Jazz a Caserta -
2: gli anni '70
Piccolo viaggio nella storia del Jazz casertano
Articolo di Pietro Condorelli
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Esistevano comunque altre realtà musicali di una certa consistenza in quel
periodo (fine anni '70 n.d.r.). Un gruppo chiamato "l'alchimista" rappresentava il contraltare di
Antonio Malerbe Operaio. In tale gruppo militava un pugno di buoni musicisti fra cui
Peppe Scaravilli, veramente un buon pianista estremamente "gifted",
un bassista già allora consistente e creativo come Enzo Faraldo e alla batteria l'ottimo
Gino Izzo (uno dei primi batteristi a studiare il proprio strumento con passione e logica ed anche uno dei migliori studenti di Walter Scotti), completava la formazione un personaggio molto rappresentativo del periodo e per l'evoluzione del jazz a Caserta nella decade successiva...
Gianfranco Salvatore. In seguito Gianfranco si è occupato per anni di critica musicale(e di semiologia) arrivando (secondo il
mio parere) ai vertici della musicologia,
suoi sono dei bellissimi interventi sia su Musica Jazz che su Fare Musica.
In una delle occasioni che ebbi (allora quattordicenne) di ascoltare tale gruppo,
feci anche la conoscenza con un altro chitarrista, all'epoca intrippatissimo per Hendrix e
Santana: Lello Panico.
Lello, tuttora in attività è da considerarsi uno dei migliori conoscitori della tradizione della chitarra elettrica.
In diverse circostanze stilistiche egli ha avuto modo di approfondire dal blues al jazz dal rock alle esperienze da turnista tutte le possibili opportunità che un "elettrico"dovrebbe avere al proprio attivo per dichiararsi completo.
In quel periodo suonavo più il basso che la chitarra, avevo conosciuto un pianista che suonava roba strana che non avevo mai ascoltato prima
(Cobham, Deodato, Traffic) e frequentandolo iniziai a suonare delle cose para
jazzistiche. Si trattava di Gerardo Masciandaro, suonammo dapprima in quintetto
- sestetto, alla fine la passione prevalse e fondammo un trio classico
(piano, basso, batteria). Una volta andammo a registrare un provino a casa di Fausto
Mesolella (aveva uno studietto Tascam4!!) e Fausto mi fece provare il basso,
sentivo che diceva qualcosa piuttosto perplesso poi si avvicino e disse (ancora più stupito)
" ma che hai fatto! Hai levato i tasti allo strumento!!"
Sì avevo letto che Jaco Pastorius aveva fatto così solo che io di intonazione e posizioni da bassista non sapevo nulla!!
Senza saperlo avevo coniugato ( da bravo ignorantello) una storiella che gira fra i musicisti di jazz:
- Sai qual'è la differenza fra un contrabassista ed una prostituta?
- Quasi nessuna,entrambi lo fanno per soldi da professionisti,solo che lei conosce tutte le posizioni... |
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