A partire dalla fine di Luglio lo splendido Parco della Reggia di Caserta
ospita la V edizione dei “Percorsi di Luce”. (leggi
nostro articolo)
Il percorso si snoda tra i maestosi viali del parco all’italiana e i sinuosi
sentieri del Giardino Inglese.
Dopo aver percorso il viale d’accesso al chiarore delle fiaccole, accompagnati
da musiche del Settecento e guidati da esperti storici dell’arte, i visitatori
verranno condotti a bordo di un bus “City sightseeing” fino alla fontana di
Diana e Atteone e di lì procederanno a piedi all’interno del Giardino Inglese.
Alla luce delle lanterne verranno narrati i segreti significati massonici ed
esoterici che sottostanno alla creazione del giardino, voluto da Maria Carolina
di Borbone, immergendosi in un’atmosfera magica nella quale gli alberi e la
natura sembrano prendere vita.
Attraverso un mix di luci, musiche e performances d’autore, si verrà
catapultati all’interno dello spettacolo inseguendo il Destino dei Miti, filo
conduttore involuto e solenne che domina tirannicamente gli dei e le vicende
umane.
Novità assoluta di questo anno la scenografica illuminazione della Fontana di
Eolo, dove si materializza l’irreale incontro tra Eolo e Giunone e l’impetuoso
turbinio degli irriverenti venti che fanno capolino dagli antri.
L’iniziativa prosegue fino ad ottobre nei week-end (venerdì, sabato e
domenica).
Dall’10 al 19 agosto aperti tutte le sere.
Le tariffe sono le seguenti:
Tariffa intera: € 20,00 a persona
Promozione famiglia: € 40,00 (2 adulti + 2 ragazzi al di sotto dei 16 anni)
Promozione gruppi: € 18.00 (min. 30 persone), € 16.00 (min. 70 persone)
Possessori Campania>artecard: € 14.00 a persona
E’ assolutamente necessaria la prenotazione (gratuita)
Informazioni e prenotazioni: tel. +39 0823 447147 - 0823 448084, fax.
0823.220847; www.percorsidiluce.it,
www.arethusa.net; Mail:
caserta@percorsidiluce.it,
caserta@arethusa.net
Note
Performance Introduttiva
La visita avrà inizio sul viale d'ingresso, con lo sfondo del parco
mirabilmente illuminato, e si protrarrà fino alla seconda rotonda (circa 400
metri).
L’ambientazione è suggestiva, con fiaccole che tracciano il percorso e con voce
fuori campo che introdurrà il pubblico alla visita e si inoltrerà nella
descrizione della Reggia, il cui valore storico-artistico fu riconosciuto già
dai coevi, equiparandola a illustri esempi architettonici del Settecento
europeo.
Dalla seconda rotonda, si proseguirà fino al parco, il cui emiciclo, con
cascate e gruppi scultorei magistralmente illuminati, costituirà uno spettacolo
unico e irripetibile.
Giunti quasi al termine del primo tratto del percorso la proiezione sul “sogno”
di Luigi Vanvitelli, e con lui di Carlo III, del realizzare una Reggia
grandiosa attraverso la quale il suo nome e quello del sovrano sarebbero
divenuti immortali. Il fine si materializza nel sogno dello stesso, con la
visione della reggia, da lontano, dall’alto, altera e presente; e come in un
sogno, in cui si ravvede una materializzazione, la Reggia diviene simulacro di
se stessa, ma sempre più incombente, più vicina, fino allo spasmo, alla
inimmaginata collisione, un interno veloce rapido, e ancora al parco, alle
fontane, all’acqua che sgorga dalla sommità dello stesso. Infine, la visione,
di nuovo della Reggia, con la contemporanea illuminazione della stessa, la
materializzazione di un sogno prima atteso, poi rappresentato.
Performance Diana e Atteone
Condotti a bordo di un bus i visitatori percorreranno il lungo viale centrale
del Parco. Giunti in corrispondenza della fontana di Venere e Adone, saranno
invitati a proseguire a piedi, lungo la scalinata che li condurrà a scoprire
gradualmente la monumentale Fontana di Diana e Atteone, intorno alla quale
dovranno disporsi.
Una voce fuori campo spiegherà il valore artistico e il significato ideologico
della fontana, quale culmine e completamento dei gruppi scultorei già
incontrati durante il percorso. Lentamente le luci che la illuminano si
spegneranno, facendo indugiare il pubblico in qualche secondo di buio e di
silenzio, finché nuovi bagliori avvolgeranno la scultura di Diana. Una voce
interpreterà il carattere fiero e orgoglioso della dea che, stanca dopo lunghe
battute di caccia, si ristora nella limpide acque del fiume, in compagnia delle
sue ancelle. Il volto e il corpo di Diana saranno esaltati da suggestivi giochi
di luce che cercheranno di esprimere la volitività della dea. Lievi scrosci,
accompagnati da reali increspature dell'acqua, renderanno più vero il bagno di
Diana e delle ancelle, illuminate da altrettanti coni di luce. Poi, l'arrivo
del bellissimo Atteone - la cui scultura sarà illuminata, dapprima, solo dal
collo in giù - che, dopo aver cacciato, accompagnato dai suoi cani, cerca
refrigerio nello stesso fiume in cui si bagna Diana. Ed ecco l'incontro: le
grida di spavento delle ancelle che per prime percepiscono la presenza
estranea, Atteone sconcertato dalla visione divina, e Diana oltraggiata che,
con uno schizzo d'acqua, tramuta il giovane in un cervo, condannandolo a una
morte atroce. A questo punto si illuminerà anche il capo di Atteone, svelandone
la prodigiosa trasmutazione, che lo rende irriconoscibile anche ai propri cani,
dai quali invano cerca di fuggire, e dai quali finisce per essere sbranato.
Intanto, tra le urla delle ancelle, Diana assiste imperturbabile e fiera al
compimento della propria vendetta. Luci rosse enfatizzeranno il gruppo
mitologico, caricando il racconto di pathos.
Performance I segreti del Giardino
Terminata la performance Diana e Atteone il gruppo si incamminerà verso il
Giardino Inglese, all'entrata del quale saranno distribuite ai visitatori
alcune lanterne per illuminare il nuovo itinerario scandito da sette momenti
salienti:
-Quadro Vivente
La rara bellezza del Giardino scaturisce dalle molteplici visioni che si
alternano dinamicamente all'interno di una grande cornice, quasi a costituire
un quadro vivente: lieve e inaspettata, una musica evocativa, prima lontana,
poi sempre più presente, favorisce il tuffo in un'oscurità enigmatica, rotta,
qua e là, dal flebile bagliore delle fiaccole che delineano il percorso.
Una voce fuori campo darà il benvenuto, introducendo al viaggio fantastico in
un mondo popolato di pregiate essenze vegetali, la cui disposizione irregolare
e apparentemente casuale, crea scorci di straordinaria bellezza.
Intanto, i grandi alberi si andranno a illuminare, contribuendo a rendere
ancora più suggestive le vedute che lo spettatore scoprirà di volta in volta,
tra animazioni, musiche d'epoca e declamazioni poetiche.
-La natura divina
La natura è madre, afflato vivente, testimone delle grandezze, delle miserie e
delle azioni umane. Il percorso nel giardino inglese continua in direzione del
cedro libanese che sarà illuminato improvvisamente, emergendo così dal buio. Il
tipo di illuminazione è tale da creare variegate ombre sull'albero, ombre in
continuo movimento, quasi a voler far esprimere lo spirito vitale dell'albero
secolare.
Una voce proveniente da lontano parlerà della natura sovrana, che resta al di
sopra della storia e delle vicende umane.
Il percorso continuerà fino alla vasca con zampilli, illuminata di verde, per
poi proseguire verso il bagno di Venere.
-Il Mito e l'Antico
La bellezza senza tempo, il suo armonico disordine, l'ordine casuale di piante,
acqua, pietre e resti di antichità romane, richiamano un mondo bucolico che si
fa sempre più palpabile.
Il corridoio di entrata al bagno di Venere è illuminato con fiaccole che
rompono la misteriosa nebbia del luogo, creando effetti di forte suggestione.
Si giungerà al bagno di Venere, fra gli innumerevoli riverberi e scintillii
dell'acqua colpita da una luce che piove dall'alto, mentre le ombre,
muovendosi, cambiano la propria parvenza, regalando uno scenario mutevole e
capriccioso.
Di fronte al criptoportico buio apparirà d'improvviso un uomo in abiti d'epoca
che, con fare ammiccante, si rivolgerà agli spettatori. Sua è la voce che ha
guidato il pubblico fino a quel momento. L'uomo parla della natura bucolica,
primigenia, antica, intrisa di una felicità perduta, cui ci si dovrebbe ancora
ispirare. Scomparso l'uomo, si paleserà il criptoportico con luci che si
stagliano dapprima sui marmi, gli stucchi e le statue, poi, con maggiore
evidenza sul particolarissimo soffitto. All'uscita dal criptoportico ritornerà
il buio, lasciando che una sola fonte luminosa esalti la bellezza della
scultura di Venere.
-Maria Carolina
Durante il percorso i visitatori incontreranno anche colei che ha fortemente
voluto la realizzazione del Giardino Inglese: Maria Carolina d’Austria, moglie
di Ferdinando IV. La regina incontra lo spirito guida del giardino che la
interroga e si complimenta con lei per avere finanziato un’ opera così
incantevole, chiedendole il perché di una simile operazione. Poi, fra una
domanda e l’altra si rivolge al pubblico, mostrando le sue intenzioni nel farle
confessare le sue debolezze. Ma la regina, altera, prima l’ascolta, poi lo
disdegna, licenziandosi in malo modo.
-L'acqua e il mistero
L'acqua: elemento di rigenerazione, purificazione, di perenne movimento; ma
anche barriera talvolta insuperabile.
Il percorso, accompagnato da musiche d'epoca, continuerà fino alla vasca
grande, dove un grande pallone a elio sprigionerà una luce simile al chiarore
lunare. Poi, d'improvviso, saranno illuminate le rovine di un tempio antico, da
cui uscirà nuovamente il simpatico accompagnatore del Settecento. Questi
parlerà del rudere, insinuando negli spettatori una serie di dubbi sul suo
significato, sull'opportunità di quella presenza a completamento del bellissimo
paesaggio e sul senso della sua irraggiungibilità a causa dell'acqua che lo
circonda. Un gioco di luci rivelerà la vera natura del luogo: si tratta,
infatti, di un'isola.
-La scoperta
È il momento della lettura definitiva del significato del luogo e dello
scioglimento dei suoi enigmi, dell'interpretazione delle verità acquisite
durante il percorso, verità scoperte, vagliate, razionalizzate e fatte proprie
dagli stessi visitatori.
Il personaggio che ha accompagnato i visitatori durante l'intero percorso
rivelerà la vera natura del sito, bandendo qualsiasi ulteriore dubbio.
Performance Il Destino dei Miti
La fontana rappresenta, con una complessa scenografia, un avvenimento tratto
dalla mitologia classica: Giunone prega Eolo, dio dei venti, di scatenare una
terribile tempesta sulle navi troiane per impedire ad Enea di raggiungere i
lidi italici.
La fredda determinazione della dea, il fragore della tormenta, lo sgomento di
Enea e dei suoi compagni, rivivono in un’atmosfera animata da squarci
improvvisi di luce e sapienti effetti scenici. Seguendo il cammino dell’eroe
troiano il visitatore sarà portato a riflettere sul significato della parola
destino e su ciò che essa ha rappresentato e rappresenta, ancora oggi, per
tutti gli uomini. |
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