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XV festival-laboratorio palascianiano

Capua (CE) - dal 13 aprile 2023 al 9 febbraio 2024

Comunicato stampa


A Capua e dintorni, dal 13 aprile 2023 al 9 febbraio 2024 l'Accademia Palasciania terrà il XV festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, gioco e umana armonia «Omnia palco sacra. I "Quindici" di Marco Palasciano»: quindici lezioni-spettacolo numerate più una a far da prologo, e un epilogo consistente nella festa per il venticinquesimo anniversario della fondazione dell'Accademia.
Le lezioni di Palasciano, tutte a ingresso gratuito, costituiranno un intenso e irripetibile percorso attraverso il suo mondo (tra pensiero, arte, ludus, amore, morte, mito, storia ecc.), col fine di un bilancio esistenziale – tanto individuale quanto universale – che consentirà al filosofo e artista multidisciplinare capuano di focalizzare la struttura definitiva della sua opera letteraria principe, in preparazione da una vita, la cui stesura avrà inizio non appena concluso il festival-laboratorio. Dal quale nel frattempo i participanti potranno trarre spunto – ove ne abbiano bisogno – per i loro personali bilanci, oltre a trarne divertimento e commozione come al solito.
Il titolo «Omnia palco sacra», in latino longobardo, vuol dire «Tutte le cose sono sacre per il palcoscenico» (qui intendendo il gran palcoscenico del cosmo), mentre il sottotitolo allude all'enciclopedia per bambini degli anni '70 «I Quindici. I libri del come e del perché», i cui quindici volumi saranno regalati uno per volta – per completare il rito – agli spettatori più meritevoli, di puntata in puntata.
Le puntate numerate si susseguiranno ogni due settimane, generalmente di sabato o domenica, mentre il prologo – una panoramica della condizione umana – si terrà giovedì 13 aprile alle ore 19.15 a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10), in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater. Titolo: «Prologo d'insieme o umano» (anagramma del titolo dell'incontro finale, «Epilogo d'amore numinoso»); sottotitolo: «Nomi, cose, città, secoli, maschere» (anagramma: «Mischia le scene, cosmico teatro!»).
Lo stesso giorno e nella stessa sede, alle ore 18.00 si terrà «Dal canzoniere postumo futuro», la quarta puntata della rassegna di Capuanova «Cap(oes)ys. Indagine sulla poesia in Campania»: un incontro in collaborazione con Palasciania e dedicato allo stesso Palasciano, con cui dialogherà Fiorenzo Marino.
Tra i due eventi vi sarà un intervallo musicale e si offrirà un buffet. Con l'occasione saranno inoltre proclamati i vincitori del XXXIII Premio dell'Amicarium.
domenica 30 aprile (rimandata al 7 maggio), con partenza alle ore 18.30 dai giardinetti di via Duomo, precisamente dall'angolo in cui si trova il Monumento ai Caduti, puntata n. 1: una lezione-spettacolo itinerante intitolata «C come Capua. Tra il giardino degli avi e piazza Schönberg».
L'evento – come sempre a partecipazione gratuita – vedrà il "magister" dell'Accademia Palasciania e il suo gentile pubblico in giro per il centro storico di Capua
Al termine della passeggiata, la persona più meritevole fra i partecipanti riceverà in regalo un volume dei «Quindici» (1971): «Luoghi da conoscere». Tema della puntata saranno infatti i luoghi più carichi di aura e di memorie nella città natale di Marco Palasciano e del suo pro-pro-prozio Ferdinando (1815-1891).
Il percorso di «C come Capua» toccherà fra l'altro le case in cui i due Palasciano hanno vissuto le rispettive infanzie, la tomba del poeta Camillo Pellegrino (1527-1603), la statua della dea Dike (qui lettura di un passo di Parmenide), un pianoforte pubblico (qui un intervallo musicale), il castello in cui nella finzione visse il mago Klingsor prima di fuggire in Persia, e la chiesa in cui nella realtà Mozart non suonò. Non sarà invece toccata piazza Schönberg, ma solo citata, essendo lontana dal centro storico.
lunedí 8 maggio, Unitre, via Antonio Tari 23, Santa Maria Capua Vetere, lezione di Palasciano sulla storia del Rinascimento – «Capua città "copernicana". L'arcivescovo Schönberg e la nascita della scienza moderna» – che vedrà l'Accademia Palasciania in collaborazione con l'Unitre; l'evento avrà inizio alle ore 16.30.
«Capua città "copernicana"» tratterà degli eventi che portarono alla pubblicazione, nel 1543, del «De revolutionibus orbium coelestium» di Copernico. Si seguiranno in parallelo la vita dell'astronomo e quella di Nikolaus von Schönberg, cui Palasciano ha di recente fatto intitolare la piazza di cui sopra, e che nel 1536 aveva incoraggiato Copernico con una lettera rimasta celebre. Dopo la morte di ambedue sarebbe esplosa l'epocale controversia sul sistema copernicano, nella quale tanta parte avrebbe avuto un altro arcivescovo di Capua: san Roberto Bellarmino
sabato 27 maggio, ore 19.15, Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10), puntata n. 3: O come Onnicomprensività. Cosmo, enciclopedia, Muse, oratoria» – vedrà l'Accademia Palasciania in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater
 ingresso gratuito.
Argomento base della lezione-spettacolo sarà la forma mentis tipica di Leonardo, di Goethe e di altri genî universali: il volgersi a una molteplicità di discipline anziché alla specializzazione in un solo campo. Di contro, nell'età contemporanea si è scavato un abisso fra cultura umanistica e cultura scientifica, e a peggiorare le cose l'odierno sistema scolastico va per lo più in direzione contraria rispetto all'antica idea di un sapere libero da ogni fine utilitaristico. Ma vi è un filo che corre per i secoli; e se talora si è spezzato, ha sempre trovato chi lo riannodasse.
Al termine dell'incontro la persona più meritevole riceverà in regalo il volume dei «Quindici» di turno: «Il mondo e lo spazio». Seguirà una cena a celebrazione del decennale dell'approdo in Palasciania dell'attuale n. 1 dell'Amicarium.
Ricordiamo che per partecipare non vi è necessità di aver seguìto le puntate precedenti, e che il programma completo di «Omnia palco sacra» è consultabile nel blog dell'Accademia.
sabato 10 giugno, ore 18.30, in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater, Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10), puntata n. 4: S come Scoperta matematica. Furor geometrico, Amicarium, formule
Tra gli argomenti di cui si tratterà: il fondamento matematico del mondo; il progredire della conoscenza per continue autocorrezioni; le reti concettuali e i percorsi attraverso di esse; l'ossessione di determinati poeti e artisti vari per gli schemi geometrici e simmetrici; il gioco della sintesi, utile fra l'altro a stimolare la creatività, imperniato su una struttura ad albero; l'esperimento di attribuire punteggi alle persone in base alle loro azioni; e altre meraviglie connesse al regno dei numeri e delle forme astratte, non ultime la sfera dei colori e la spirale delle note musicali.
domenica 25 giugno, ore 18.30, puntata n. 5: Omnia palco sacra. I "Quindici" di Marco Palasciano
L'incontro, come sempre a ingresso libero, vedrà l'Accademia Palasciania in collaborazione con Naturrà (fattoria, vivaio, punto bio e agribar), nella cui sede – Sant'Angelo in Formis, via Ponte Piazza, seguendo i cartelli – alle  si terrà la lezione-spettacolo «C come Codice. Logica, lingue, software, zoé, alea, euristica», con la quale si chiuderà il XXV anno accademico palascianiano.
Si tratterà di vari argomenti relativi alla costruzione di cose meravigliose, naturali o artificiali che siano, spaziando dalla biologia alla scienza cognitiva e dalla linguistica all'informatica, senza andar troppo sullo specialistico ma piuttosto soffermandosi su determinate cognizioni ed esperienze base e sul loro impatto nella formazione filosofica di Palasciano: a esempio la pratica – intrapresa a quindici anni – del programmare in Basic e Assembler lo ZX Spectrum 48K, o il "gioco della vita" ideato dal matematico John Conway, o l'incredibile assenza di finalità nell'evoluzione degli esseri viventi, o il mutare delle lingue nel tempo, o l'inevitabile "imperfezione" della mente umana; il tutto senza cadere né nel materialismo razionalista né nel nichilismo irrazionalista, ma anzi gettando esaltanti fondamenta per le lezioni da tenersi dopo la pausa estiva, che saranno dedicate a ludus, arte, pensiero magico e mistico, filosofia teoretica, utopia e cosí via.
Al termine della lezione, la persona ritenuta più meritevole riceverà in regalo il volume dei «Quindici» di turno: «Fare e costruire».
Saranno intanto disponibili tè verdi e neri, tisane di erbe e infusi di frutta, accompagnati da un assortimento di dolci; tuttavia non sarà obbligatoria alcuna consumazione, e non occorre prenotazione, neanche nel caso che qualcuno voglia restare per cena (le cui pietanze sarebbero a base di prodotti coltivati e raccolti in loco).
domenica 5 novembre, ore 18.30, puntata n. 6 – intitolata «L come Ludus e magia. Plance, anagrammi, arcani, burle, regole» – vedrà l'Accademia Palasciania in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater, tenendosi a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10; attenzione alla ZTL: passare per il lungofiume).
Gioco e poesia come pratiche di pensiero – dalle quali discendono sia l'arte, che è «poesia strutturata inclusiva di gioco», sia il ludus, «gioco strutturato inclusivo di poesia» – si distinguono da scienza e filosofia in quanto queste ultime si fondano sulla pura ragione, mentre le prime due si fondano sulla ragione solo in parte. Dalla poesia derivano fra l'altro anche la mistica e la magia, sottilmente connesse l'una all'arte e l'altra al ludus. La lezione tratterà dunque sia di giochi da tavola e vari, ludolinguistica inclusa, sia di divinazione con le carte e occultismo in generale; ma anche scherzi e comicità, fino al liberatorio caos del Carnevale, e – all'opposto – le più severe e imprigionanti leggi, da quelle umane (spesso disumane) a quelle stesse della fisica; né mai si scordi che «Per non sentir delle disgrazie il fondo / come un gioco pigliar dèvesi il mondo».
Al termine della lezione, la persona ritenuta più meritevole riceverà in regalo il volume dei «Quindici» di turno: «Feste e costumi».
domenica 26 novembre, ore 18.30, in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater, tenendosi a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10, puntata n. 7 – intitolata «A come Arte e mistica. Musica, versi e prosa, palco, immagini».
L'incontro sarà eccezionalmente ricco di "ospiti a sorpresa": (1) un geniale pianista autodidatta, (2) un compositore di musica sinfonica e da camera, (3) un pluripremiato anagrammista, (4) uno scrittore tre volte finalista al Premio Calvino, (5) il massimo poeta vivente della Campania settentrionale, (6) un lector Dantis e conferenziere, (7) un attore spaziante dai drammi shakespeariani alle barzellette da trivio, (8) un regista teatrale e drammaturgo, (9) un regista e sceneggiatore dalla Libera Università del Cinema di Roma, (10) un fumettista e illustratore, (11) un pittore e scultore, (12) un multiartista filosofo.
Al termine della lezione, la persona fra il pubblico ritenuta più meritevole riceverà in regalo il volume dei «Quindici» di turno: «Poesie e rime»
sabato 16 dicembre, ore 18.30, chiesa dei Santi Rufo e Carponio, corso Gran Priorato di Malta 40, Capua, puntata n. 8: «P come Pensiero teoretico. Gnoseologia, ontologia, "Dio", telos»,
in collaborazione con Capua Sacra. L'evento rientra nell'àmbito del Progetto Schönberg.
Sarà questo il primo di due incontri dedicati ai fondamenti della filosofia, due essendo i settori in cui essa si divide: filosofia teoretica (tesa alla pura conoscenza) e filosofia pratica (tesa all'azione). La prima comprende principalmente tre branche: la logica (già trattata nella puntata n. 5), la gnoseologia (che riguarda la conoscenza stessa) e l'ontologia (che riguarda l'essere). L'ontologia pone accanto alla fisica (che analizza il mondo materiale) la metafisica (che ipotizza il piano spirituale). La metafisica include la teologia (che ragiona su "Dio"). La teologia a sua volta include la teleologia (che si interroga sullo scopo del mondo e della vita), base della filosofia pratica (di cui tratterà la puntata n. 9).
Al termine della lezione la persona ritenuta più meritevole riceverà in regalo il volume dei «Quindici» di turno: «Come si fanno le cose».
sabato 6 gennaio 2024, ore 18.30, chiesa di San Salvatore a Corte (Capua, via Principi Longobardi 19), puntata n. 9 – «A come Attivismo. Assiologia, dialettica, utopia» – vedrà l'Accademia Palasciania nuovamente in collaborazione con Capua Sacra
L'evento includerà un simpatico scambio di doni della Befana collettivo: chiunque gradisca partecipare potrà portare da casa uno o più oggetti impacchettati e deporli nel mucchio da cui poi, nell'intervallo di metà lezione, scegliere per sé altrettanti pacchetti a sorpresa. Con l'occasione sarà inoltre proclamato il vincitore del XXXIV Premio dell'Amicarium.
Sarà questo il secondo e ultimo dei due incontri dedicati agli elementi base della filosofia, essendo due i rami in cui essa si articola: la filosofia teoretica (tesa al conoscere) e la filosofia pratica (tesa all'agire). Anche di quest'ultima – così come la prima si ramifica in logica, gnoseologia, ontologia – le branche principali sono tre: l'assiologia (discorso sui valori), che riunisce etica ed estetica; la politica, che si fonda sull'assiologia per progettare la società migliore possibile (al contrario, la pseudo-politica – i cui imbonitori prosperano sulla diseducazione filosofica delle masse – si fonda sull'assenza di valori, nel contempo spacciando per valori grettezza e ipocrisia, poiché non ha altro fine che il dominio); infine la dialettica, dove il filosofo usa la logica in uno con le arti – in ispecie scrittura ed oratoria – per smascherare le altrui fallacie e frodi e dimostrare la validità delle sue idee.
Va da sé che l'utopia perfetta sarà realizzabile solo quando, grazie all'educazione filosofica e alle macchine, l'umana armonia sarà tale da consentire – oltre l'abbattimento di ogni confine tra stati, tra categorie sociali e tra epistemi – l'abolizione del denaro, del mercato, del lavoro alienato e di ogni istituzione giuridica, economica, militare ecc.; sarà forse tra diecimila anni; o forse mai: il che però non deve scoraggiare alcuno dal perseguire i più "alati" ideali, al cui traino progredisce ogni virtù, mentre di certo non ci eleva seguire quelli "zampettanti".
Al termine della lezione sarà donato a chi più lo desìderi, e dunque più lo meriti, il volume dei «Quindici» di turno: «Come le cose cambiano».
domenica 28 gennaio, ore 18.30, Palazzo Fazio, via Seminario 10, Capua, puntata n. 10 – intitolata «R come Retaggio ottocentesco. Gli anni di Ferdinando Palasciano» –
vedrà l'Accademia Palasciania in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheate nella sala a pianterreno (mentre al piano superiore, lo stesso giorno ma alle ore 11.00, si inaugurerà a cura di Capuanova una mostra di Salvatore Acconcia per la serie «Figure»).
In quella che sarà la prima di due lezioni-spettacolo dedicate alla storia – dell'Ottocento (1815-1891) e poi del Novecento (anni '60-'80) – Palasciano tratterà dei settantasette anni in cui visse il suo pro-pro-prozio, ingegno fra i piú brillanti dell'arte medico-chirurgica ottocentesca ed eroico precursore della Croce Rossa. La carrellata sul suo mondo sorvolerà agile – qui con riverenza là con irriverenza – Napoleone, Beethoven, Faust, il caleidoscopio, l'uomo della sabbia, Frankenstein, Leopardi, la proprietà come furto, l'algoritmo di Ada Lovelace, il telegrafo, Nettuno, Moby Dick, Madame Bovary, il cavo suboceanico, l'origine delle specie, Alice nel paese delle meraviglie, le equazioni di Maxwell, la tavola di Mendeleev, Verne, il telefono, Wagner, il fonografo, la lampadina, la prima centrale elettrica, Emily Dickinson e tanto altro, in un multicolore turbinio di trascelti eventi e microeventi.
Nell'intervallo fra primo e secondo tempo si potrà andare al pianoforte – se si è abili all'improvvisazione – e sfidarsi a duello musicale, come quello che contrappose Liszt a Thalberg nel 1837.
La lezione sarà inoltre arricchita, a bella chiusa, da un collegamento in diretta con Wanda Marasco, per un saluto in vista del XXV anniversario della fondazione dell'Accademia Palasciania e per una esclusiva anteprima di qualche rigo dal suo romanzo – di cui, dopo annosa e complessa gestazione, la pubblicazione è ormai prossima – dedicato a Ferdinando Palasciano e alla di lui diletta moglie Olga Vavilova.
domenica 28 febbraio, ore 18.30, Palazzo Fazio, via Seminario 10, puntata n. 11: "Omnia palco sacra. I "Quindici" di Marco Palasciano" «M come Maggio 1968. Lo Zeitgeist '61-'89» in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater
Dopo i saluti dell’Assessore alla Cultura del Comune di Capua Vincenzo Corcione e un intervento dell’ospite d’onore Wanda Marasco, autrice di un romanzo su Ferdinando Palasciano di prossima pubblicazione per Neri Pozza, Marco Palasciano terrà una lezione-spettacolo di storia del Novecento, sul periodo compreso fra il primo volo umano nello spazio (12 aprile 1961) – cui quattro mesi dopo seguí la costruzione del muro di Berlino – e la caduta del muro stesso (9 novembre 1989) in uno con la fine dell’adolescenza del narratore.
Nell’intervallo si terrà la festa per il XXV anniversario della fondazione dell’Accademia, con consegna del XLIII Premio dell’Amicarium e con le nomine dei nuovi Vicepresidente, Segretario e Tesoriere onorari. Sarà inoltre distribuito l’«Almanacco del giubileo dell’Accademia Palasciania».
A conclusione dell'incontro, la persona più meritevole fra le presenti riceverà in dono il libro di turno della serie dei «Quindici»: il tomo II del volume «Personaggi stranieri famosi»
domenica 3 marzo, ore 18.30, Palazzo Fazio, via Seminario 10, puntata n. 12 – intitolata «O come Onirografia e biografia. Diario, albero di eventi, àlvei d'alétheia»
Accademia Palasciania in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater. L'appuntamento, come sempre a ingresso libero, è nella sala a pianterreno (mentre al piano superiore, lo stesso giorno ma alle ore 11.00, si inaugurerà a cura di Capuanova la seconda mostra per la serie «Figure», una personale di Nicola Esposito).
La storia riguarda per lo più eventi che ci accadono intorno ma lontano, o che accaddero prima che nascessimo, e dei quali sentiamo narrare: esperienze indirette, che forniscono uno sfondo alle nostre esperienze dirette. È di queste ultime – sogno incluso – che si tratterà ora, nonché del nostro annotarle, memorarle e tendere a trarne riflessioni su vita e destino. La storiografia sfuma così nella diaristica, che comprende biografia e onirografia; e da quest'ultima ai mondi dell'immaginario, di cui poi tratterà la puntata n. 13, il passo è breve. Cardine tra il reale e il fantastico è l'uguale potere di suscitare meraviglia, unitamente al nostro desiderio di darne narrazione o di riceverla. Si entra qui nel cuore del progetto di Palasciano, a un tempo bilancio esistenziale e ricerca di un'idonea formula da opus magnum; dodicesimo ingrediente il suo diario, iniziato nel 1984 e ammontante ormai a circa sessantacinquemila pagine distribuite su sette metri e mezzo di scaffali.
Al termine della lezione sarà donato a chi più lo desìderi il volume dei «Quindici» di turno: «Personaggi italiani famosi».
sabato 16 marzo, ore 18.30, puntata n. 13 – «N come Narrabilia e mirabilia. Mito, fiaba, horror, fantascienza, altra aura» – vedrà l'Accademia Palasciania in collaborazione con Capua Sacra, tenendosi nella chiesa di San Salvatore a Corte (Capua, via Principi Longobardi 19).
L'elemento base di turno saranno i mondi dell'immaginario, dai miti greci e vari fino alla fantascienza e all'utopia passando per favola, fiaba, fantasy, letteratura cavalleresca, cappa e spada, western, gotico, giallo ecc. Il cammino stesso di Palasciano nella narrativa è iniziato, a dieci o undici anni, col comporre – seguendo su un atlante il percorso dei personaggi – racconti d'avventure fantastiche e surreali, ispirate principalmente al Voltaire dei contes philosophiques e ad altri autori settecenteschi; a quattordici anni i primi romanzi che si trovò a scrivere furono di genere fantascientifico, per aver allora scoperto la rivista «Urania», oltre ad essere intriso di suggestioni in tema mutuate dal cinema e dalla televisione dell'epoca; in séguito sarebbe passato a Joyce e Greenaway, ma questa è un'altra storia.
Al termine della lezione sarà donato a chi più lo desìderi il volume dei «Quindici» di turno: «Racconti e fiabe».
domenica 7 aprile, ore 18.30, Palazzo Fazio, via Seminario 10, Capua, puntata n. 14 : I come Impulso erotico. Natura, aura virile, p*rn* ed estasi
in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater, per stavolta vietato ai minori di quattordici anni,
Alle ore 11.00, si inaugurerà a cura di Capuanova la terza mostra per la serie «Figure», una personale di Enzo Toscano.
Il titolo generale – in latino longobardo – del festival-laboratorio, «Omnia palco sacra», vuol dire «Tutte le cose sono sacre per il palcoscenico» (intendendo il barocco "theatrum mundi"); e suona simile, sia per forma sia per contenuto, all'«Omnia munda mundis» della pseudopaolina Lettera a Tito nella Vulgata, ossia «Tutto è puro per i puri». In tale spirito, soffermandosi sul primo gradino della scala di Platone, questa "penienultima" puntata tratterà di piacere fine a sé stesso – emblema di soprana libertà, invisa a chi confonde male e caos – nella sua più intensa declinazione, e delle pratiche vòlte ad ottenerlo, in ispecie omoerotiche. Il tutto non tanto nell'ottica del fruitore disincantato, interna a una morale noeticamente cieca che disgiunge carnale e teologale, quanto del poeta mistico (vedi a es. i sufi della Persia medievale) o, quantomeno, del filosofo metafisico non digiuno di scienza contemporanea; per il quale il concetto di natura, su cui si gioca la sistemazione del tema, sarà ben altro da quello dell'episteme antidarwiniana. E se quest'ultima è ancor dura a morire nel XXI secolo, con quel che ne consegue in termini di barbarie erotofobica, non vi è da disperare tuttavia che – estinti gli ultimi focolai di antiumanesimo – il motto del XXII possa essere «Omnia vincit àmor».
Al termine della lezione sarà donato a chi più lo desìderi il volume dei «Quindici» di turno: «Cosa fanno gli uomini».
domenica 28 aprile, ore 18.30, chiesa dei Santi Rufo e Carponio, corso Gran Priorato di Malta 40, Capua, puntata n. 15 "A come Agape. Reti, eroi, vivi e morti, empatia cosmica"
in collaborazione con Capua Sacra, a ingresso gratuito. Al termine della lezione – dedicata al puro amore che va oltre la morte e ogni distanza – sarà donato a chi più lo desìderi il volume dei «Quindici» di turno: «La vita intorno a noi».
domenica 5 maggio, ore 18.30, Palazzo Fazio, via Seminario 10, Capua, Epilogo d'amore numinoso. Nacque dal caos ogni armonia possibile, una festa per la consegna di diplomi e medaglie, inclusiva di un commovente evento a sorpresa
in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater

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