In giuria Tobia Toscano
e M.Luisa Chirico dell’Università di Napoli, Celiberti, Presidente dell’Opera
Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia e Centore, poeta e direttore del
Museo Campano.
La poesia, si sa, è il
risultato di un procedimento di scrittura per tentativi, per assonanze,
per associazioni. La ricchezza espressiva del lessico è dovuta proprio
alla scelta finale di tante variabili. Il poeta sa tutto questo, e quando
inizia una poesia, apre la sua mente alla ricerca di soluzioni che non
possono essere programmate in anticipo, come avviene invece, nella prosa.
La poesia, insomma, obbedisce a regole metriche, di ordine sonoro (rime o
assonanze) e ritmico (accenti) che presuppongono una particolare
capacità. L’arte poetica, in sostanza anche se appare la più libera
espressione del sentimento, in realtà è frutto anche di costrizioni e
scelte formali. E così se incomincio a scrivere una poesia d’amore.
Subito mi accorgo che ogni verso è vincolato dalla forma che mi sono
dato: da una rima, da un sinonimo, da un’ assonanza. In questa difficile
ricerca spesso ci si allontana dal motivo iniziale. E ci capita di
scrivere una poesia non com’era stata freddamente pensata, ma diversa
perché la mente intanto ha richiamato luoghi, persone, sentimenti ed
emozioni che hanno trasformato il nostro componimento e lo hanno reso più
bello. Così una timida ricerca linguistica più assumere i contorni della
poesia. Basta questo a giustificare un concorso di poesia nella scuola
come quello voluto dall’Istituto Tecnico Commerciale di Sparanise, per
gli studenti delle scuole superiori. Il concorso, giunto alla settima
edizione, è dedicato al grande barnabita Padre Giovanni Semeria,
cappellano di Cadorna e amico di Pascoli, Fogazzaro, don Bosco, Bedeschi e
Padre Gemelli. Autore di numerose opere e celebre oratore, Padre Semeria
dedicò la sua vita al servizio degli orfani. Con don Minozzi fondò l’Opera
Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia con centinaia di orfanotrofi e
scuole sparsi in tutta Italia. Sabato scorso una giuria di docenti
universitari e poeti ( il prof. Tobia Toscano, docente di
Letteratura Italiana e la prof.ssa Maria Luisa Chirico, docente di
Filologia classica e Storia del Teatro dell’ Università di Napoli, don Michele
Celiberti, Presidente dell’Opera Nazionale del Mezzogiorno d’Italia
ed il prof. Giuseppe Centore, poeta, Preside dell’ Istituto di
Scienze Teologiche e Direttoredel Museo Campano di Capua), ha designato le
prime poesie classificate (tra le 230 partecipanti) nel corso di un’affollata
manifestazione. Ai primi tre alunni classificati (Daniela Tedesco,
classe IV D del Liceo Scientifico “Amaldi” di S. Maria C. V., Giovanna
Viaggiano, V D dell’ITG “Nervi”di S. Maria C.V. ed Elia
Belculfiné, IV A del Liceo Linguistico “Villaggio dei Ragazzi” di
Maddaloni) sono state assegnate rispettivamente la medaglia d’oro, d’argento
e di bronzo, più il diploma di merito. Altre medaglie e diplomi sono
stati rilasciati a Maria Rosaria Alessandrino, IV A del Liceo
Classico “Nevio” di S. Maria C.V. (4° posto), Emilio Azzaro, V
C del Liceo Scientifico “Amaldi” (5° posto), Valentina Calvanese,
II D del Liceo Classico Nevio (6° posto), Greco Agostina, III B
dell’ITC di Sparanise (7° posto), De Chiara Sebastiano, IV F del
Liceo Scientifico “Garofalo” di Capua (8° posto), Iamiglio Pietro
IV C dell’ITIS “Falco” di Capua (9° posto) e Langella Marta,
V L del Liceo Pedagogico di Capua. Hanno collaborato alla buona riuscita
della manifestazione, il preside Supino e i proff. Paolo Mesolella, Silvia
Delle Fave, Lucia Piscitelli e Antonio Pozzuoli. |
Da
dx a sx i proff. Centore, Toscano, don Michele Celiberti, il preside del
Galilei Renato Supino e, con il microfono in mano, il prof. Iorio.
Il grande barnabita, servo
degli orfani P.Giovanni Semeria, cui è stato dedicato il premio in
occasione dei 70 anni della morte
A sx don Michele Celiberti,
presidente dell'Opera nazionale per il Mezzogiorno d'Italia, giunto da
Roma, al centro il Prof. Toscano della I e II Università di Napoli e a sx
il Prof. Centore. poeta e Direttore del Museo campano |