Lezioni di Canto Moderno, di Enzo De Rosa
1 - LA RESPIRAZIONE E IL PIACERE DI RESPIRARE

appunti a cura di Paola Cardone

Siamo lieti di ospitare su "Caserta Musica & Arte" la prima di una serie di lezioni di Canto Moderno, tenute dal Maestro Enzo De Rosa presso l'Accademia Musicale Città di Caserta. Le lezioni sono trascritte dai suoi allievi, ed offrono ai cantanti e musicisti spunto e stimolo per affinare l'uso della voce nei campi del Pop, Rock e musica Leggera.

Al di là di quello che può essere il funzionamento "meccanico" della respirazione, caratterizzata da due movimenti respiratori (ispirazione ed espirazione), voglio soffermarmi sulla respirazione vista come elemento di piacere.

Uno dei principi fondamentali del canto è impadronirsi di una corretta respirazione.

Spesso però si trascura un elemento fondamentale, che è la qualità della respirazione. Cosa significa respirare? Ma soprattutto, cosa significa respirare respirare bene?

Quando nella vita compiamo un azione si deve essere coscienti di raggiungere un obiettivo che comporti un miglioramento; dunque occorre darsi una motivazione, non una qualsiasi ma la migliore .

Nella filosofia indiana, la respirazione è il modo con cui gli esseri umani traggono energia dal cosmo: " la linfa vitale".

In effetti, la respirazione è un atto vitale in stretta correlazione col bisogno d'aria perché i processi metabolici che portano alla produzione necessaria allo svolgimento delle funzioni vitali avvengono in presenza d'ossigeno, la cui funzione è quella di attivare il processo d'ossidazione, il che implica una produzione d'energia. Quindi, respirare bene significa migliorare la qualità delle energie psicofisiche e in generale della vita.

La difficoltà a "respirare bene" ha radici profonde che si possono far risalire alla nostra educazione che spesso ci porta a bloccare la respirazione e di conseguenza a reprimere le emozioni.E' uso comune ma errato, dire ai bambini "stai zitto", "non gridare" ,proporre il gioco del silenzio,dire che "i bambini si devono vedere ma non sentire", avere manifestazioni di nervosismo quando il bambino piange o strilla e quindi condizionarlo nelle sue espressioni naturali .

Il bambino perde così l'abitudine a vivere usando il suono della voce, a vedere la natura e la vita come un mondo dove i suoni hanno forza e importanza come gli altri sensi e a privilegiare soprattutto la vista, il senso silenzioso, il cui uso non da fastidio ai genitori, anzi fa comodo, perchè impegna i bambini per ore alla TV o ai videogiochi. Ricordo che quando frequentavo la seconda elementare, il mio maestro mi mollò un sonoro ceffone (quelli di una volta)perché avendoci ordinato di stare in silenzio con le braccia conserte sul banco e con la testa appoggiataci sopra, mi ero messo a guardare fuori dalla finestra dei ragazzi che giocavano a pallone. Avrebbe potuto farci cantare una canzone....

Questa perdita della "naturalità" del suono della voce, si evidenzia in spasmi muscolari e in un blocco della respirazione. Ciò crea restrizioni della libertà di movimento, di provare piacere e di conseguenza, frustrazione del piacere della respirazione. Questo significa che le tensioni agiscono sulla qualità della vita e quindi della voce, producendo un modo di parlare poco incisivo, basso di volume perchè le tensioni alterano negativamente il processo fonatorio con conseguente stress vocale, e spesso alterazioni della "tonalità" naturale, poichè un comportamento insicuro viene cammuffato dall'uso di un tono "acuto" della voce, dando l'illusione di sentirsi più sicuri.

 

Se invece, la respirazione è buona significa che non ci sono blocchi che impediscono il fluire delle sensazioni e delle emozioni.

Spesso un errata educazione, induce una riluttanza a provare piacere. Se tieni dentro le pulsioni, il corpo si irrigidisce e le sensazioni vengono represse e ciò riduce la capacità di provare gioia e piacere. Possiamo pensare ad uno schema di questo genere

 

"Respirare bene" aiuta a sbloccare la emozioni represse e quindi cominciare a provare un piacere naturale.

Questo obiettivo, però, si raggiunge migliorando la propria persona. Occorre svolgere un lavoro sul proprio corpo, fare esperienze fisiche, perché non si può esprimere una sensazione realistica senza averla vissuta.

Questo, da un punto di vista artistico, da veridicità e "colore" alla propria espressività.

Un esercizio che consigliato è quello di utilizzare un microfono e di ascoltare il proprio respiro dalle casse cercando di lasciarsi andare, di non essere rigidi e lasciare fluire il "suono" delle emozioni. Ogni emozione darà un respiro diverso. Riuscire a provare piacere da ciò, far vibrare l'anima, sarà una sensazione fantastica!

Un fondamentale esercizio per educare il corpo a respirare usando il diaframma è questo.

1)distenditi e rilassati completamente ; inizia a inspirare profondamente con il naso e a espirare dalla bocca ; quando inspiri cerca di percepire l'aria che entra nei polmoni ed espande l'addome e la cassa toracica. Così facendo imparerai a respirare come nel sonno ma consapevolmente.

2)Ripeti l'operazione dell'esercizio precedente in posizione eretta tenendo premuta la mano sulla bocca dello stomaco, dove è posizionato il diaframma. Per essere sicuri di toccare il punto giusto esegui dei colpi di tosse potrai così percepire chiaramente il movimento del diaframma.

3)Prova ora a esercitare un primo controllo sull' emissione del suono. Inspira profondamente ed espira emettendo il suono" S "- L'esercizio si compone di tre momenti

a)inspirazione

b)apnea

c)espirazione

 

E' importante, come ginnastica del diaframma, variare il tempo di questi tre momenti; per esempio: insp. lunga, apnea breve, esp. lunghissima oppure insp. breve, apnea lunga e esp. rapida e così via

E' opportuno ricordare che l'emissione del fiato non deve essere mai forzata, quindi, occorre concentrarsi sulla qualità e sulla espressività emotiva del respiro.

 

(Fine prima lezione)

©  "Caserta Musica & Arte"


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espirare bene significa migliorare la qualità delle energie psicofisiche e in generale della vita. Nella foto: Nicoletta, Anna e Pina, cantanti e allieve del corso di canto.