Ai giovani che
vogliono entrare nel mondo della musica dico: non perdete l'entusiasmo
(se l'avete) o la pazienza (se avete fretta). Quello della musica è
un mondo molto complesso nel quale è difficilissimo entrare, e trovare
risposte immediate alle proprie aspettative. A rendere più complicate le
cose, spesso, è la scuola di musica, che seppur supportata da insegnanti
validi che conoscono bene il mondo professionale, sono un corpo separato
rispetto alle esigenze del mercato. Quasi sempre la casa discografica, o
il produttore, sono interessati all'artista nell'insieme della
personalità, dell'immagine e della proposta artistica, mentre il giovane
artista vuole farsi riconoscere solo per qualche aspetto in particolare,
cosa questa importante ma insufficiente.
La strada degli stage e corsi di perfezionamento può avere un valore
relativo, che però si vanifica quando si entra in contatto con situazioni
diverse da quelle proposte da questo o da quel maestro-educatore.
Va considerata poi l'ineguatezza dell'esperienza fatta in situazioni
(locali, pub, matrimoni) che non aiutano, ma penalizzano psicologicamente
e tecnicamente il giovane artista.
Quante volte ho ascoltato cantanti che, cantando continuamente davanti a
persone che mangiavano patatine, avevano perso stima di se e di quello che
facevano.
Per non parlare di quando si va a registrare un brano in uno studio di
registrazione.
Avere una buona performance in studio, registrare una traccia vocale
precisa, intonata e espressiva, non è tanto facile, e poichè il vostro
neo-produttore ha noleggiato uno studio da un milione al giorno (a Roma,
per uno studio serio è il minimo), appena vedrà che avvicinate troppo la
bocca al microfono, come eravate soliti fare nel pub, non date dinamica
alla voce gridando inutilmente, fate le mummie, avete il fidanzato che non
vuole e la mamma alle costole, credo che il vostro ritorno a casa sarà...
(immaginatelo).
Con questo voglio dire che
la preparazione deve essere di qualità, deve tener conto delle
reali esigenze, circostanze e condizioni professionali. E' sicuramente
importante un continuo miglioramento qualitativo della persona che si cela
dietro al giovane cantante. (Lavorare senza qualità, senza il valore
degli uomini, non ha senso e isterilisce tutto.)
Sono solito ripetere che a volte sembra di non rilevare progressi tecnici
dallo studio quotidiano; Ed é allora che penso: "è la persona che
deve progredire".
La carriera artistica non è una strada facile, ..meglio un impiego o
..sposarsi, perchè no..
E' quindi per questa 'approssimazione didattica', che pone in secondo
piano il valore degli individui, che la gioventù si demotiva e sceglie
altre strade, ritenute forse più in linea con le regole di una società
che non incoraggia chi crede nei valori dell'arte, anzi snobba, mortifica,
e deruba dei sogni e delle aspettative che danno un senso alla nostra
esistenza. Avete notato come la musica è quasi sempre strumentalizzata
dai politici e non sviluppata come disciplina di aggregazione, di
formazione sociale e personale? Mi sembra di tornare indietro nel tempo,
nel medioevo, dove menestrelli e musici divertivano i potenti e venivano
trattati come buffoni privi di uno spirito proprio. La posizione
professionale di Bach, uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi, era
pari a quella di un lacché, dovendo scrivere musica per le esigenze di
corte. Allo stesso modo Telemann, autore della celebre " Musica da
tavola ".
Per fortuna in tutti i grandi artisti è stata sempre presente un' energia
che ha mantenuto vivo un modo profondo di sentire la vita e che ancora
oggi sortisce i suoi effetti, dà senso e dignità all'uomo nel suo essere
dotato, non solo di una bocca da sfamare, ma"anche" di una
sensibilità e un cervello.
A voi, giovani artisti,
consiglio:
E' vero che molti di voi sono limitati da mancanza di continuità,
costretti a svolgere sterili attività collaterali, di essere
insufficientemente valorizzati, avere pochi mezzi... ma non demordete,
continuate nel fare ciò che desiderate e, soprattutto, non ritenete che
il mondo professionale sia " monolitico" in cui tutto è già
stabilito. Non soffermartevi a guardare il mondo correre, create da voi la
vostra fortuna e condizionate anche voi quella corsa che ti fa sentire
vivi!!! Il mondo gira e, per chi lavora bene (e non perde entusiasmo e
passione), prima o poi arriverà la soluzione giusta, in tutti i sensi. |
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