Santa Maria C.V., 22 Settembre 2000
Vi è mai capitato di pensare almeno una volta
nella vita di poter figurare bene in una scena di un film? Qualcosa di
simile è successo a me, e in un giorno ho soddisfatto una curiosità che ho
sempre avuto ma che, come la maggioranza delle persone, non ha mai pensato di
poter realizzare.
I fatti:un giorno mentre parlavo con degli amici, si avvicinano due ragazzi e
con fare molto serioso mi chiedono se potevo partecipare alla realizzazione
di un film (tecnicamente un cortometraggio), il mio stupore era l’esatto
controaltare alla loro espressione ansiosa. La situazione era alquanto buffa
e la mia risposta fu del tipo ”Si,
certo! ma ... in pratica, ehm. Volevo dire,
che cosa devo fare?” E loro, molto più rilassati di prima, mi
risposero che in sostanza dovevo fare una parte in un corto che di lì a poco
avrebbero presentato al festival del cinema indipendente (15-24
settembre ’00, S. Maria C.V.) dove il tema prescelto per la produzione e
presentazione delle opere era la "Periferia Immaginaria", e
che comunque avrei potuto dare una risposta anche dopo aver letto il copione.
Detto fatto, il titolo “Fango” è l’esatta cornice alla storia
di usura che i due registi hanno scelto di mettere in scena, e la mia parte
è quella di Nando, un uomo con il vizio del gioco a cui la fortuna ha
voltato le spalle e che deve far fronte ai debiti di gioco.
La cosa che mi ha più colpito, girando questo film, è la quantità di
risorse umane che ci vogliono per realizzare un film che non va oltre i venti
minuti di durata, ad esempio una figura straordinaria per me è stata quella
del disegnatore, che mentre provavamo delle scene, si consultava con il
regista e tirava fuori dei quadri in tempo reale che sarebbero poi serviti
per le inquadrature del film, formando così lo story board. Si è andati
avanti tra una ripresa fatta in un interno, le peripezie dell’assistente
alle luci, la maestria di un fotografo a fermare nel suo rullino i momenti
più belli senza invadere il campo altrui, lo stress di noi “attori”
tutti alla prima esperienza. Perché, a parte tutto, non è facile quando un
regista ti dice “mi è piaciuta la
tua espressione mentre dicevi... Rifammela”. Vi assicuro,
non era affatto facile ripeterla, ed è scontato che l’unica cosa
che non offende la tua dignità di novello attore è la frase “buona
la prima”. Ed è così che il film ha assunto una forma finita. A
proposito se vi capita andate a vederlo in questi giorni al festival del
cinema che si tiene a S. Maria C.V. e casomai fate attenzione alle ultime
scene del film perché per il sottoscritto è stato davvero difficile girarle
( qualcuno ha parlato di recitazione da oscar. Si, vabbè, forse volevano
dire da o’scarz). Ma la frase più bella nel film non la sentirete, perché
mi è stata detta dal regista a fine riprese come ringraziamento per la
disponibilità che ho avuto nell’affrontare un lavoro di cui ne sapevo meno
di zero. La fase non ve la dico, ma la mia risposta è stata più o meno
così “ma figurati, per me è stato
come andare a passeggio con un sogno.”
Per finire ieri mi telefona un amico che mi chiede se avessi voglia di
scrivere qualcosa su questa esperienza per un giornale on line che si occupa
di musica arte e spettacolo nella provincia di Caserta , dapprima tendo a
schernirmi, in effetti non ho mai scritto per un giornale, ma poi mentre
scrivo mi rendo conto che calzo ancora le scarpe per andare a passeggio con
un nuovo sogno.
* Giorgio De Blasio, 35 anni, sposato e con due bei bimbi,
è erborista. Vive e lavora a Capua. Segretario del circolo di “Rifondazione”
di Capua, si sta attivamente impegnando per aprire un centro sociale –
culturale aperto ad ogni iniziativa artistica.
- Il film “Fango” verrà proiettato sabato 23, ore 21 a piazza Matteotti,
S.M.C.V. (CE).
"Periferia Immaginaria"
a S. Maria Capua Vetere
Periferia Immaginaria è un concorso nazionale di cortometraggi dedicato alle periferie del mondo, dà visibilità alle giovani leve del cinema italiano. Il Laboratorio Audiovisivo è una iniziativa unica nel panorama delle manifestazioni cinematografiche. Infatti il Festival, mettendo a disposizione attrezzature professionali, darà la possibilità a circa 60 giovani provenienti da tutta Italia di produrre 4 cortometraggi/documentari che abbiano come location naturale la sede del Festival: in poche parole, per 10 giorni, Santa Maria Capua
Vetere, si è trasformata in un unico grande set cinematografico.
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