ARTE: Crescenzo Del Vecchio Berlingieri (data aggiornamento: 7 Aprile 2001)

Il 16 Luglio 2006 si è spento Crescenzo del Vecchio. Pubblichiamo con piacere il ricordo che il critico Battarra ci ha inviato per ricordarlo.

 

Enzo Battarra ricorda Crescenzo Del Vecchio

Crescenzo Del Vecchio, l'artista, il maestro, è scomparso. Ha lottato contro la malattia, con il suo coraggio di sempre, con tutta la sua passione per la vita, con il suo grande amore per ciò che lo circondava e per il mondo intero. Ma non ce l'ha fatta!
Vorremmo ancora dirgli che gli vogliamo un bene enorme, che per noi è stato ed è un riferimento insostituibile. Questo a Caserta, da sempre la sua città adottiva, a Baselice, paese suo natio, a Maddaloni, luogo del suo impegno civico. Ma sicuramente in queste ore lo stanno piangendo i suoi ex allievi delle Accademie di Napoli, di Bari, di Brera a Milano. E lo piange tutto il mondo dell'arte.
È stato per me e per tanti altri, più che suoi allievi suoi figli adottivi, un gigante, un Gulliver, tanto per citare uno dei temi artistici a lui più cari. Ha letteralmente allevato generazioni di operatori culturali in tutti i territori in cui ha operato. Molti sono oggi artisti affermati, anzi  affermatissimi, altri, come me, fanno i critici d'arte, altri comunque sono rimasti legati alla vita culturale del Paese.
Ha insegnato non l'arte, ma l'amore per l'arte, che è cosa molto più sublime. Artista dalla tecnica pittorica eccezionale, per non dire mostruosa, mi ha trasmesso la capacità di valutare la capacità creativa, la genialità, la comunicatività. Mi ha insegnato ad andare oltre la tecnica, pur senza mai dimenticarla.
Mi ha fatto appassionare all'arte trent'anni fa, quando in una bottega culturale di via Colombo a Caserta, Lineacontinua, condotta dal compianto Armando Napoletano, mi coinvolse in una performance, "La muricciolaia". Entrai nelle foto ed entrai nel mondo dell'arte, iniziando subito dopo a scrivere i miei primi testi. E, mi piace ricordarlo, fu mio padre a presentarmi Armando e poi Crescenzo.
Ora non c'è più. Sarebbe fin troppo facile dire che restano le opere, ma, per quanto splendide, non riescono a colmare il vuoto della sua mancanza. Perché la genialità artistica di Crescenzo inondava i suoi lavori, ma si riversava su tutti noi, era in lui, quasi come una materia palpabile.
Mentre scrivo mi emoziono, ma voglio dire che forse le sue opere più belle sono le tante persone che lui ha coinvolto, ha fatto innamorare dell'arte, ha cresciuto nel segno di un impegno totalizzante nel campo culturale.
Anch'io sono una sua opera, o se preferite sono opera sua.
Da lui ho assorbito anche il senso delle istituzioni, l'impegno civico. Crescenzo è stato assessore nella città di Maddaloni e ha fatto sempre politica attiva. Perché la cultura ha bisogno di essere proposta e sostenuta nelle sedi istituzionali. Avevamo la stessa tessera di partito ma avevamo soprattutto lo stesso obiettivo politico, nel senso pieno del termine.
Caserta dovrà ricordare Crescenzo Del Vecchio Berlingieri, l'artista che amava aggiungere al suo cognome anche quello della madre. La città dovrà ricordarlo molto più di quanto abbia mai fatto. La sua mostra del marzo 2001, che inaugurava la sala espositiva del Centro Sant'Agostino, è stata un giusto tributo, ma molto tardivo, al suo genio.
A Benevento, nella Rocca dei Rettori, la sua ultima personale. Era l'11 marzo scorso, la malattia gli stava minando il fisico ma non gli aveva tolto certo l'entusiasmo della creazione, e volle che a presentarlo in pubblico fossi io. In quell'occasione, pur di raggiungerlo, superai con l'auto una bufera di neve. Oggi più che mai sono felice di averlo fatto!
Un pensiero alla sua famiglia, a Teresa, la moglie che ha assolto in modo esemplare il difficile compito di assecondare il genio che era in lui, e ai figli, tutti e tre bravi nel portare dentro di loro il suo insegnamento di vita, Benedetta, Maria Adele e Gigiotto, quest'ultimo mio vero e proprio fratello minore.

 

Crescenzo Del Vecchio Berlingieri è nato a Baselice. Vive e lavora tra Caserta e Milano. E' titolare della cattedra di decorazione alla Accademia Belle Arti di Brera Milano. E' stato uno dei fondatori del Gruppo Studi P.66 e del movimento Humor Power. Sue opere si trovano in molti musei internazionali. Dal 1956 egli ha partecipato ad innumerevoli mostre collettive e tenute personali in Italia ed all’estero (Stoccarda, Parigi, Chicago, Barcellona). Oggi è titolare della cattedra di decorazione all’Accademia Belle Arti di Brera, a Milano, e perciò vive e lavora tra Caserta e Milano.

Le opere in questa pagina sono tratte dalla mostra “Familiari“ di Crescenzo Del Vecchio Berlingieri alla Galleria delle Arti Contemporanee di Caserta, nel marzo 2001.

Come scrive il dott. Gianmaria Piscitelli nella presentazione della mostra: “Questa mostra è la scelta di campo di una istituzione, quale la Galleria delle Arti Contemporanee.. Abbiamo inteso da un lato attestare il ruolo dell’arte casertana nel panorama mondiale delle avanguardie e, dall’altro, abbiamo voluto fare una scelta internazionale, perché Del Vecchio è artista di spessore e di storia, considerato anche al di fuori dei confini della nostra nazione.”

“Noi spettatori corriamo l’avventura di fare parte di un happening, improvvisato nella misura in cui è casuale la nostra partecipazione ed in cui è programmata l’azione delle componenti dell’opera, del quale prendiamo coscienza soltanto a processo avviato, ed alla cui fine scopriamo che non siamo i lettori che incorporano passivamente messaggi e informazioni precostituite dall’artista, ma siamo gli elaboratori dei segnali che sono disposti nell’opera e ci pervengono con la cadenza e la successione che ha loro imposto il progetto del pittore. E in questa scoperta ha rilievo la coscienza che noi e l’artista diventiamo i co-autori del “significato”, cioè del valore da attribuire all’esperienza che andiamo a conducendo”.(Flavio Quarantotto)

Galleria

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