Quando si
parla di Ella Fitzgerald si mette in evidenza la sua tecnica vocale che le
consentiva di scivolare sulle battute ritmiche, di scorrere a piacimento
tra le note anticipando il ritmo e rallentando la melodia in un esplosione
di colore e suono che rendeva unica e irripetibile ogni esecuzione.
Ma cosa significa tecnica?
Tecnica è letteralmente l'insieme delle norme che si seguono nello
svolgimento pratico di un'attività umana, pratica o intellettuale e in
particolare il procedimento seguito per realizzare produrre o migliorare
qualcosa.
Nell'ambito del canto la tecnica è, quindi, il mezzo per potenziare le
proprie qualità vocali, così come esiste una tecnica per dipingere, una
tecnica per ballare, una tecnica per scrivere , una tecnica per suonare il
pianoforte e così via.
La tecnica vocale è un metodo che, se fatto proprio, consentirà di avere
una voce duttile ,agile, capace di adattarsi alle più diverse esecuzioni
e di poter esprimere al meglio le emozioni e le sensazioni che sono dietro
alla persona che canta in modo da raggiungere in maniera chiara ed
immediata il pubblico che ascolta.
Un pezzo caratterizzato da grandi virtuosismi, ma privo di emozioni è un
pezzo che è destinato ad essere riposto nel dimenticatoio, perché il
pubblico vuole sentire il cuore palpitare, vuole fremere d'amore, vuole
commuoversi, eccitarsi, in una sola parola emozionarsi . Sotto questo
aspetto la tecnica non è solo uno strumento per potenziare le proprie
qualità vocali ma deve essere qualcosa di più. L'obiettivo dovrebbe
essere quello di fare della tecnica un mezzo efficace attraverso cui
comunicare il proprio mondo interiore.
Ma attenzione, se non possiedi una forte personalità capace di comunicare
qualcosa, la tecnica è e rimarrà solo fine a se stessa; si avrà,
quindi, una forma perfetta priva di contenuti emozionali.
Rifletti....... Come fai a comunicare un'emozione se l'emozione non è
già dentro di te in forma di sentimento?
Ecco perché alcuni cantanti, pur essendo bravi tecnicamente non
comunicano, non emozionano;
al contrario, ci sono cantanti che pur non avendo una tecnica eccezionale,
fanno vibrare le loro corde vocali in maniera così intensa da raggiungere
l'anima di chi ascolta in maniera diretta.
Pensa che cosa accadrebbe se fossero combinati insieme una buona tecnica e
una personalità ricca e comunicativa .
In Ella Fitzgerald si opera la sintesi di questi due elementi: il
contenuto(la personalità ) e la tecnica (il mezzo). Ciò fa di Ella una
grande artista.
Il lavoro che dovrebbe fare il cantante, ma non solo, anche il musicista,
l'attore e in generale l'artista, dovrebbe essere, a mio parere, quello di
arricchire ogni giorno la propria persona di nuovi stimoli, nuove
esperienze artistiche ed umane e di rafforzare la propria tecnica vocale
con un esercizio costante.
L'espressione artistica è il frutto di un espressività controllata,
ricercata, inseguita con uno studio quotidiano appassionato e senza
riserve. Chi esagera nei propri mezzi, con urli, grida e tecnicismo
dissennato, non ne conosce il vero pregio e ignorando ciò che possiede,
perde ciò che la natura gli ha donato. Colui che è cosciente delle sue
facoltà saprà regolarle sempre con giudizio e conservarle con cura.
Lo SFORZO è il segno della debolezza e della fatica; la forza e la
genialità sono già insite nella natura e vanno espresse in modo semplice
e naturale. Gli sforzi che i cantanti fanno per trascinare o deliziare gli
ascoltatori finiranno per farli tacciare di vano esibizionismo e gli
faranno perdere tempo e qualità della voce.
Nel 1866 E. Panofka, celebre insegnante di canto, in un suo trattato sulla
voce, espresse il seguente principio:
"La vera forza d'una voce consiste nella facoltà di modularne il
suono ad arbitrio e con un timbro chiaro e squillante dal pianissimo fino
al forte, in maniera tale che l'ultimo grado della potenza vocale sia la
forza naturale della voce, e non già un fortissimo prodotto da uno
sforzo, dall'esagerazione "
L'argomento che voglio trattare in questa lezione è relativo
all'emissione del suono. La scorsa lezione ho consigliato degli esercizi
per acquisire un uso cosciente della respirazione diaframmatica. Una volta
che hai imparato a respirare usando il diaframma , il passo successivo è
relativo alla buona emissione del suono.
Spesso i maestri di canto usano le espressioni: cantare di gola, cantare
di testa; con queste parole si suole indicare il posto dove la voce
risuona. Tenere il suono in posizione, trovare la posizione del suono
significa trovare il posto dove far vibrare la voce senza forzature.
Il nostro obiettivo è quello di far vibrare la nostra voce nella testa,
così come avviene naturalmente nel bambino, perché la testa è un'ottima
cassa di risonanza.
Ma spesso, anzi quasi sempre, la nostra voce viene bloccata a livello
della gola dalle nostre inibizioni, dalla nostra educazione e qualche
volta anche dai traumi infantili. Quante volte è stato detto ai ragazzi
di reprimere le proprie urla, e alle ragazze di usare un tono più
aggraziato! Diventa, quindi, quasi naturale usare la voce di gola, sia
nella nostra vita quotidiana, sia nel nostro modo di cantare.
Contravvenendo così alla nostra natura, tendiamo a reprimere le nostre
emozioni proprio attraverso la voce che dovrebbe essere, invece, la nostra
via di sfogo ,il nostro canale liberatorio.
Il primo esercizio che consiglio è questo :
1. Inpira profondamente e durante l'espirazione, al fine di rendere
l'emissione più duratura e libera da tensioni, pronuncia marcatamente
"Mmmm", allargando le narici e alzando i muscoli degli zigomi.
2. Ripeti l'esercizio pronunziando "Mum", apri leggermente le
labbra sulla "u" e richiudile sulla "m". L'esercizio
va eseguito cercando di portare il suono in avanti, tenendo le labbra
nella posizione di dare un bacio , al fine di rendere libera la gola
nell'emissione. Si tratta di un piccolo trucchetto, che può essere molto
utile.
In questa posizione emetti il suono "Mum" che può essere
paragonare ad un muggito.
Prova anche con le altre vocali.
E' fondamentale concentrarsi e mantenere rilassati i muscoli del collo;
sarà utile muovere la testa in maniera rilassata mentre si esegue
l'esercizio.
Sarete in grado di sapere se state svolgendo l'esercizio correttamente sa
avvertirete un'intenso formicolio in prossimità delle labbra.
E' un percorso a ritroso, il recupero di ciò che è nella nostra natura e
che la nostra educazione ha represso.
Cinque anni fa ho conosciuto l'insegnante delle più grandi rockstar,
Elizabeth Sabine, la signora dell'heavy metal, creatrice di un metodo
innovativo e di grande efficacia.
Il metodo inventato da questa signora consiste proprio nel recuperare la
nostra natura vocale.
Secondo Sabine, ognuno di noi è nato con tre ottave di estensione e alla
nascita ha già una voce potente che viene successivamente inibita dal
nostro modo di vivere.
Invece dei classici vocalizzi, Sabine illustra una nuova tecnica che
consiste nell'imitare il pianto dei bambini. Tale metodo insegna a trovare
i muscoli esatti che devono essere utilizzati per emettere un suono
potente. Il suono è potente non perché è emesso con forza ma perché
non incontra restrizioni, il suo flusso è libero.
Se osservi un neonato, quando piange o urla, lo vedrai con i pugni e gli
occhi chiusi tutto concentrato, ovviamente inconsciamente, nell'indurire
gli addominali e il diaframmma. La voce come avrai potuto notare apparirà
limpida, squillante, potente. Eppure è un essere così piccolino! E
invece quando crescerà, i suoi sforzi saranno diretti ad abbassare il
tono della voce, a contenere le proprie emozioni, ad andare contro quella
che è la sua natura.
Il primo passo che dovresti fare è quello di imparare a contrarre gli
addominali in maniera volontaria. Sdraiati sul letto e, senza l'aiuto
delle mani, sollevati: sentirai i tuoi addominali contrarsi.
Questo è l'esercizio più semplice ed immediato !
Ora prova a farlo in piedi, cercando di ricordare in che modo funzionavano
i tuoi muscoli addominali.
Una volta che hai imparato a contrarre la fascia addominale avrai formato
un ottimo appoggio che ti favorirà nell'emissione vocale senza stringere
la gola. A questo punto pronuncia la parola BABY, nella maniera più
naturale che puoi, senza forzature, come se dovessi chiamare una persona
che sta lontano da te e non ti vede. Questa immagine visiva ha lo scopo di
direzionare il suono e non sforzare. Questo suono sarà il punto di
partenza su cui impostare la tua voce.
© "Caserta
Musica & Arte" |
Paola Cardone
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