Edoardo Bennato Movie Concert

San Leucio, 13 Luglio 2000

di Emilio Di Donato


Il concerto di Bennato nel cortile del Belvedere di San Leucio è stato bellissimo. Il concerto conferma che la poliedricità di Bennato non ha molti paragoni in Italia. E che il sito del Belvedere di San Leucio è un luogo ideale per i concerti, per acustica, capienza e naturale bellezza. Le canzoni di Edoardo, che già nel passato erano state riarrangiate per quartetto d'archi ad opera del Solis String Quartet, un quartetto di violinisti tanto bravi quanto poliedrici e simpatici, hanno preso nuova vita nella esecuzione della Nuova Orchestra Scarlatti, diretta da Antonio Sinagra.  Al di là dell'indubbio valore dei suoi classici, qui riproposti pressoché tutti, Edoardo Bennato è in grado di gestire con assoluta naturalezza e senza nessuno stridore un concerto interamente per orchestra, e in un contesto che più "aulico" non si potrebbe, in questo prezioso cortile settecentesco. Lui che fino a poco tempo fa si esibiva in fumosi pub suonando sanguigno blues come "Joe Sarnataro & Blue Stuff". Lui che ha iniziato la carriera come "one man band" in cui si esibiva, in perfetto stile busker, suonando da solo e contemporaneamente chitarra, kazoo, armonica e tamburello. Ed è in questa veste essenziale che Edoardo si è riproposto nel finale, eseguendo da solo alcuni brani come "il gatto e la volpe".

 Il concerto è stato impreziosito da gustose "interazioni" tra Bennato e il Re Ferdinando (Gianfelice Imparato). Quest'ultimo, tramite il sortilegio operato dalla maga Papessa (un Peppe Barra in piena forma) è riuscito a soddisfare la sua voglia di poter vedere nel futuro. E il megaschermo alle spalle dell'orchestra era il modo con cui il re può dialogare CON i suoi sudditi del futuro, rimproverandoli di "essersi fatti fare fessi dai francesi" perché vivono in democrazia "che non ha mai funzionato, il popolo non è mai stato in grado di scegliersi un governante. Quando si tratta di pagare le tasse, per il popolo tutti i governanti sono cattivi. Quando si tratta di mangiare e fare festa, tutti i governanti sono bravi". Queste botte e risposte tra il Re ed Edoardo, tramite un filmato diretto e sceneggiato da Ciro Sapone, hanno reso ancor più vario lo spettacolo di Bennato. Il progetto di Nunzio Areni ha dato un grosso valore aggiunto al Leuciana Festival, mostrando che Caserta è in grado di  allestire grosse produzioni e con ottimi esiti artistici.

Gli arrangiamenti di Antonio Sinagra, che ha diretto l'orchestra, sono tutti efficacissimi e di alta classe. Roba da ricchi, direi. E mescolano con classe gli insegnamenti di De Simone (il primo arrangiatore per orchestra di Bennato) con sound più moderni. Proprio belli i due momenti "operistici" di "troppo troppo!" e "tutti insieme lo denunciam", in cui ha duettato con la soprano Maria Chiara Chizzoni. In particolare "Troppo Troppo" è un vero momento da operetta comica, con tanto di esilarante recitato e coro. Ed è un momento in cui Bennato rappresenta la categoria dei musicisti, a cui il giusto compenso è troppo spesso dato come atto di magnanimità dal "re" di turno. Quando Bennato ha attaccato "un giorno credi", fina dalle prime parole ho sentito intorno a me la gente emozionarsi, e la signora alle mie spalle ha partorito una lacrimuccia abbracciandosi col marito. A me la lacrimuccia non è venuta, problema di differenza generazionale probabilmente, ma chi è in grado di emozionare migliaia di persone, ed ognuna per un motivo differente, è un grande. E Edoardo lo è.

 

Bennato e i Solis

 

il Re Ferdinando (Gianfelice Imparato)

Papessa (un Peppe Barra in piena forma)

 

 

 
 

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