Nada Trio
articolo e foto di Doralisa Barletta
Arienzo (CE), 27 Aprile 2001. É quella bella strana sensazione che ti lascia addosso il bello di un concerto ben riuscito, e di certo la performance del Nada trio una splendida sensazione te la imprime nell’anima. Questo è quello che può dire chi il concerto lo ha ascoltato e ne ha vissuto le sfumature insieme con i tantissimi appassionati della buona musica (e del buon vino) che si sono affollati venerdì al Moz.Art. di Arienzo.

Il Nada Trio ha regalato (e non si fa per dire, dato che tutti i soci – e solo loro – potevano entrare nel locale senza pagare!) una performance raffinata, intima, che ripropone una rilettura della storia musicale della cantante toscana, un recital che è stato definito “Musica leggera da camera”, un insieme di grandi successi come “Il cuore è uno zingaro”, “Amore disperato” e “Ma che freddo fa”, classici della tradizione popolare come “Maremma”, “Luna rossa” e “La porti un bacione a Firenze” e splendidi capolavori di Conte, Battiato e degli stessi Avion Travel.

Al Moz.Art. venerdì si aveva un po’ la sensazione di stare a casa con gli amici, quando qualcuno imbraccia una chitarra e si comincia a cantare…solo che col repertorio non c’entravano niente le solite canzoni facilmente orecchiabili e chi cantava e chi suonava faceva un bel po’ di differenza! Anche i brani più semplici, quelli di cui ricordiamo le frasi un po’ leggere e talvolta addirittura banali, grazie agli arrangiamenti raffinatissimi di Fausto Mesolella e Ferruccio Spinetti si amalgamavano perfettamente ai brani d’autore.

La voce un po’ graffiante e scivolante di Nada sembra danzare sulle note dei due casertani che l’assecondano nelle interpretazioni dei pezzi in cui non si è badato tanto alla precisione tecnica, ma al trasferimento di una emozione. Brani come Venezia-Instanbul (Battiato) o Come faceva freddo (del grande autore maledetto Piero Ciampi) non devono essere solo cantati, ma recitati: sono racconti, emozioni, non soltanto note.

La nascita del Nada Trio è avvenuta un po’ per caso, quando una semplice collaborazione di Fausto Mesolella con Nada si è trasformata nell’idea di un progetto più complesso cui faceva parte anche il perfetto Ferruccio. Una curiosità: ho sentito dire tra il pubblico del Moz.Art. qualcuno che diceva - testualmente – “Porca vacca! Il contrabassista è persino più bravo del chitarrista!”

Insomma, le emozioni che hanno trasferito venerdì dal piccolissimo palco del locale di Arienzo, sono state tantissime, forse un po’ simili a quelle che regala un concerto jazz o quelle bizzarre quanto belle serate in cui si leggono poesie tra un pezzo ed un altro di musica classica. Nada Malanima, con il dondolio delle braccia e della testa sembrava la bimba felice di cantare finalmente una canzone (e lo fa da trent’anni) e Ferruccio e Fausto sembravano l’immagine perfetta di chi sceglie a tutti i costi la buona musica e non le copertine dei giornali di musica commerciale o le hit parade.

Una sola nota, che comprende un apprezzamento: è la terza volta che assisto allo spettacolo del Nada Trio. Una volta sono andata a Napoli, un’altra al Rebecca di Limatola e venerdì al Moz.Art. di Arienzo. Nelle ultime due date gli spettatori erano soprattutto casertani che per ascoltare bella musica hanno dovuto prendere l’auto e trasferirsi un po’ più lontano. Eppure questa volta, avendo una chicca così importante, Lello Piscitelli, la vera anima del Moz.Art., aveva proposto di rinunciare allo spettacolo nel suo locale per regalare a più casertani, in uno spazio più capiente del suo locale, lo spettacolo del Nada Trio. Ma evidentemente fare un regalo a Caserta è troppo complicato.

Doralisa Barletta

 

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