmy Carter, lo volle conoscere, invitandolo alla Casa Bianca. Nel 1981 usci il suo ultimo Lp ufficiale "King Bee",
partecipo al Festival Jazz di Victoria in Spagna, e l' anno successivo incise session con i Rolling Stones e Buddy Guy,
e con Eric Clapton a Miami. Le sue condizioni di salute si aggravarono,
e pertanto si ritirò a Chicago dover mori, per infarto, il 30 Aprile 1983. Sulla sua
lapide, nel cimitero di Restrale, si può leggere: " The mojo is gone, the master has won" ( il "mojo se n'e
andato, il maestro ha vinto). Disse di lui il suo vecchio amico e maestro Big Bill Broonzy: Muddy
è autentico. Suona la chitarra con lo stile delle campagne del Mississippi e non con quello di
città . Non suona accordi e non segue niente di scritto, egli suona sempre
note, solo e soltanto note blues. Suona tutto quello che sta pensando e fa quello che sente dentro".
Discografia essenziale
Immensa, praticamente infinita, tra le tutte performance, collaborazioni, incisioni con altri
artisti, discografia personale. Ho sintetizzato questi album in quanto racchiudono il meglio della sua
produzione, facendo riferimento a brani
conosciuti ed eseguiti da altri musicisti.
-At
Newport, live registrato nell'omonimo festival nel 1960. Tra gli altri
brani, due bellissime versioni di " I Got My Mojo Working" con
cadenze ritmiche diverse, e la " Tiger In Your Tank" raffina
tissimo brano di Willie Dixon.
-Folk Singer, album quasi completamente "unplugged",
dove Muddy Waters
ritorna alle sue origini folk, del Delta, significativa la
versione acustica di "My Home Is In The Delta" e di "Long
Distance Call"
-The Real Folk Blues, Edito nel 1965, è un disco di grande carattere
dove spiccano con prepotenza il brano "Mannish Boy" e una
pregevole interpretazione di "Rollin' And Tumblin" con un
Muddy Waters alla batteria.
-Muddy Waters Sings Big Bill Broonzy, in questo album, inciso nel 1960
Muddy rende omaggio al suo amico a maestro scomparso da poco
incidendo 10 brani di Big Bill Broonzy, tra i quali primeggia
un lodevole versione di "Lonesome Road Blues".
L' APPROFONDIMENTO
Difficile la scelta, provo con un brano che prediligo particolarmente, e che
eseguo con molta frequenza nelle mie serate:
GOT MY MOJO WORKING
by Preston Foster/McKinley Morganfield "Muddy Waters"
registrato nel 1960 per la The Chess Box
Got my mojo working, but it just won't work on you
Got my mojo working, but it just won't work on you
I wanna love you so bad till I don't know what to do
ì m going down to Louisiana to get me a mojo hand
ì m going down to Louisiana to get me a mojo hand
ì m gonna have all you women right here at my command
Got my mojo working
Got my mojo working
Got my mojo working
Got my mojo working
Got my mojo working, but it just won't work on you
Got my mojo working
Got my mojo working
Got my mojo working
Got my mojo working
Got my mojo working, but it - uh uh - just won't work on you
TRADUZIONE:
Sto usando il mio Mojo / però con te non funziona,
Sto usando il mio Mojo / però con te non funziona,
Ti amo tanto che / non so neppure quello che faccio.
Vado in Louisiana a / cercare un' altro Mojo,
Vado in Louisiana a / cercare un' altro Mojo,
Ragazze, vi avrò / tutte ai miei ordini.
Io uso il mio mojo, io uso il mio mojo,
Io uso il mio mojo, io uso il mio mojo.., ma esso non
lavorerà solo su di Lei.
Note: il MOJO, nella terminologia blues, non è
molto traducibile a una
parola di senso finito. Data la sua presenza in moltissimi brani
blues, in special modo negli Stati del Sud, il suo significato lo
si potrebbe associare ad un specie di amuleto, molto usati nei neri
del fine secolo, per scongiurare o per favorire,
situazioni personali
o di famiglia. La loro manifattura variava a seconde dello scopo: da
particolari piante, a parti del corpo della persona che si voleva
esorcizzare( peli, capelli, unghie,
pezzi di vestiti intimi etc.)fino
ai colori, il tutto secondo il crisma più classico dei riti VOODOO
africani.
RIFLESSIONI
Da quando ho iniziato ad avvicinarmi a questo meraviglioso e tormentato mondo
che è il Blues, mi succede di sentire più da vicino i problemi del terzo
che le grandi reti di comunicazioni, distrattamente divulgano.
Seguo con apprensione le forti carestie che distruggono interi popoli
dell' Africa, il gravissimo problema della sieropositività
quasi inconcepibile
nella nostra società , bambini che muoiono di sete e di fame,
nello stesso
momento che vengono bruciati miliardi per una stupida e banale corsa di Formula
Uno, oppure di un'imbecille qualunque che segna un gol e guadagna venti o
trenta miliardi l'anno. No, non credo che ci si pensa a tutto questo. Io torno
nella notte BLUES.
"Il blues è il modo migliore per parlare della sofferenza,
della gioia e
della verità ".
(McKinley Morganfield, alias Muddy Waters )
gianni vescovo
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Muddy
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