Progetto IG Students

I futuri imprenditori espongono a san Leucio

di Lorenzo Di Donato


San Leucio, 20 Febbraio 2000 - E’ stata festa grande, a san Leucio, per gli studenti che hanno affrontato la cultura d’impresa: progettare, gestire e vendere sul mercato i loro prodotti. Concrete le proposte, anche se non sono mancate quelle maliziose o scanzonate o un poco scontate, ma sempre tali da evidenziare lo spirito di iniziativa e le doti inventive dei giovani nonché il lavoro dei tutori e dei docenti coordinatori del progetto IG Students.

Qui sotto: le tecniche di vendita più riuscite, e immagini pubblicitarie dei prodotti creati e commercializzati dai ragazzi.

 

Tecnica 1: parlammo e nun ce capimmo.

Una biondina domanda a bruciapelo ad un anziano signore: -Sapete che significa "appallarsi"?.
-????.
_E "infrociare"?
-???!???.
-E allora questo libretto è per voi. Vi spiega tutti i termini che usano i vostri figli ed i vostri nipotini. Farete un figurone!
Ed anche quest’affare si è concluso positivamente.

 

Tecnica 2: a quanto le dobbiamo vendere?

"Signora, ora vi spiego. Abbiamo comprato la creta e gli stampi. Le forme le abbiamo fatte cuocere a san Lorenzello. Poi le abbiamo dipinte e riportate a san Lorenzello, per una seconda cottura. Poi le abbiamo ritirate e portate qui. Secondo voi a quanto dobbiamo venderle?".
E la signora, stando al gioco di quel simpatico…gaglioffo, pardon, imprenditore: "Almeno centomila lire, per tutto lo stress che vi siete presi!".
E lui trionfante:"Ed invece no, ve lo diamo a sole 5000 lire. Vi interessa?".
E l’affare fu!

 

Tecnica 3: ...poi direte di no.

Come non poteva concludersi positivamente l’affare se la signora aveva davanti agli occhi un altro ragazzo, dagli occhi vivacissimi, incontrato a Touzeur, un’oasi del sud della Tunisia. Egli voleva venderle una rozza stuoia. Al diniego ricevuto, il ragazzo esclamò, sorridendo con gli occhi, la bocca e tutto il corpo:"Parliamo…. Parliamo prima! E poi, poi … direte no!". E la signora ha ancora a casa quella stuoia!

 

La grande coculliera non ce la fa a contenere tutti questi giovani provenienti da più di quaranta istituti della Campania, con le loro idee, con il loro entusiasmo, con tanti visitatori, al di là di ogni aspettativa.

I giovani "imprenditori" hanno davvero poco spazio espositivo, neppure quattro metriquadri a classe, ancora meno di quello disponibile in un suk o in bazar di una qualsiasi medina africana.. In esso debbono trovare spazio i prodotti, le locandine, l’amministratore delegato, il direttore della produzione, il responsabile delle vendite, e…amici e simpatizzanti .

Ma tanto non spaventa i giovani che le pensano tutte pur di affermare il loro prodotto.

E la signora si riempie le mani di pacchetti e pacchettini per i nipotini. L’anziano signore si ritira a casa con il piccolo dizionario del gergo dei giovani, il portaombrelli per non far bagnare l’auto, il segnalibro multiplo, il portapenne da strillo, due scatolini portaregalo, di cartone, le pellicole monouso per il telefono, il carica batteria per scooter (è per il nipote prediletto) e col grosso rammarico di non aver accontentato tutti, perché tutti meritavano attenzione.

Bravi! E che la loro festa continui!

 

 

la copertina del libretto "cca parlammo e nun ce capimmo"

 

Una immagine pubblicitaria

 

 
 

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