Belvedere di San Leucio, 28 Luglio 2004.
L'atmosfera iniziale è quasi sacrale: la canzone di apertura "Tu dimmi quando" è riarrangiata in versione madrigalistica per tre voci e un sax, così come circa un terzo delle canzoni che saranno eseguite durate questo concerto. E l'esperimento funziona molto bene, le voci di Rossella Ruini (voce contralto) e Fabrizio Palma (voce basso) sono un ottimo contrappunto alla voce di Pino Daniele, che col tempo ha perso spessore ed aggressività in favore di una più intima seppur flebile eleganza. E tra suggestioni corali cinquecentesche ed eteree atmosfere jazz si è svolto il concerto di Pino Daniele al Belvedere di San Leucio. Un concerto rilassato, dalle sonorità sempre morbide, dai tempi dilatati.
Daniele a cinquant'anni ed una infinità di grandi successi alle spalle non ha più necessità di dimostrare niente a nessuno. In antitesi con la sua più recente discografia, che privilegiava un pop facile condito da elettronica, rap e musica etnica, nel suo ultimo disco “Pino Daniele Project- Passi d’autore” l'artista napoletano ha creato il suo album più intimo ed acustico, vicino alla musica colta e probabilmente lontano dai gusti del pubblico.
Così come simbolicamente recita il suo ultimo successo "pigro", il concerto si è svolto un pò pigramente, più vicino alla musica da camera che al pop / blues che lo ha sempre caratterizzato. E così "Anna verrà", "Sofia", "Sara", "Che dio ti benedica" e tanti altri successi sono proposti con grande rilassatezza, con arrangiamenti più essenziali e quasi sempre sottovoce.
In gran forma fisica, e di buon umore, Pino introduce così il brano 'Medina': "Ho scritto una canzone su una delle poche cose di cui sono sicuro: io sono contro la guerra. In politica attualmente ho le idee un pò confuse: chissà a chi devono votare quelli che vogliono la pace.".
Pino Daniele è stato affiancato da Rita Marcotulli al piano, Rino Zurzolo al contrabbasso, Fabiomassimo Colasanti (elettronica), Mariano Barba (batteria), oltre voci di Rossella Ruini e Fabrizio Palma. Anche gli ottimi musicisti hanno accompagnato in modo molto minimale ed elegante i brani, concedendosi sproradiche soliste solo sul finire del concerto. Un lungo assolo di Rino Zurzolo, uno dei più amati bassisti scoperti da Daniele, ha caratterizzato il bis "Yes I know my way", che ha visto tutto il pubblico festante sotto al palco.
Non è stato il concerto di Daniele che preferisco, anche se ammiro il suo essere davvero controcorrente. In un periodo in cui i media prediligono cantanti aggressivi e trasgressivi, Pino Daniele si presenta per quello che è in questo periodo della sua vita, un musicista interessato alla musica colta, al jazz più intimo, alla musica acustica. Per una volta senza concessioni verso i giovanissimi.
“Il concerto di Pino Daniele rappresenta la degna conclusione di un cartellone di grande spessore, che ha incontrato il favore del pubblico e della critica” – afferma il direttore artistico del Leuciana Festival, Nunzio Areni – “senza dimenticare che la sua presenza al nostro festival è legata al concept di restituire spazi artistici e monumentali al grande pubblico, attraverso la musica”.
Il festival sarà chiuso da Edoardo Bennato con un doppio concerto: alle Antiche Mura di Capua, giovedì 29 luglio, con l’opera multimediale “Edoardo e il Re”, affiancato da Peppe Barra, e domenica 1 agosto in concerto all’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere.
(Cartellone
completo del Leuciana Festival)
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