Buddy Miles all'Oddly Shed
di Antonio Avalle

Difficile restare insensibili all'enorme impressione che suscita un Oddly Shed stracolmo per onorare lo spirito di Jimi Hendrix, che nel mio animo vedo ancora come il miglior chitarrista di tutti tempi. Giovedì a Caserta Buddy Miles, amico e batterista di Hendrix , ha celebrato uno strepitoso tributo al chitarrista di Seattle.

Miles ha avuto una carriera professionale molto intensa come batterista rock. Aveva incominciato a suonare come professionista all'età di 15 anni, accompagnando gli Ink Spots e aveva partecipato alla registrazione del classico dei Jaynettes, Sally Go Round The Roses. Suonò poi nel gruppo di accompagnamento di Wilson Pickett e, durante un concerto a New York, fu avvicinato da Mike Bloomfield che lo invitò a unirsi a lui nella Electric Flag.

Bloomfield e Miles emersero come i due strumentisti di maggior successo nei Flag, con il retroterra soul di Miles e l'orientamento rock di Bloomfield che si dimostrarono punti di riferimento costruttivi. Miles formò il suo Buddy Miles Express dalle rovine della Electric Flag e registrò un potente album di debutto, Expressway To Your Skull che, anche se era decisamente un album rock, aveva ancora una potente base di musica soul, così come la maggior parte dei suoi album. Il gruppo finì comunque quando Miles si mise a lavorare per un certo periodo con Jimi Hendrix nella Band Of Gypsies. Sono state di recente pubblicate le jam del capodanno del '69 durante i leggendari concerti al Fillmore East di New York con un impeccabile Buddy Miles alla batteria.

"Live At Fillmore East" documenta quel momento, in cui tradizioni musicali consolidate da tempo vennero rovesciate e stravolte da Jimi che, nel corso di tutta la sua attività musicale, fu sempre pioniere.

Dopo la morte di Hendrix, Miles formò la Buddy Miles Band in cui suonava anche Billy Cox (anch'egli proveniente della Band Of Gypsies): ci fu un successo americano nella classifica dei 45 giri con Them Changes, la canzone che dava il titolo all'album del 1970.

Combinando lo stile funk di James Brown con un rock fiatistico alla Blood, Sweat & Tears, Miles continuò a produrre dei buoni album.

Nel 1972 Budy Miles fu coinvolto in un'altra super collaborazione, quando una serie di concerti con Carlos Santana, lo portò a un'insoddisfacente avventura in collaborazione: Carlos Santana And Buddy Miles Live, che venne registrato nel cratere di un vulcano nelle Hawaii. Il lavoro di Miles continuava ad essere prodigioso, e All The Fases Of Buddy Miles, fatto nel 1974, fu prodotto da Johnny Bristol. A questo punto Miles formò una nuova Electric Flag, anche se questa aggregazione durò ancora meno della prima: nel 1975 era di nuovo da solo quando pubblicò More Miles Per Gallom su etichetta Casablanca. D'allora Miles ha continuato a collaborare: Nils Lofgren, Santana, Gregg Allman ed altri. La sua attività da solista a sprazzi è andata avanti senza raggiungere però i livelli degli anni settanta. Da qualche anno collabora con Randy Hansen (autore di una parte della colonna sonora di Apocalipse Now) e Horst Stackelhaus in progetti hendrixiani.

Ritorniamo alla lunga serata dell'Oddly Shed di giovedì scorso, mi si perdoni la digressione sulla biografica di Buddy Miles ma voleva la sua attenzione. La serata è stata subito battezzata dai suoni di una band giovane di Caserta, che ha proposto brani di Hendrix: Purple Haze, Voodoo Chile e una sprovvedutata Red House e poi ancora qualche revival scontato Roadhouse blues e Johnny B.Goode. Una performance agli estremi del rumore...dove gli unici a divertirsi sono stati i ragazzi sul palco. Dopo pochissimo (per fortuna dei nostri timpani!) è comparso Peppe'O'BLUES Di Lucca con la sua Hell's Cobra Blues Band a presentare il nuovo album "In the name of love", successore del precedente Living on the Road. Peppe'O' Blues annovera numerose e illusri collaborazioni con grandi nomi quali: Otis Rush, Junior Weels, Michael Coleman, Shirley King (figlia di B.B.King), Curtis Fuller e ha suonato in opening con Art Blakey ad Jazz Messengers, Bobby Watson e S.R.Vaughan. Peppe'O'Blues e compagni hanno tenuto in pugno una eccitante show nel nome del fantasma di Hendrix. Hanno iniziato con un'avvolgente versione di Purple Haze e ci sono voluti pochi attimi per cominciare a scaldarsi e a sciogliersi sulle note della fender di Peppe che ha girato a manetta sulle estese praterie del blues.

Via via scorre il fiume del blues (tra anomale dediche al popolo del global forum e a Mike Tyson (?) Mah!) agressiva e dilatata "Bleeding Heart" in onore di Hendrix. Dopo quasi un'oretta di musica ecco il momento di presentare Mr.Buddy Miles e l'entusiasmo giunge alle stelle.

Si parte con un lungo assolo di batteria e via sulle strade del blues in compagnia della Hell's Cobra Blues Band . Il blues di Buddy Miles è arrichito da forti e personali sfumature soul, decisamente ritrovabili nella sua calda voce e nel suo modo di cantare. Per tutta la sua jam Miles richiama la sua immortale venerazione per l'amico Hendrix e per la sua musica . I due brani "Hey Joe" e "Little Wing" sono filtrati con maestria e un originalità sorprendente...brani che per i loro abbondanti trenta minuti rappresentano l'ossatura di tutto il concerto. La tosta chitarra di Peppe'O'Blues e il virtuoso basso di Patrick Duenas assecondano Miles con opportunismo e puntualità ...l'assolo di chitarra in Little Wing è bellissimo. Il finale vede Buddy Miles alla chitarra per interpretare con stravolgimenti "Born Under A Sad Sign". Miles usa la Fender come se fossero percussioni! Miles ha tecnica, cuore e tanta grinta da vendere...una performance trascinante soprattutto dedicata a quelli che hanno preferito starsene a casa!

P.S. Ancora un plauso a Bruno Zarzaca per l'organizzazione.

 

Per i super curiosi eccovi tutte le incisioni e le partecipazioni di Buddy Miles:

1964 Michael Bloomfield Don't Say That I Ain't Your Man Drums

1967 Electric Flag Trip Percussion

1967 Monterey International Monterey International Pop Festival

1968 Jimi Hendrix Electric Ladyland

1968 Monkees Birds, the Bees & The Monkees

1969 Muddy Waters Fathers and Sons

1970 Jimi Hendrix Monterey International Pop Festival

1970 John McLaughlin Devotion Percussion

1970 We've Got to Live Together

1970 Them Changes

1971 Jimi Hendrix Rainbow Bridge

1971 Santana With Buddy Miles

1971 Three Man Army

1971 A Message to the People

1971 Buddy Miles Live

1972 Guitars that Destroyed Guitars That destroyed the World (Buddy compare alla chitarra)

1972 Jimi Hendrix War Heroes

1972 Whit Carlos Santana

1972 Santana Santana & Buddy Miles! Live!

1973 Chapter VII

1973 Booger Bear

1974 Betty Davis They Say In Different (Buddy alla chitarra)

1974 All the Faces of Buddy Miles

1975 More Miles Per Gallon

1976 Nils Lofren Cry Tough

1976 Bicenten Gathering of Tribes

1978 Buddy & The Love This Song is For You

1980 Jimi Hendrix Nine to the Universe

1980 Jimi hendrix Woke Up This Morning

1981 Sneak Attack

1984 Michael Bloomfield Bloomfield: a Retrospective

1985 Santana Live

1987 California Raisins California Raisins (Buddy compare alla voce)

1987 Santana Freedom (Buddy compare alla voce)

1987 Santana Blues for Salvator

1988 Santana Viva Santana

1988 California Raisins Christmas with California Raisins (Buddy compare alla voce)

1991 Monkees Listen to the Band

1992 Last Poets Retro Fit

1992 Jimi Hendrix Doriella Du Fontaine

1993 Umar Bin Hassan Be Bop or Be Dead

1993 Stone Free: A tribute to Jimi Hendrix

1994 Hell & Back

1994 Bootsy Collins Blasters of The Universe

1994 Hardware Third Eye Open

1995 Jimi Hendrix Voodoo Soup

1997 Jimi Hendrix First Rays of The New Rising Sun

1997 Gregg Allman One More Try: An Anthology

1997 Jimi Hendrix South Saturn Delta

1997 Miles Away from Home

1997 Roadrummer

1997 The best of Buddy Miles

1998 Jeff berlin Crossroads/Pump It

1998 Jimi Hendrix Band of Gypsys 2

1999 Jimi Hendrix Live At The Fillmore East

N.B. In Blu gli album da solista.

Buddy Miles & Jimi Hendrix