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Maggio 2001. In questo articolo non leggerete di recensioni o appuntamenti
musicali, ma vi si racconta la storia di qualcuno che ha bisogno della
vostra attenzione.
Si
tratta di nove pelosi amici a quattro zampe che da circa due anni
sono costretti a vivere nelle gabbie di un canile ! Non è certo questa la
sede per polemizzare contro chi ha voluto questa decisione, né contro chi,
pur potendo, non ne ha impedito la realizzazione; ma vorrei che
questo spazio, che oggi gentilmente mi viene concesso, fosse tutto
dedicato a questi cani.
Senza
andare troppo indietro nel tempo e risparmiandovi l`episodio
dell`accalappiamento e i due lunghi anni di cattività, la decisione di
lanciare un ennesimo appello di aiuto è scaturita da un episodio accaduto
poco più di una settimana fa: sino ad allora la loro permanenza in gabbia
era stata resa tollerabile dalla possibilità per qualche ora al
giorno di correre e giocare in un campo abbandonato nei pressi del canile,
nel quale a turno con qualche amico li liberavamo, rompendo la
monotonia delle loro interminabili giornate e regalandogli, anche se
per poche ore, la gioia di ritrovarsi con gli altri componenti di quello
che un tempo era un inseparabile branco e che oggi invece è tenuto
separato dalle sbarre delle gabbie.
Certo
questa parentesi di libertà non era proprio il massimo, ma avevano
imparato ad accontentarsi e a gioire di questo, fino a quando una
persona che abita nei pressi di questo appezzamento di terreno ha deciso
di impedirci di utilizzare questo campo cospargendolo di veleno e da
allora i cani stanno ancora aspettando quella parentesi di libertà ,
piccola, ma per loro vitale .
Poche
righe non bastano certo a descrivere la stretta al cuore che ti procura
vederli con il muso tra le sbarre o darsi con la testa contro il muro
quando vado a trovarli e restano delusi perchè non è più come una volta,
ora vado li` per portare qualche biscotto e tante carezze, ma senza
portarli fuori!!!!!!!!!
Credo
che con quegli sguardi e con quella agitazione vogliano chiedere di essere
portati via per sempre, senza eccessive pretese, in un un
posto qualsiasi che sia più grande di due metri quadrati e che non abbia
le sbarre: un garage, una fabbrica, una casa ...tutto
sarebbe una valida alternativa a questa prigionia .
Non
posso raccontarvi la storia di ognuno di loro, ma la foto di Pippo
li rappresenterà un pò tutti.
Quest`ultimo
è un peetbool con problemi di rachitismo che veniva utilizzato per
l`allenamento dei cani da combattimento, è stato trovato svenuto in una
pozza di sangue, ora sta bene, qualche cicatrice e qualche problema
a socializzare con gli altri simili, ma con le persone e i bambini è
dolcissimo .Lui è quello che più degli altri soffre di questa
situazione, non divide la gabbia con nessuno per i motivi sopra descritti
e anche quando usciva eravamo costretti a tenerlo al guinzaglio ; non sono
sicura che la foto faccia giustizia al suo aspetto simpatico o alla
disperazione del suo sguardo, è un cane che non ha bisogno di molte cure,
sa cavarsela alla grande anche da solo, del resto è riuscito a sopravvivere
a delle realtà assurde, ma ha bisogno di qualcuno che vigili per
lui per impedire che altri lo impieghino per fini violenti .
Ora
vi saluto e vi lascio alle letture che normalmente vi aspettate da questo
sito, solo altre poche parole per dire grazie a tutti quelli che
sono arrivati alla fine di questa storia { e rivolgere una preghiera a chi
sente di voler aiutare questi animali in qualche modo ma crede di non
averne i mezzi o il tempo: per favore non vi precludete la gioia che
questi cani possono regalarvi e soprattutto non negategli una possibilità
di vita migliore, qualcosa in più può farla ognuno di noi .}
Flavia |