Difficile restare
insensibili all'enorme impressione che suscita un Oddly Shed stracolmo per
onorare lo spirito di Jimi Hendrix, che nel mio animo vedo ancora come il
miglior chitarrista di tutti tempi. Giovedì a Caserta Buddy Miles, amico
e batterista di Hendrix , ha celebrato uno strepitoso tributo al
chitarrista di Seattle.
Miles ha avuto una carriera
professionale molto intensa come batterista rock. Aveva incominciato a
suonare come professionista all'età di 15 anni, accompagnando gli Ink
Spots e aveva partecipato alla registrazione del classico dei Jaynettes, Sally
Go Round The Roses. Suonò poi nel gruppo di accompagnamento di Wilson
Pickett e, durante un concerto a New York, fu avvicinato da Mike
Bloomfield che lo invitò a unirsi a lui nella Electric Flag.
Bloomfield e Miles emersero
come i due strumentisti di maggior successo nei Flag, con il retroterra
soul di Miles e l'orientamento rock di Bloomfield che si dimostrarono
punti di riferimento costruttivi. Miles formò il suo Buddy Miles
Express dalle rovine della Electric Flag e registrò un potente album
di debutto, Expressway To Your Skull che, anche se era decisamente
un album rock, aveva ancora una potente base di musica soul, così come la
maggior parte dei suoi album. Il gruppo finì comunque quando Miles si
mise a lavorare per un certo periodo con Jimi Hendrix nella Band Of
Gypsies. Sono state di recente pubblicate le jam del capodanno del '69
durante i leggendari concerti al Fillmore East di New York con un
impeccabile Buddy Miles alla batteria.
"Live At Fillmore East"
documenta quel momento, in cui tradizioni musicali consolidate da tempo
vennero rovesciate e stravolte da Jimi che, nel corso di tutta la sua
attività musicale, fu sempre pioniere.
Dopo la morte di Hendrix,
Miles formò la Buddy Miles Band in cui suonava anche Billy Cox (anch'egli
proveniente della Band Of Gypsies): ci fu un successo americano nella
classifica dei 45 giri con Them Changes, la canzone che dava il titolo
all'album del 1970.
Combinando lo stile funk di
James Brown con un rock fiatistico alla Blood, Sweat & Tears, Miles
continuò a produrre dei buoni album.
Nel 1972 Budy Miles fu
coinvolto in un'altra super collaborazione, quando una serie di concerti
con Carlos Santana, lo portò a un'insoddisfacente avventura in
collaborazione: Carlos Santana And Buddy Miles Live, che venne
registrato nel cratere di un vulcano nelle Hawaii. Il lavoro di Miles
continuava ad essere prodigioso, e All The Fases Of Buddy Miles,
fatto nel 1974, fu prodotto da Johnny Bristol. A questo punto Miles formò
una nuova Electric Flag, anche se questa aggregazione durò ancora meno
della prima: nel 1975 era di nuovo da solo quando pubblicò More Miles
Per Gallom su etichetta Casablanca. D'allora Miles ha continuato a
collaborare: Nils Lofgren, Santana, Gregg Allman ed altri. La sua
attività da solista a sprazzi è andata avanti senza raggiungere però i
livelli degli anni settanta. Da qualche anno collabora con Randy Hansen
(autore di una parte della colonna sonora di Apocalipse Now) e Horst
Stackelhaus in progetti hendrixiani.
Ritorniamo alla lunga
serata dell'Oddly Shed di giovedì scorso, mi si perdoni la digressione
sulla biografica di Buddy Miles ma voleva la sua attenzione. La serata è
stata subito battezzata dai suoni di una band giovane di Caserta, che ha
proposto brani di Hendrix: Purple Haze, Voodoo Chile e una sprovvedutata
Red House e poi ancora qualche revival scontato Roadhouse blues e Johnny
B.Goode. Una performance agli estremi del rumore...dove gli unici a
divertirsi sono stati i ragazzi sul palco. Dopo pochissimo (per fortuna
dei nostri timpani!) è comparso Peppe'O'BLUES Di Lucca con la sua Hell's
Cobra Blues Band a presentare il nuovo album "In the name of
love", successore del precedente Living on the Road. Peppe'O' Blues
annovera numerose e illusri collaborazioni con grandi nomi quali: Otis
Rush, Junior Weels, Michael Coleman, Shirley King (figlia di B.B.King),
Curtis Fuller e ha suonato in opening con Art Blakey ad Jazz Messengers,
Bobby Watson e S.R.Vaughan. Peppe'O'Blues e compagni hanno tenuto in pugno
una eccitante show nel nome del fantasma di Hendrix. Hanno iniziato con
un'avvolgente versione di Purple Haze e ci sono voluti pochi attimi per
cominciare a scaldarsi e a sciogliersi sulle note della fender di Peppe
che ha girato a manetta sulle estese praterie del blues.
Via via scorre il fiume del
blues (tra anomale dediche al popolo del global forum e a Mike Tyson (?)
Mah!) agressiva e dilatata "Bleeding Heart" in onore di Hendrix.
Dopo quasi un'oretta di musica ecco il momento di presentare Mr.Buddy
Miles e l'entusiasmo giunge alle stelle.
Si parte con un lungo
assolo di batteria e via sulle strade del blues in compagnia della Hell's
Cobra Blues Band . Il blues di Buddy Miles è arrichito da forti e
personali sfumature soul, decisamente ritrovabili nella sua calda voce e
nel suo modo di cantare. Per tutta la sua jam Miles richiama la sua
immortale venerazione per l'amico Hendrix e per la sua musica . I due
brani "Hey Joe" e "Little Wing" sono filtrati con
maestria e un originalità sorprendente...brani che per i loro abbondanti
trenta minuti rappresentano l'ossatura di tutto il concerto. La tosta
chitarra di Peppe'O'Blues e il virtuoso basso di Patrick Duenas
assecondano Miles con opportunismo e puntualità ...l'assolo di chitarra
in Little Wing è bellissimo. Il finale vede Buddy Miles alla chitarra per
interpretare con stravolgimenti "Born Under A Sad Sign". Miles
usa la Fender come se fossero percussioni! Miles ha tecnica, cuore e tanta
grinta da vendere...una performance trascinante soprattutto dedicata a
quelli che hanno preferito starsene a casa!
P.S. Ancora un plauso a
Bruno Zarzaca per l'organizzazione.
Per i super curiosi eccovi tutte le
incisioni e le partecipazioni di Buddy Miles:
1964
Michael Bloomfield Don't Say That I Ain't Your Man Drums
1967
Electric Flag Trip Percussion
1967
Monterey International Monterey International Pop Festival
1968
Jimi Hendrix Electric Ladyland
1968
Monkees Birds, the Bees & The Monkees
1969
Muddy Waters Fathers and Sons
1970
Jimi Hendrix Monterey International Pop Festival
1970
John McLaughlin Devotion Percussion
1970
We've Got to Live Together
1970
Them Changes
1971
Jimi Hendrix Rainbow Bridge
1971
Santana With Buddy Miles
1971
Three Man Army
1971
A Message to the People
1971
Buddy Miles Live
1972
Guitars that Destroyed Guitars That destroyed the World (Buddy compare
alla chitarra)
1972
Jimi Hendrix War Heroes
1972
Whit Carlos Santana
1972
Santana Santana & Buddy Miles! Live!
1973
Chapter VII
1973
Booger Bear
1974
Betty Davis They Say In Different (Buddy alla chitarra)
1974
All the Faces of Buddy Miles
1975
More Miles Per Gallon
1976
Nils Lofren Cry Tough
1976
Bicenten Gathering of Tribes
1978
Buddy & The Love This Song is For You
1980
Jimi Hendrix Nine to the Universe
1980
Jimi hendrix Woke Up This Morning
1981
Sneak Attack
1984
Michael Bloomfield Bloomfield: a Retrospective
1985
Santana Live
1987
California Raisins California Raisins (Buddy compare alla voce)
1987
Santana Freedom (Buddy compare alla voce)
1987
Santana Blues for Salvator
1988
Santana Viva Santana
1988
California Raisins Christmas with California Raisins (Buddy compare alla
voce)
1991
Monkees Listen to the Band
1992
Last Poets Retro Fit
1992
Jimi Hendrix Doriella Du Fontaine
1993
Umar Bin Hassan Be Bop or Be Dead
1993
Stone Free: A tribute to Jimi Hendrix
1994
Hell & Back
1994
Bootsy Collins Blasters of The Universe
1994
Hardware Third Eye Open
1995
Jimi Hendrix Voodoo Soup
1997
Jimi Hendrix First Rays of The New Rising Sun
1997
Gregg Allman One More Try: An Anthology
1997
Jimi Hendrix South Saturn Delta
1997
Miles Away from Home
1997
Roadrummer
1997
The best of Buddy Miles
1998
Jeff berlin Crossroads/Pump It
1998
Jimi Hendrix Band of Gypsys 2
1999
Jimi Hendrix Live At The Fillmore East
N.B. In Blu gli album da solista. |