BLUES’HOUSE
, Oddly Shed
(Caserta) - ottobre 2000 / aprile 2001. Oltre
trenta concerti, sei mesi di programmazione e poco meno di ventimila
spettatori complessivi: questi i numeri che delineano un preciso ‘identikit’
di Blues’ House, la rassegna settimanale dedicata alla ‘musica
del Delta’…
Blues’
House, ‘nata’ nel mese di
ottobre dello scorso anno, ha calcato lo stage dell’Oddly
Shed di Caserta, premiando finalmente uno dei palchi più ‘hot’
del Sud Italia: dal ‘guitar hero’ capitolino Roberto Ciotti
agli incisivi Yardbirds di Chris Dreja e Jim McCarty,
dai partenopei Blue Stuff (i più li ricorderanno al fianco di Joe
Sarnataro/Edoardo Bennato) ai poderosi Animals guidati da Hilton
Valentine, la kermesse ha accolto blasonati protagonisti del blues
europeo e internazionale.
“Abbiamo
cercato di presentare al pubblico campano - ha spigato Massimo Iovine, direttore artistico del locale casertano - un’ampia e
rappresentativa schiera di bluesmen e blues-band di alto lignaggio:
avevamo già tentato questo esperimento negli scorsi anni con sporadici
live-acts coinvolgenti, ma non continuativi”.
Accanto
all’impegno di Iovine, va segnalato lo sforzo organizzativo del promoter
Bruno Zàrzaca dell ‘Living Arts’ di Caserta: “Abbiamo
riscontrato - rivela lo stesso Zàrzaca - un grande amore
per la ‘musica del diavolo’, dimostrato anche dal successo delle
live-performances della blues-singer Barbara Carr o dagli
entusiasmi suscitati dal chitarrista Carvin Jones”.
Ogni
giovedì, con implacabile puntualità settimanale, l’Oddly Shed si
è riconfermata grande Reggia del Blues (a Caserta è d’obbligo
parlar di Reggia!), sottolineando l’eredità di cui il blues è
artefice. L’energia del ‘gypsy drummer’ Buddy Miles,
la perizia dell’irlandese Bernie Tormè (ex-guitarman della Ian
Gillan Band), la solare e delicatissima coralità dei Citizen K,
apprezzatissimo ensemble vocale già al fianco di Phil Collins,
la grinta di Jaime Dolce o l’impeto di Andy Forest hanno
accompagnato gli spettatori dell’Oddly in un viaggio
interminabile nel mondo del Blues, la piccola grande ‘madre’, cui
tutti devono emozioni musicali, inevitabili logorii dell’animo e
piacevoli mutevolezze dell’indole… |
Roberto Ciotti
Andy Forest
Barbara Carr
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