Caserta, 28 Ottobre. Un’ora serrata di parole, canzoni, immagini e suoni:
questo l’omaggio che Pierluigi Tortora ha voluto rendere ad uno dei più
prolifici autori del Teatro del ‘900.
Un’ora in cui il pubblico è rimasto affascinato nel passaggio, senza soluzione
di continuità, dalla macchietta al racconto della miseria di poveri diseredati,
dalla canzone di protesta al monologo di un disperato: il tutto in un dialetto
a volte talmente stretto da risultare incomprensibile.
Ha accompagnato questo fiume di parole il suono, ora sommesso ora incalzante
della chitarra di Felice Imparato.
Tortora, come ha affermato nel breve dibattito alla fine dello spettacolo,
sente di dover molto Raffaele Viviani che durante la vita ha dovuto combattere
l’ostilità del fascismo per l’uso del dialetto e ha conosciuto il vero successo
solo dopo la morte, apripista in pratica di autori più fortunati quali Eduardo
De Filippo, legato a personaggi “notturni” che non chiedono pietà ma vivono con
fierezza.
La formula proposta da questa serie di spettacoli al Modì di Caserta, curata da Roberto Solofria,
è semplice e accattivante: non solo lo spettacolo ma anche la possibilità di
“parlare” con l’artista a fine spettacolo, per “assaporare ancora le emozioni
provate, diversamente da quanto avviene nei teatri istituzionali”, come ci ha
detto, “È una scommessa, un rischio che abbiamo deciso di correre con i
proprietari, anche per dare spazio a quanti non lo hanno. Non esistono, nella
nostra realtà culturale, spazi per forme diverse di teatro.”
Abbiamo infine chiesto a Roberto Solofria qualcosa sulla scelta dei vari i
artisti che si avvicenderanno sul piccolo palco del Modì: “Solo due casertani,
Tortora ed io, i rimanenti sono colleghi di cui conosco la bravura e la
passione del teatro: di alcuni non ho visto lo spettacolo che intendono
proporre, sarà una sorpresa anche per me.
L’invito che faccio è di lasciare gli spesso insulsi programmi in ‘tivvù’ del
giovedì e provare a passare una sera interessante con gli amici del Modì."
È un consiglio che abbiamo accettato e ne è valsa la pena …poi a voi la scelta.
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